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L'almanacco (dall'arabo المناخ al-manākh, "clima" oppure il luogo dove i cammelli sostavano per effettuare lo scarico e il carico di merci e di rifornimenti) è una pubblicazione annuale simile al calendario, ma con informazioni aggiuntive, come indicazioni astronomiche (le ore della levata e del tramonto del Sole e della Luna), geografiche e statistiche.
Almanacco Topolino è stata una pubblicazione a fumetti periodica antologica edita dall'Arnoldo Mondadori Editore dal 1957 come continuazione della collana Albi d'Oro e contenente per lo più storie Disney realizzate all'estero; è proseguita con cambi di testata fino al 2008.
L'Almanacco di Gotha (in francese: Almanach de Gotha, in tedesco Gothaischer Hofkalender) è un almanacco genealogico delle case regnanti e delle più importanti famiglie aristocratiche d'Europa, pubblicato dal 1763 al 1944, e nuovamente dal 1998. L'Almanacco deve il suo nome al luogo di pubblicazione originario, la cittadina tedesca di Gotha, già capitale del Ducato di Sassonia-Gotha-Altenburg. La pubblicazione di tale opera ebbe inizio nel 1763, sotto il regno di Federico III di Sassonia-Gotha-Altenburg su iniziativa di Johann Christian Dieterich il quale tuttavia riprese l'idea di redigere un almanacco di corte da Emanuel Christoph Klüpfel. Dal 1775 venne stampata da Carl Wilhelm Ettinger. In seguito i diritti di stampa vennero acquisiti per un periodo quindicennale da Justus Perthes già socio in affari di Ettinger e fondatore eponimo della casa editrice Justus Perthes Verlag. Solo a partire dal 1816 tuttavia il nome della casa editrice poté apparire sulle edizioni dell'opera. L'almanacco vide la sua struttura e i suoi contenuti evolversi ed espandersi, includendo oltre ad informazioni dettagliate relative alle case regnanti europee, anche informazioni su famiglie aristocratiche non sovrane, sugli Ordini cavallereschi e nonché dati statistici e ragguagli su tutti i Paesi del mondo. Gli almanacchi potevano anche contenere articoli sulla gastronomia, sulla scienza ed altre curiosità; agli inizi la loro fattura era ricca ed elaborata, successivamente la scelta tipografica divenne più sobria e gli elementi d'informazione contenuti nel manuale divennero sempre più di genere documentario e stilistico, spesso arricchiti da illustrazioni. Fino al 1876 l'Almanacco conteneva tre sezioni principali: la prima, relativa alle famiglie sovrane; la seconda, relativa alle famiglie principesche non sovrane; le terza, relativa alle famiglie comitali immediatizzate del Sacro Romano Impero. A partire dal 1876 la seconda e la terza sezione vennero accorpate, elevando di fatto le famiglie comitali al livello delle casate principesche. Nell'edizione del 1877 la seconda sezione venne divisa in parte A e B, la prima relativa alle famiglie mediatizzate tedesche, la seconda relativa alle famiglie principesche non tedesche e alle famiglie non mediatizzate tedesche, accentuando quindi la centralità e l'importanza della nobiltà dell'Impero tedesco. Le pubblicazioni dell'opera vennero interrotte nel 1944, allorquando la città di Gotha passò sotto il controllo dell'Armata Rossa, che distrusse sistematicamente gli archivi dell'Almanacco. Nel periodo compreso tra il 1763 ed il 1944 vennero pubblicate 181 edizioni dell'opera. Tra il 1951 ed il 2013 un diverso editore tedesco, C. A. Starke Verlag ha pubblicato un almanacco che per molti versi riprende gli elementi dell'originale Almanach de Gotha, noto come Genealogisches Handbuch des Adels. Nel 2015 un nuovo testo di riferimento, il Gothaisches Genealogisches Handbuch ha ripreso tali contenuti. Per quanto concerne l'Almanach de Gotha una nuova casa editrice costituita ad hoc, la Almanach de Gotha Limited ottenne nel 1995 i diritti di stampa dagli eredi della famiglia di Julius Perthes, ristabilendo le pubblicazioni nel 1998; il nuovo Almanach tuttavia è stato criticato per le imprecisioni e gli scadenti standard editoriali. Negli anni il termine gotha, per estensione, ha assunto il significato de il meglio, l'élite di un determinato settore di attività, in particolare nel linguaggio giornalistico. Per esempio: il gotha della finanza, del cinema; entrare nel gotha dell'industria.
