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Antonio Lucio Vivaldi (Venezia, 4 marzo 1678 – Vienna, 28 luglio 1741) è stato un compositore e violinista italiano, considerato tra i massimi esponenti del barocco musicale. Sacerdote, pur non potendo celebrare la Messa per motivi di salute, era detto "il Prete rosso" per il colore dei capelli. Fu uno dei violinisti più virtuosi del suo tempo e uno dei più grandi compositori di musica barocca. Considerato il più importante, influente e originale musicista italiano della sua epoca, Vivaldi contribuì significativamente allo sviluppo del concerto, soprattutto solistico (un genere iniziato da Giuseppe Torelli), e della tecnica del violino e dell'orchestrazione. Non trascurò inoltre l'opera in musica, e la sua opera compositiva vastissima comprende inoltre numerosi concerti, sonate e brani di musica sacra. Le sue opere influenzarono numerosi compositori del suo tempo tra cui il genio massimo del barocco Johann Sebastian Bach, ma anche Pisendel, Heinichen, Zelenka, Boismortier, Corrette, De Fesch, Quantz e in seguito i grandi musicisti classici come Wolfgang Amadeus Mozart, Gioacchino Rossini e Ludwig van Beethoven (es. sinfonia pastorale). Le sue composizioni più note sono i quattro concerti per violino conosciuti come Le quattro stagioni, celebre esempio di musica a soggetto. Come per molti compositori barocchi, dopo la sua morte il suo nome e la sua musica caddero nell'oblio. Solo grazie alla ricerca di alcuni musicologi del XX secolo, come Arnold Schering, Marc Pincherle, Alberto Gentili e Alfredo Casella, Gian Francesco Malipiero, Vivaldi riemerse, diventando uno dei compositori più noti ed eseguiti.
Il Conservatorio Antonio Vivaldi è un istituto superiore di studi musicali fondato ad Alessandria nel 1858. È intitolato alla memoria di Antonio Vivaldi ed è un'istituzione di alta formazione musicale.
Lista delle composizioni di Antonio Vivaldi (1678-1741), ordinate per numero di catalogo secondo il Catalogo Ryom.
Vivaldi è un browser web freeware e multipiattaforma prodotto da Vivaldi Technologies, una società fondata dall'ex CEO di Otello Corporation Jon Stephenson von Tetzchner e Tatsuki Tomita, disponibile per i sistemi operativi Windows 64 e 32 bit, Linux 64 e 32 bit, MacOS. Il suo nome deriva dal compositore italiano Antonio Vivaldi, che secondo uno dei suoi creatori, è un nome facile da ricordare e comprendere a livello mondiale. Il browser si rivolge a utenti di Internet assidui e precedenti utilizzatori del browser web Opera scontenti per la transizione di Opera dal motore di rendering, denominato Presto, al motore di layout Blink, che ha rimosso molte caratteristiche popolari nel processo di revisione. Vivaldi ha lo scopo di far rivivere le precedenti funzionalità popolari caratteristiche di Opera 12, ora rimosse, e introdurne di nuove più innovative. Il browser è aggiornato settimanalmente, in forma di 'Istantanee' e ha guadagnato popolarità dal lancio della sua prima anteprima tecnica. Il 3 novembre 2015, Vivaldi Technologies rilascia la prima beta del browser web Vivaldi e ha annunciato che anteprime tecniche del suo navigatore web sono state scaricate più di 2 milioni di volte. Il browser integra Qwant come motore di ricerca, e l'integrazione consente a entrambe le realtà di condividere i propri valori e obiettivi comuni: rispetto della privacy, protezione dei dati e neutralità.Il 7 maggio 2020, Vivaldi Technologies rilascia la versione 3.0 (build 1874.38) del browser desktop, che aggiunge un orologio nella barra di stato e un adblocker integrato, basato sul software utilizzato da DuckDuckGo. A fine aprile è stata distribuita la versione mobile ufficiale, fino a quel momento in versione beta, per dispositivi Android.
Antonio Vivaldi scrisse almeno tre Gloria, dei quali solo due giungono sino a noi: l'RV 588 e l'RV 589. Quest'ultimo è il più popolare lavoro sacro di Vivaldi.
Laura Giordano (Palermo, 9 giugno 1979) è un soprano italiano.
Gemma Bertagnolli (Bolzano, 20 luglio 1967) è un soprano italiano.
