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Per Vecchia Religione si intende quel complesso di tradizioni, credenze e riti ancestrali anteriori all'avvento del Cristianesimo, presenti ancora oggi in forme più o meno velate soprattutto negli ambienti legati al mondo contadino e rurale, basati su una visione animistica della natura, ritenuta popolata da creature e spiriti invisibili. L'antropologa Margaret Murray sostiene in proposito che «la continuità della religione pagana durante il Medioevo diventa un fatto irrefutabile quando si scopre che sopravvive anche ai giorni nostri».
Con il termine stregheria, a volte detta Vecchia Religione italica o stregoneria italiana, si indica un tipo di stregoneria tradizionale italo-americana ricostruzionistica, politeista e neopagana che ha origine negli anni '70 con Leo Martello. Martello ha affermato di appartenere ad una "tradizione di famiglia" di stregoneria religiosa della Sicilia, di antica origine della zona di Enna, nel suo libro del 1970 "Witchcraft: The Old Religion". Martello non usa la parola "Stregheria" quando ci si riferisce alla sua pratica personale, bensì si riferisce ad essa come "la tradizione della Strega". Il culto avrebbe origini pre-romane, forse coeve alla religione etrusca. Il termine stregheria fu adottato per distinguersi dalla coeva e più diffusa Wicca. Gli aderenti considerano come testo sacro il libro di Charles Godfrey Leland intitolato Aradia, o il Vangelo delle Streghe (1899), il primo a occuparsi di presunti culti pagani pre-romani e pre-cristiani che sarebbero sopravvissuti in Italia in alcune zone marginali. La stregoneria italiana in questione ha per oggetto principale di culto la dea greco-romana Diana e sua figlia Aradia. Non ha a che fare con la stregoneria descritta dal cristianesimo, che ne è distorsione secondo gli aderenti, in quanto la magia nera non viene quasi praticata, tranne che per colpire i malvagi, e le streghe e stregoni (ossia pagani che credono nella stregheria, sacerdotesse e sacerdoti di sé stessi, devoti al divino e alla natura) si dedicano alla magia neutra, di solito magia bianca, meditazione e preghiera.
Charles Godfrey Leland (Filadelfia, 15 agosto 1824 – Firenze, 20 marzo 1903) fu un giornalista e folclorista statunitense. Gli studi di antropologia per i quali è noto in tutto il mondo sono: Etruscan Roman Remains in Popular Tradition (1892) Legends of Florence Collected From the People (2 vol.) (1896) Aradia, o il Vangelo delle Streghe (1899).
Aradia, o il Vangelo delle Streghe è un libro scritto nel 1899 da Charles Godfrey Leland. Il libro è un tentativo di descrivere le credenze e i rituali di una oscura tradizione religiosa stregonesca toscana che, afferma Leland, era sopravvissuta per secoli fino alla scoperta della sua esistenza nel decennio del 1890. Vari studiosi hanno contestato la veridicità di tale affermazione. In ogni caso il libro è diventato uno dei testi da cui almeno in parte hanno tratto ispirazione i movimenti neopagani della Wicca e della Stregheria. Il testo ha una struttura mista. Parte di esso si propone come la traduzione inglese, per mano dell'autore, di un manoscritto originale italiano, il cosiddetto Vangelo. Leland riferisce di averlo ricevuto dalla sua principale fonte di informazioni sulle tradizioni della stregoneria italiana, una donna che lo scrittore chiama Maddalena. Il resto del materiale è il frutto delle ricerche di Leland sul folklore e sulle tradizioni italiane, tra cui altre informazioni fornite da Maddalena. Leland venne a conoscenza dell'esistenza del Vangelo nel 1886 ma Maddalena impiegò undici anni per procurargliene una copia. Dopo aver tradotto e sistemato il materiale occorsero altri due anni per la sua pubblicazione. I quindici capitoli descrivono le origini, le credenze, i rituali e gli incantesimi tradizionali della stregoneria pagana italiana. La figura centrale di quella religione è la Dea Aradia, venuta sulla terra per insegnare la pratica della stregoneria ai contadini perché si opponessero ai signori feudali e alla Chiesa Cattolica Romana. L'opera di Leland restò poco conosciuta fino agli anni cinquanta, quando iniziarono a essere discusse anche varie altre teorie sulla sopravvivenza di rituali pagani. Aradia iniziò a essere valutato nel più ampio contesto di tali teorie e affermazioni. Gli studiosi sono divisi; alcuni valutano false le affermazioni di Leland sulle origini del manoscritto, mentre altri ne sostengono l'autenticità e lo considerano una documentazione unica sulle credenze popolari. Oltre ad aver attirato l'attenzione degli studiosi, Aradia iniziò a occupare un ruolo importante nella tradizione della Wicca gardneriana e dei suoi rami collaterali, sia perché fu usata come mezzo di prova della sopravvivenza in Europa della tradizione pagana, sia perché alcuni passaggi del primo capitolo del libro furono impiegati come ispirazione per scrivere alcuni testi di quella religione. A seguito del rinnovato interesse nei confronti del testo, questo è diventato di facile reperibilità grazie a numerose ristampe presso vari editori.