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Archivi reali di Ebla

Gli archivi reali di Ebla sono l'insieme delle circa 5000 tavolette di argilla scritte in caratteri cuneiformi (di queste circa 2000 rinvenute integre, mentre le restanti 3000 suddivise in circa 15000 numeri d'inventario: circa 6000 tavolette frammentarie e circa 9000 piccoli frammenti) rinvenute principalmente negli anni 1974-1976 presso il Palazzo Reale G dell'acropoli di Ebla, in Siria. I documenti rinvenuti sono scritti in lingua eblaita, una lingua semitica orientale parlata nel III millennio a.C. nel centro e nel nord della Siria e nell'Alta Mesopotamia occidentale, e in sumero. Essi costituiscono una delle più importanti scoperte nell'ambito dell'area di diffusione della scrittura cuneiforme dalla metà del XVIII secolo. Le tavolette sono databili al periodo compreso tra il 2500 a.C. e la distruzione della città, avvenuta attorno al 2250 a.C. ad opera di Sargon di Akkad (o di Naram-Sin). Esse, rinvenute in situ in posizione corrispondente agli scaffali collassati su cui si trovavano all'interno degli ambienti distrutti dall'incendio conseguente alla conquista della città, conservavano molte delle loro custodie di argilla che recavano informazioni per la loro catalogazione. Proprio grazie all'incendio si è avuta la cottura dell'argilla, permettendo che le tavolette si conservassero fino al momento della scoperta. Le tavolette sono conservate presso i musei siriani di Aleppo, Damasco e Idlib.

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