Antonio Guarnieri (Venezia, 1º febbraio 1880 – Milano, 25 novembre 1952) è stato un direttore d'orchestra, compositore e violoncellista italiano. È stato uno dei più grandi direttori d'orchestra italiani della prima metà del Novecento. Della sua direzione si apprezzavano la chiarezza, la nitidezza dei suoni e la concertazione dei cantanti. Celebri erano il gesto, scarno fino all'immobilità, che dominava le orchestre e lo sguardo, acuto e penetrante, che stregava gli orchestrali. Viene considerato uno dei più penetranti interpreti di Wagner, Brahms, dell'opera francese e di Vivaldi. Ebbe fama internazionale e fu apprezzato nei maggiori centri musicali d'Europa e d'America: Milano, Vienna, Madrid, Buenos Aires ecc. Di lui restano pochissime incisioni. Vere e proprie rarità.
Pietro Nardini (Livorno, 12 aprile 1722 – Firenze, 7 maggio 1793) è stato un compositore e violinista italiano.
Johann Sebastian Bach (pronuncia tedesca [ˈjoːhan zeˈbastjan ˈbax], in italiano spesso pronunciato /ˈbak/; Eisenach, 31 marzo 1685 – Lipsia, 28 luglio 1750) è stato un compositore e musicista tedesco del periodo barocco, 16° Thomaskantor di Lipsia dal 1723 alla morte. Considerato tra i più grandi geni nella storia della musica, le sue opere sono notevoli per profondità intellettuale, padronanza dei mezzi tecnici ed espressivi e per bellezza artistica. La sua fama è dovuta all'ampio e magistrale utilizzo del contrappunto e all'organizzazione armonica e tematica delle sue opere e all'inclusione di temi e motivi sacri (specialmente dalla musica sacra del culto luterano) e profani, oltre che alla capacità di padroneggiare i diversi stili nazionali (principalmente lo stile tedesco, quello italiano e quello francese, che approfondì). È considerato uno dei massimi maestri dei generi musicali del canone, della cantata e della fuga. Bach fu polistrumentista (suonava sia strumenti a tastiera che ad arco, anche se era noto principalmente come organista) e compositore estremamente prolifico (l'indice delle sue opere, il Bach-Werke-Verzeichnis o BWV, supera il migliaio di titoli) sia di musica strumentale che di musica vocale; compose per strumenti a tastiera decine di opere per organo (tra cui preludi, toccate, fughe, fantasie, sonate, adagi, concerti, i Preludi corali di Lipsia, l' Orgelbüchlein), clavicembalo (come il celeberrimo Clavicembalo ben temperato e le Variazioni Goldberg) e per complessi orchestrali (ad esempio i Concerti Brandeburghesi); dall'altra parte, oltre cento cantate, la Passione secondo Matteo, l' Oratorio di Natale, la Messa in Si minore e la Passione secondo Giovanni. L' Offerta musicale da lui donata a Federico II di Prussia e l'incompiuta Arte della fuga sono oggi considerate tra le opere più complesse e articolate della musica occidentale e due dei suoi vertici più elevati. Compose sia musica sacra che didattica che assoluta e un ruolo marginale ha nella sua opera la musica profana e secolare. Operò una sintesi mirabile fra lo stile tedesco (di cui erano stati esponenti, fra gli altri, Pachelbel e Buxtehude) e le opere dei compositori italiani (particolarmente Vivaldi, del quale trascrisse numerosi brani, assimilandone soprattutto lo stile concertante). La sua opera costituì la summa e lo sviluppo delle varie tendenze stilistico-compositive della sua epoca. Il grado di complessità strutturale, la difficoltà tecnica e l'esclusione del genere melodrammatico, tuttavia, resero la sua opera appannaggio solo dei musicisti più dotati e all'epoca ne limitarono la diffusione fra il grande pubblico, in paragone alla popolarità raggiunta da altri musicisti contemporanei come Händel o Telemann. Dopo la sua morte, per motivi imputabili sia alle oggettive difficoltà tecnico-esecutive che al cambio nel gusto imperante, la sua opera fu sostanzialmente dimenticata per quasi un secolo, sebbene celebri compositori quali Mozart e Beethoven ebbero modo di conoscerne e apprezzarne lo stile. Nel 1829 l'esecuzione della Passione secondo Matteo, diretta a Berlino da Felix Mendelssohn, riportò alla conoscenza di un vasto pubblico la qualità elevatissima dell'opera compositiva di Bach, che è da allora considerata il compendio della musica contrappuntistica del periodo barocco. A lui sono dedicati l'asteroide 1814 Bach, il cratere Bach e l'omonima maglia sulla superficie di Mercurio.
