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La risata, o riso, è una reazione nervosa che si manifesta nel comportamento umano in diverse circostanze. In genere si tratta di una risposta emotiva di fronte ad un'esperienza comica o a sensazioni intense di allegria, piacere, benessere, ottimismo. Tuttavia, la risata può avere anche un ruolo di sfogo di emozioni di natura opposta, come la tristezza e la rabbia; in tal caso, nel linguaggio comune, si parla di risata nervosa o isterica. Possono stimolare la risata anche cause fisiche, a prescindere da qualunque contesto emotivo: per esempio il solletico o l'inalazione di ossido di diazoto (chiamato per l'appunto "gas esilarante"). Il fenomeno della risata si presenta come una modificazione del ritmo respiratorio, con sospensione dell'aspirazione, scosse che si ripercuotono nella laringe, contrazioni concatenate di molti muscoli (in particolare facciali e addominali), scopertura dei denti e, talvolta, lacrimazione. Il riso è una manifestazione tipicamente umana che fin dall'antichità ha sollevato interrogativi concettuali di natura filosofica, psicologica, fisiologica e comportamentale. Ciononostante, recenti studi dimostrano che alcuni primati e alcuni roditori reagiscono a stimoli tattili (solletico) con una specie di risata.
Il Movimento oculare rapido, dall'inglese rapid eye movement, indicato più di frequente con l'acronimo REM, è il nistagmo che avviene durante una fase del sonno, accompagnato da altre alterazioni corporali fisiologiche come irregolarità cardiaca, respiratoria e variazioni della pressione arteriosa.Durante lo studio di questa caratteristica fisiologica del sonno, si è notato che la fase REM del sonno (detta anche "sonno paradosso" o "sonno paradossale") è accompagnata dai sogni. Il sonno REM rappresenta, secondo i criteri internazionali della divisione tra i vari stadi del sonno (Rechtschaffen e Kales, 1968), l'ultima delle 5 fasi macroscopiche in cui è diviso il sonno stesso.
Con l'espressione “psicopatologie di guerra” viene indicato l'insieme delle manifestazioni psichiche patologiche, individuali e collettive, a comparsa immediata o tardiva, e con evoluzione transitoria o duratura, che abbiano una diretta, se non esclusiva, relazione con avvenimenti eccezionali di guerra.
Psicopatologia della vita quotidiana (tedesco: Zur Psychopathologie des Alltagslebens) è un'opera di Sigmund Freud la cui prima edizione originaria risale al 1901. In seguito l'autore ha dato alle stampe delle edizioni successive aggiornate e integrate con nuovi contenuti, fino all'edizione definitiva (la decima) edita nel 1924.
La psicopatologia è la branca della psichiatria e della psicologia clinica che si occupa genericamente dello studio dei disturbi mentali e delle patologie ad essi connessi, occupandosi di criteri diagnostici e classificativi a sostegno della salute mentale.
La psicologia la scienza che studia gli stati mentali e i suoi processi emotivi, cognitivi, sociali e comportamentali nelle loro componenti consce e inconsce, mediante l'uso del metodo scientifico e/o appoggiandosi ad una prospettiva soggettiva intrapersonale. Si occupa anche dello studio e del trattamento delle funzioni psichiche sia in condizioni di benessere che di sofferenza o disagio mentale, dovute a dinamiche soggetive (intrapsichiche), ambientali o relazionali (interpsichiche).
Il termine mente è comunemente utilizzato per descrivere l'insieme delle funzioni superiori del cervello e, in particolare, quelle di cui si può avere soggettivamente coscienza in diverso grado, quali la sensazione, il pensiero, l'intuizione, la ragione, la memoria, la volontà. Sebbene molte specie animali condividano con l'uomo alcune di queste facoltà, il termine è di solito impiegato a proposito degli esseri umani. Molte di queste facoltà, rintracciabili a livello neurofisiologico nell'attività della corteccia cerebrale, danno forma nel complesso all'intelligenza. Il termine psiche fa riferimento invece alla mente nel suo complesso cioè comprendendo la dimensione irrazionale cioè istinti e dimensione del profondo (inconscio). All'utilizzo in senso tecnico neurofisiologico si è anche affiancato un utilizzo di tipo metafisico. In tale prospettiva la mente diventa qualche cosa di divino, e tale presunta entità soprannaturale, come ad esempio nell'espressione "la mente di Dio", assume qualità pensanti che alludono a un mente superiore com'era il Dio di Spinoza.
La filosofia della mente è lo studio filosofico della mente, degli atti, della coscienza e delle funzioni mentali e delle loro relazioni con il cervello, il corpo e il mondo esterno. La filosofia della mente si addentra nelle questioni di fondo e nei problemi metodologici che stanno dietro la ricerca scientifica sulla mente, usando sia il metodo speculativo (attraverso esperimenti mentali), sia tenendo conto dei risultati ottenuti nella ricerca empirica e strumentale, che oggi può avvalersi della PET, la tomografia ad emissione di positroni, e della fMRI, la risonanza magnetica funzionale per immagini.