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Nella Chiesa cattolica la venerazione per Maria, madre di Gesù, comprende varie devozioni mariane quali la preghiera, atti pii, arti visive, poesia e musica dedicate alla Beata Vergine Maria. I papi hanno incoraggiato ciò, prendendo allo stesso tempo delle misure per riformarne alcune manifestazioni. La Santa Sede ha insistito sull'importanza della distinzione tra "vera e falsa devozione, e l'autentica dottrina dalle sue deformazioni per eccesso o difetto". Ci sono decisamente più titoli, feste e pratiche devozionali mariane fra i cattolici romani che in altre tradizioni cristiane. Il termine hyperdulia (=venerazione) indica la speciale devozione dovuta a Maria, più grande dell'ordinaria dulia (=venerazione) per altri santi, ma completamente diversa dalla latria dovuta solo a Dio. Il termine "Mariolatria" usato dai Protestanti, riferito ad un'eccessiva devozione cattolica per Maria, è un dispregiativo. Credere nella incarnazione di Dio Figlio attraverso Maria è la base per cui viene chiamata la Madre di Dio, dichiarato dogma nel Concilio di Efeso nel 431. Nel Concilio Vaticano II e nell'enciclica Redemptoris Mater di papa Giovanni Paolo II, si parla di lei anche come madre della Chiesa. Nel Cattolicesimo l'aumento della venerazione per Maria e la Mariologia sono avvenuti, non da dichiarazioni ufficiali, ma da scritture su Maria fatte da santi, la devozione popolare, e a volte, dalle "Apparizioni e altre manifestazioni mariane" segnalate; la Santa Sede ha approvato solo una piccola parte degne di fede a partire dal 1665.L'ulteriore pia venerazione della Beata Vergine Maria, incoraggiata dai papi, si vede nelle incoronazioni canoniche concesse alle immagini mariane venerate in una particolare località in tutto il mondo, mentre movimenti e associazioni mariane, con milioni di appartenenti, sono sorte dalla credenza in eventi come quelli di Akita, Fátima, e Lourdes, e altre ragioni.
San Giuseppe (in ebraico: יוֹסֵף?, Yosef; in greco antico Ιωσηφ; in latino: Ioseph ...-...) secondo il Nuovo Testamento è lo sposo di Maria e il padre putativo di Gesù; è definito come uomo giusto. Venerato come santo dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa ortodossa, fu dichiarato patrono della Chiesa cattolica dal beato Pio IX l'8 dicembre 1870. San Giuseppe, Maria e Gesù bambino sono anche collettivamente riconosciuti come la Sacra Famiglia.
Noi vogliam Dio, è un inno cattolico di tradizione popolare. In realtà è la traduzione dell'inno francese Nous voulons Dieu, che fu composto in occasione del pellegrinaggio della Turenna a Lourdes dell'11 settembre 1882 da François-Xavier Moreau, parroco di Sorigny. François-Xavier Moreau fu autore sia della musica sia del testo, che rivendica il ruolo sociale del cattolicesimo, con espliciti riferimenti alla scuola, ai tribunali, al matrimonio e all'esercito. Il canto fu pubblicato in un opuscolo, che nel 1885 era già giunto alla 4ª edizione. Queste rivendicazioni sono riprese dalla traduzione italiana, in cui si aggiunge anche il lavoro come campo di santificazione. Durante la Resistenza i partigiani delle Brigate Garibaldi, organizzate dal Partito Comunista Italiano, cantarono una versione satirica e irriverente dell'inno cattolico. Questo canto fu diffuso nel Novarese e nel Piacentino.
Lucio Ardenzi, nome d'arte di Lucio Minunni (Roma, 14 agosto 1922 – Roma, 2 luglio 2002), è stato un cantante, attore, regista e imprenditore italiano.
Giorgio Albertazzi (Fiesole, 20 agosto 1923 – Roccastrada, 28 maggio 2016) è stato un attore e regista teatrale italiano. Attore di teatro attivo per decenni sulle scene fu anche uno dei primi divi televisivi, protagonista di letture poetiche e di sceneggiati di grande successo.
Anna Maria Proclemer, talvolta indicata come Anna Vivaldi (Trento, 30 maggio 1923 – Roma, 25 aprile 2013), è stata un'attrice e doppiatrice italiana.
Anna Maria Ferrero, pseudonimo di Anna Maria Guerra (Roma, 18 febbraio 1935 – Versailles, 21 maggio 2018), è stata un'attrice italiana. È stata attiva fra gli anni cinquanta e gli anni sessanta sia nel cinema che in televisione. Sul piccolo schermo ha interpretato nel 1956 lo sceneggiato televisivo Cime tempestose al fianco di Massimo Girotti.