Giovanni Antonio Canal, meglio conosciuto come il Canaletto (Venezia, 17 o 18 ottobre 1697 – Venezia, 19 aprile 1768), è stato un pittore e incisore italiano, cittadino della Repubblica di Venezia, noto soprattutto come vedutista. I suoi quadri, oltre a unire nella rappresentazione topografica architettura e natura, risultavano dall'attenta resa atmosferica, dalla scelta di precise condizioni di luce per ogni particolare momento della giornata e da un'indagine condotta con criteri di scientifica oggettività, in concomitanza col maggiore momento di diffusione delle idee razionalistiche dell'Illuminismo. Insistendo sul valore matematico della prospettiva, l'artista, per dipingere le sue opere si avvaleva talvolta della camera ottica.
Le quattro stagioni è il titolo con cui sono noti i primi quattro concerti solistici per violino dell'opera Il cimento dell'armonia e dell'inventione di Antonio Vivaldi. Uscirono dalle officine tipografiche dell'editore Michel-Charles Le Cène ad Amsterdam nel 1725, ma è lo stesso Vivaldi ad affermare, nella dedica al conte Morzin, che erano stati composti precedentemente: i diversi manoscritti ritrovati presentano alcune differenze che confermano quanto dichiarato dall'autore. Il cimento, come la precedente raccolta di concerti L'estro armonico opera 3, si compone di 12 concerti. La differenza fra le due raccolte riflette l'evoluzione del gusto dei primi decenni del XVIII secolo: i concerti del cimento sono tutti di tipo solistico, invece nell'estro insieme a 4 concerti per violino solista vi sono 8 concerti grossi. Si tratta di uno dei primissimi esempi di musica a programma, cioè di composizioni a carattere prettamente descrittivo. Ad esempio, l'Inverno è dipinto spesso a tinte scure e tetre, al contrario l'Estate evoca l'oppressione del caldo, oppure una tempesta nel suo ultimo movimento. I concerti de Le quattro stagioni sono accompagnati da altrettanti sonetti descrittivi, scritti da un poeta anonimo (forse da Vivaldi stesso).
Il termine Barocco fu introdotto nella storiografia per classificare le tendenze stilistiche che segnano l'architettura la pittura e la scultura, e per estensione la poesia e la letteratura tra il XVII secolo e la prima metà del XVIII. Il termine "barocco" fu utilizzato in campo musicale, per definire lo stile della musica a partire ai primi del Novecento, come vediamo nel saggio di Curt Sachs Barokmusik del 1919.In campo musicale il Barocco può essere considerato come uno sviluppo di idee maturate nel tardo Rinascimento ed è perciò difficile, e anche arbitrario, voler stabilire una netta demarcazione cronologica precisa di inizio e di fine del periodo barocco in musica. Dal punto di vista geografico, la musica barocca ha origini in Italia, grazie al lavoro di compositori come Claudio Monteverdi, benché verso la metà del XVII secolo essa iniziò a prendere piede e svilupparsi anche in altri paesi europei, sia attraverso i musicisti italiani (compositori, cantanti, strumentisti) che vi erano emigrati, sia attraverso i compositori autoctoni che svilupparono un autonomo indirizzo stilistico, come per esempio in Francia dalla seconda metà del XVII secolo. Attualmente il termine "musica barocca" è rimasto convenzionalmente in uso per indicare indistintamente qualunque genere di musica evolutosi fra il tramonto della musica rinascimentale e il sorgere dello stile galante e poi di quello classico, in un arco cronologico che, secondo gli schemi di periodizzazione adottati dai maggiori dizionari e repertori bibliografici musicali andrebbe dal 1600 (prima opera giunta integra fino a noi) al 1750 (morte di Johann Sebastian Bach) Il termine "musica barocca", pur entrato nel linguaggio comune, e la relativa periodizzazione, tuttavia, non sono praticamente più utilizzati dalla musicologia, a causa dell'estrema varietà di stili e dell'eccessiva ampiezza temporale e geografica, che non consente di vedere in modo unitario e coerente diverse manifestazioni dell'arte musicale. Del problema era già cosciente il musicologo