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Pietro Querini (Venezia, 1400? – 1448) è stato un mercante e navigatore italiano, senatore della Repubblica di Venezia.
L'intervento francese in Messico, altrimenti noto come affare Massimiliano, o, secondo la tradizione storiografica spagnola, secondo intervento francese in Messico, è stato un'invasione del Messico da parte dell'esercito del Secondo Impero francese, inizialmente con l'appoggio di Inghilterra e Spagna. La vicenda portò ad un tragico epilogo l'esistenza di Massimiliano d'Asburgo, che del Messico aveva cinto la corona.
Il mercante di libri maledetti è un romanzo di Marcello Simoni, pubblicato per la prima volta in Italia nel 2011, vincitore del Premio Bancarella 2012. È il primo capitolo della saga che vede come protagonista Ignazio da Toledo.
Il mercante di Venezia (The Merchant of Venice) è un'opera teatrale di William Shakespeare, scritta probabilmente tra il 1596 e il 1598. La trama dell'opera riprende abbondantemente quella di una novella trecentesca di ser Giovanni Fiorentino, Il Giannetto, prima novella della giornata quarta della raccolta di cinquanta detta Il Pecorone, che Shakespeare non può aver avuto modo di conoscere nella traduzione di William Painter del 1566, in quanto non conteneva la novella cui Shakespeare si stava ispirando, ma elementi della scena del processo sono presenti nel The Orator di Alexandre Sylvane, pubblicato in traduzione nel 1596. In particolare, del Giannetto vengono conservati, pressoché intatti, i personaggi corrispondenti a Bassanio, Shylock e Porzia, oltre che la vicenda della penale di una libbra di carne.
Gli occhi di Venezia è un romanzo di Alessandro Barbero, pubblicato nel 2011 da Arnoldo Mondadori Editore. Il libro è stato scritto nel corso dell'intero 2009, ma è stato pubblicato solamente due anni dopo per non coincidere con l'uscita del saggio Lepanto: la battaglia dei tre imperi. Ha vinto il Premio al romanzo storico "Alessandro Manzoni - Città di Lecco" nel 2011.
La casa d'Asburgo (o casa d'Absburgo, italianizzazione dal tedesco Habsburg, Hapsburg o casa d'Austria) è una delle più importanti ed antiche famiglie reali e imperiali d'Europa. I suoi membri sono stati per molti secoli imperatori del Sacro Romano Impero, hanno governato in Austria come duchi, arciduchi e imperatori, e sono stati re di Spagna e re del Portogallo. Il nome "Asburgo" deriva dall'Habichtsburg (contratto in Habsburg), castello situato nell'omonimo comune del cantone svizzero di Argovia, sulle sponde del fiume Aare. La "Rocca dell'Astore", questo il significato in tedesco, è stata la sede originaria e feudo comitale degli Asburgo. Erano infatti cortigiani dell'imperatore Federico I Hohenstaufen detto "Barbarossa", che seguivano nei cortei reggendo l'astore, da cui il nome. Dal sud-ovest della Germania, la famiglia estese la sua influenza ed i suoi possedimenti nei territori del Sacro Romano Impero verso est, nell'odierna Austria (1278-1382). In poche generazioni, la famiglia riuscì ad impossessarsi del trono imperiale, che tenne in distinti periodi (1273-1291 e 1298-1308, 1438-1740 e 1745-1806). Nel XIV secolo la linea ereditaria si divise nel ramo albertino (Alberto della Treccia) e in quello leopoldino (Leopoldo il Prode), estinto nel 1457. Massimiliano I acquisì i Paesi Bassi in seguito al suo matrimonio con Maria (1477), erede dei duchi di Borgogna, mentre il figlio Filippo il Bello acquisì la Spagna in seguito al matrimonio con Giovanna la Pazza, figlia di Ferdinando II d'Aragona e di Isabella di Castiglia. Il loro figlio, Carlo V, ereditò da loro un impero dove "il sole non tramonta mai". Dopo la sua abdicazione nel 1556, la famiglia si divise nei due rami degli Asburgo di Spagna, estinto nel 1700 con Carlo II di Spagna, e degli Asburgo d'Austria. La linea diretta degli Asburgo formalmente si estinse nel 1780 con la morte di Maria Teresa d'Austria, ultimo membro regnante (nonché unica donna) dei domini ereditari austriaci. La casata, però, continuò con i suoi discendenti, nati dalle sue nozze con Francesco I di Lorena: gli Asburgo-Lorena furono considerati un ramo cadetto degli Asburgo e i membri della nuova casata continuarono a far capo alla casa d'Austria. In seguito alla dissoluzione del Sacro Romano Impero, e per contrastare l'egemonia di Napoleone, Francesco II proclamò nel 1804 l'Impero d'Austria, evitando così la perdita dello status di imperatore. Due anni dopo, il 6 agosto 1806, dichiarò infine sciolto il Sacro Romano Impero, rinunciando alla corona. Francesco fu l'unico Imperatore "doppio" della storia del mondo, essendo: Francesco II, imperatore dei Romani e Francesco I, imperatore d'Austria.L'Ungheria, formalmente sotto il regno degli Asburgo dal 1526, in seguito al matrimonio di Ferdinando I, fratello minore di Carlo V, con Anna Iagellona ma in realtà occupata dall'Impero Ottomano, fu riconquistata nel 1683-1699, e gli Asburgo ne mantennero il possesso fino al 1918. Nel 1867, con il cosiddetto Ausgleich ("compromesso") tra la nobiltà ungherese e la monarchia asburgica, nasce l'Impero austro-ungarico che perdurò fino al 1919. Il motto della dinastia è A.E.I.O.U. e viene in genere interpretato in Austriae est imperare orbi universo ("spetta all'Austria regnare sul mondo").
Armand-Jean du Plessis /aʀ'mɑ̃ ʒɑ̃ dy plɛ'si/ duca di Richelieu /ʀiʃə'ljø/, noto soprattutto come cardinale Richelieu (Parigi, 5 settembre 1585 – Parigi, 4 dicembre 1642) è stato un cardinale, politico e vescovo cattolico francese. Fu nominato primo ministro dal re Luigi XIII di Francia. Grande uomo politico, fu molto abile nel rafforzamento della monarchia assolutistica francese, che grazie a lui fu assai più potente rispetto a quella del precedente sovrano, Enrico IV di Borbone, con il suo più stretto collaboratore, il duca di Sully. Egli aveva anche istituito la figura dell'intendente, ossia un rappresentante diretto del re nelle province. Tra i propositi di Richelieu alla guida dello Stato c'erano il rafforzamento del potere del re transalpino e la volontà di fare della Francia la più grande potenza d'Europa.Per raggiungere il primo obiettivo, Richelieu si scontrò sia con i nobili sia con i protestanti, e cioè con i calvinisti francesi chiamati ugonotti. I nobili infatti volevano aumentare il loro potere: contro di essi Richelieu usò, quando necessario, la forza. Per fare della Francia la prima potenza europea Richelieu, seguendo la sua raison d'Etat, decise di far intervenire l'esercito francese nella guerra dei trent'anni contro la Spagna e l'Austria, ottenendo numerosi successi.