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Le monete euro sammarinesi sono le monete in euro coniate dalla Repubblica di San Marino tramite la zecca di Roma dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Gli euro di San Marino (insieme a quelli del Principato di Monaco, di Andorra e della Città del Vaticano) rappresentano una particolarità nell'ambito del Sistema Monetario europeo, avendo accordi bilaterali con gli stati confinanti. Infatti, pur non facendo parte dell'Unione europea, San Marino è stato autorizzato ad utilizzare l'euro come moneta ufficiale, dato che, prima, utilizzava la lira italiana. La lira sammarinese e la lira vaticana venivano anch'esse utilizzate come valuta a corso legale. Con l'adozione da parte dell'Italia dell'euro, anche gli euro di San Marino sono entrati in circolazione, diventando rapidamente estremamente ricercati da parte dei collezionisti di monete, dato il numero limitato di serie coniate. Gli euro di San Marino sono coniati dalla Zecca di Roma, al pari degli euro italiani. La faccia comune è ovviamente la stessa di tutte le altre monete europee, mentre l'autore delle immagini riportate sull'attuale faccia nazionale delle monete è Arno Ludwig; la serie in corso fino al 2016 aveva invece František Chochola come autore e Ettore Lorenzo Frapiccini come incisore.
La monetazione pontificia è l'insieme delle emissioni di monete del governo pontificio. Si riferisce alla produzione delle zecche di Avignone, Roma e delle altre strutture che hanno nei secoli coniato monete per lo Stato pontificio.
Luigi Giorgi, o Evaristo Luigi Giorgi, (Lucca, 1848 – Roma, 20 agosto 1912), è stato un orafo, incisore, medaglista e fine cesellatore italiano. Fu capo incisore della Regia Zecca di Roma e il primo direttore-docente della Scuola dell'arte della Medaglia.
Il centesimo di lira (L. 0,01), volgarmente detto centesimino, è stato il più piccolo taglio delle monete in lire italiane. Come le monete da 2, 5 e 10 centesimi coeve, era fatto di una lega di bronzo composta per il 960‰ di rame e per il 40‰ di stagno. Le monete da 1 centesimo furono coniate tra il 1861 e il 1918, per poi essere ritirate dalla circolazione nel 1924.