Manfred Bukofzer che nel 1947 pubblicò il libro Music in the Baroque Era from Monteverdi to Bach, a lungo rimasto manuale di riferimento, in cui significativamente preferiva parlare, già dal titolo, di Musica nell'età barocca e non di "musica barocca". In altre parole per Bukofzer la musica barocca, intesa come uno stile unitario ed organico, non esisteva. Per questo motivo proponeva di adottare, invece, il criterio della distinzione tra i tre grandi stili che attraversano la musica occidentale tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento: lo stile concertante italiano, lo stile contrappuntistico tedesco e lo stile strumentale francese; operando, poi, un'ulteriore bipartizione, ovvero quella tra idioma strumentale e idioma vocale. Esso tuttavia presuppone una rigida visione dei fenomeni musicali legati a un'ideologia nazionalistica di stampo ottocentesco, contraddetta dai fatti storici, che non tiene in debito conto la circolazione di idee, pratiche sociali e musicali, come pure di musicisti e musiche nell'Europa del XVII e XVIII secolo. Nel 1982, in un volume della Storia della musica a cura della Società Italiana di Musicologia, dedicato alla musica del XVII secolo, il musicologo Lorenzo Bianconi rifiutava di usare il termine "barocco" o anche "musica dell'età barocca", a motivo dei fenomeni diversi e antitetici, e dell'eterogeneità di tante correnti e tradizioni che caratterizzano la musica di quell'epoca storica. In generale, oggi, in campo musicologico più che di "musica barocca" si preferisce talvolta parlare di "musica del Seicento", estendendo questa periodizzazione non soltanto alle musiche prodotte nel XVII secolo, ma anche a quelle di compositori nati in quel secolo, oppure di scorporare il primo Settecento, definendolo come "l'età di Bach e Handel", massimi compositori dell'epoca, legati al linguaggio musicale ereditato dal Seicento e a una scrittura fondata sul contrappunto, pur fondato sulla moderna tonalità e sull'armonia che ne consegue, e sul suo sfruttamento in senso espressivo. La musica dei due sommi compositori tedeschi è caratterizzata da elementi tanto dello stile italiano che francese, da loro magistralmente assorbiti, elaborati e adoperati in modo originale nella loro produzione.
Pietro Alessandro Guglielmi (Massa, 9 dicembre 1728 – Roma, 18 novembre 1804) è stato un compositore italiano.
Lo Stabat Mater RV 621 in Fa minore è un inno sacro composto da Antonio Vivaldi nel 1712 per essere eseguito come parte della Festa dei Sette Dolori di Maria Vergine a Brescia. Questo inno è una delle composizioni sacre più note di Vivaldi e fu commissionata dalla Chiesa di Santa Maria della Pace di Brescia (la città natale del padre di Vivaldi). Dopo la esecuzione, il lavoro vivaldiano cadde nell'oblio (come tutte le composizioni di Vivaldi) e fu ripresentato al pubblico nel settembre del 1939 dal compositore Alfredo Casella durante la Settimana Vivaldiana tenutasi a Siena. La semplicità dello stile, la schiettezza dell'espressione e la ricchezza della melodia garantirono l'affermazione perenne dello Stabat Mater. Il lavoro sembra però esser stato scritto in fretta: le parti degli archi sono semplici, il tema del primo movimento viene ripetuto anche nei successivi due, la voce talvolta è accompagnata solo dal basso continuo e solo metà dell'inno è stato musicato. Tuttavia il lavoro rivela una certa profondità musicale ed emotiva e per questo viene considerato uno dei suoi primi lavori sacri più importanti. Lo Stabat Mater presenta inoltre alcune caratteristiche inusuali, come la predominanza dei movimenti lenti e delle chiavi minori (principalmente Fa e Do minore) e un'impostazione, anche se parziale, simile a un inno medioevale. Struttura dello Stabat Mater RV 621: Stabat Mater dolorosa Cujus animam gementem O quam tristis Quis est homo Quis non posset Pro peccatis Eja Mater Fac ut ardeat AmenNel 2001 viene eseguito al Ravenna Festival diretto da Riccardo Muti con i Wiener Philharmoniker nella Basilica di Sant'Apollinare in Classe.