La Coppa Italia venne assegnata per la prima volta dalla FIGC nel 1922; la sua creazione si intersecò strettamente coi contemporanei eventi del campionato, poiché la nuova coppa nazionale nacque principalmente per rimpolpare una stagione agonistica rimasta orfana dei grandi club, fuggiti verso la nuova lega CCI e il relativo torneo. L'edizione del debutto, che non riscosse successo, rimase un caso isolato – per l'immediato risanamento dello "scisma" calcistico – fino alla riorganizzazione del torneo nel 1935-1936 (inframezzata da un altro tentativo di ripresa, finito con la sospensione a tabellone in corso, nel 1926-1927). Gli eventi della seconda guerra mondiale portarono poi a un nuovo stop del torneo al termine dell'edizione 1942-1943. La pausa durò stavolta quindici anni, prima che la competizione venisse riportata in auge nel 1958; da allora, la principale coppa italiana per club viene disputata ininterrottamente. La coccarda tricolore – il simbolo dell'avvenuta vittoria in Coppa Italia, da apporre sulle maglie del club detentore per tutta la stagione successiva al trionfo (similmente con quanto avviene con lo scudetto) – venne ideata e utilizzata per la prima volta nel 1958. L'attuale trofeo è stato invece realizzato nel 1959-1960, dopo che nel corso dei decenni precedenti vennero messe in palio delle coppe di diverso disegno. Il primato di successi nella competizione spetta alla Juventus, con 13 trionfi, compreso il record di 4 consecutivi (dal 2015 al 2018). Il Vado, vincitore dell'edizione inaugurale, e il Napoli nel 1961-1962, sono invece le uniche due società ad aver conquistato la Coppa Italia senza militare in massima divisione (in Promozione i liguri e in Serie B i campani).
L'Almanacco illustrato del calcio è una pubblicazione annuale edita dalla Panini, relativa all'omonimo sport.
La storia della bandiera d'Italia inizia ufficialmente il 7 gennaio 1797, con la sua prima adozione come bandiera nazionale da parte di uno Stato italiano sovrano, la Repubblica Cispadana. L'evento accadde in un salone del palazzo comunale di Reggio nell'Emilia, poi chiamato Sala del Tricolore, sulla scorta degli eventi susseguenti alla rivoluzione francese (1789-1799) che propugnò, tra i suoi ideali, l'autodeterminazione dei popoli. La comparsa dei colori nazionali italiani è datata 21 agosto 1789, quando testimoni oculari videro a Genova alcuni manifestanti aventi appuntata sui vestiti una coccarda verde, bianca e rossa. In seguito il tricolore italiano divenne stendardo militare della Legione Lombarda (11 ottobre 1796), poi vessillo civico della congregazione dei magistrati e deputati aggiunti di Bologna (18 ottobre 1796) e infine, come accennato, vessillo nazionale della Repubblica Cispadana. Dopo la data del 7 gennaio 1797 la considerazione popolare per la bandiera italiana crebbe costantemente, sino a farla diventare uno dei simboli più importanti del Risorgimento, che culminò il 17 marzo 1861 con la proclamazione del Regno d'Italia, di cui il tricolore divenne vessillo nazionale. La bandiera tricolore ha attraversato più di due secoli di storia d'Italia, salutandone tutti gli avvenimenti più importanti.
Barbanera è un celebre almanacco stampato per la prima volta a Foligno intorno alla metà del Settecento, ancora oggi pubblicato annualmente e diffuso su tutto il territorio nazionale. Fin dalle prime edizioni, esce parallelamente nella forma di calendario da parete e almanacco tascabile e propone tradizionalmente, oltre al calendario, alle previsioni meteorologiche e all'indicazione delle fasi lunari, effemeridi, consigli per l'agricoltura e la vita in casa, curiosità, proverbi, "aneddoti, ricette empiriche e previsioni stravaganti ma sempre possibili e talvolta avveratesi, donde la sua celebrità". Grazie a una fitta rete di distribuzione e all'originalità e utilità dei suoi contenuti, diviene già nell'Ottocento tanto popolare da essere oggetto di molteplici imitazioni in tutta Italia. Il nome che lo contraddistingue deriva forse dall'immagine riportata sui frontespizi delle edizioni più antiche, che ritraevano un uomo dalla folta barba nera, definito astronomo, astrologo e filosofo. Raffigurato con i suoi strumenti di lavoro (così come compare ancora oggi nel francobollo a lui dedicato dalle Poste italiane), presentava in rima la propria vocazione: La grande diffusione dell'almanacco e il fascino misterioso del personaggio fanno sì che il termine "barbanera" entri nel gergo comune fino a divenire nel tempo sinonimo stesso di "almanacco" e "lunario", come attestano diversi dizionari. La natura popolare e la diffusione nei tempi passati soprattutto nelle campagne di lunari provvisti di previsioni e predizioni sul futuro, porta a un utilizzo estensivo del termine Barbanera anche come "trattato scadente di astrologia" o di "astrologo sprovveduto". Questo uso contraddice però l'utilizzo di una locuzione quale “perdere il lunario” proprio nel senso opposto di perdere il buon senso.
Questa voce raccoglie le informazioni riguardanti l'Associazione Sportiva Roma nelle competizioni ufficiali della stagione 2020-2021.