Carlo Goldoni (Venezia, 25 febbraio 1707 – Parigi, 6 febbraio 1793) è stato un commediografo, scrittore, librettista e avvocato italiano, cittadino della Repubblica di Venezia. Goldoni è considerato uno dei padri della commedia moderna e deve parte della sua fama anche alle opere in lingua veneta.
La musica è un'espressione artistica appartenente a tutte le culture del nostro pianeta. Fonti ne attestano l'esistenza almeno a partire da 55.000 anni fa, con l'inizio del Paleolitico superiore. Alcuni studiosi ipotizzano la sua nascita in Africa, quando le prime comunità umane conosciute iniziarono a disperdersi sul globo. La storia della musica è una branca della musicologia e della storia che studia lo sviluppo cronologico delle idee e delle convenzioni musicali appartenenti a popoli differenti, con particolare riguardo alla musica d'arte di tradizione occidentale, ed è pertanto materia diffusa, sia nelle università, che nelle scuole di musica di tutto il mondo.
Giuseppe Valentini (Firenze, 14 dicembre 1681 – Roma, 1753) è stato un compositore, violinista e poeta italiano.
Il Catalogo Peter Ryom, Verzeichnis der Werke Antonio Vivaldis o Ryom Verzeichnis (RV) permette di riferirsi con certezza, usando il relativo numero, ad una precisa opera di Antonio Vivaldi, tra le quasi mille censite da Peter Ryom nel 1974, autore del catalogo tematico.Peter Ryom ha lasciato, nel 2007, l'eredità del suo lavoro a Federico Maria Sardelli, attuale curatore del catalogo.Il Vivaldi Werkverzeichnis costituisce l'ultima versione del catalogo delle opere di Antonio Vivaldi realizzato da Peter Ryom (Wiesbaden, 2007). La Kleine Ausgabe del catalogo (Verzeichnis der Werke Antonio Vivaldis. Kleine Ausgabe, Leipzig, Deutscher Verlag für Musik, 1979), fu il primo nucleo della catalogazione sistematica delle opere di Vivaldi che, diversamente dai cataloghi precedenti (Rudge, Rinaldi, Pincherle, Fanna) comprendeva sia le opere strumentali che vocali sistemate con numeri progressivi da RV 1 a RV 750. Dalla la pubblicazione della Kleine Ausgabe, le numerose scoperte di nuove fonti e nuove composizioni vivaldiane resero necessaria un'edizione accresciuta del catalogo vivaldiano. Nel 1986 Ryom pubblicò il Répertoire des Œuvres d'Antonio Vivaldi. Les compositions instrumentales, Copenhague, Engstrøm & Sødring, il primo volume di una prospettata edizione in tre volumi comprendente tutto l'opus vivaldiano. Varie difficoltà editoriali resero però impossibile la continuazione del progetto, che restò fermo al volume relativo alle opere strumentali, comprendente i numeri da RV 1 a RV 585. Solo nel 2007 Ryom ha potuto completare il suo lungo lavoro vivaldiano, dando alle stampe il suo Vivaldi Werkverzeichnis, ossia la tanto attesa Große Ausgabe. Da quel momento, Peter Ryom ha deciso di interrompere il suo lavoro su Vivaldi ed ha affidato la prosecuzione della sua opera di catalogazione a Federico Maria Sardelli, che, dal 2007, è diventato il responsabile del catalogo vivaldiano. I numeri RV sono accettati come uno standard per la numerazione delle opere di Vivaldi. A differenza di altri cataloghi sul compositore che sono organizzati in maniera cronologica (Cataloghi Pincherle, Fanna, Rinaldi e Ricordi), quello di Ryom è ordinato per tipologia e tonalità, ad esempio le sonate per uno strumento e b.c. vengono per prime, poi i concerti, le sinfonie e così via. Per questo motivo un numero RV basso, non contraddistingue necessariamente un'opera giovanile. Con la scoperta di opere precedentemente non catalogate, si pone tuttavia il problema di dover spostare dei numeri inserendoli tra due altri, oppure di dover inserire dei pezzi nuovi tra un numero e l'altro (i numeri RV 741-806). Ogni opera vivaldiana viene dunque catalogata con un numero preceduto dall'abbreviazione RV, indicante Ryom Verzeichnis (der Werke Antonio Vivaldis).