Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La lingua eblaita era una lingua semitica orientale, parlata nel III millennio a.C. nel centro e nel nord della Siria e nell'Alta Mesopotamia occidentale.
Giovanni Pettinato (Troina, 24 settembre 1934 – Roma, 19 maggio 2011) è stato uno storico e assiriologo italiano, specializzato in lingue mesopotamiche mediorientali. Per il suo grande contributo allo studio della civiltà di Ebla, Pettinato ricevette numerosi importanti premi in Italia e in Germania. Nel 1989 fu chiamato a far parte come socio corrispondente dell'Accademia nazionale dei Lincei e, successivamente, diventò socio corrispondente della Academia de historia de Madrid (Spagna) e socio dell'Accademia delle scienze di Torino.
Gli archivi reali di Ebla sono l'insieme delle circa 5000 tavolette di argilla scritte in caratteri cuneiformi (di queste circa 2000 rinvenute integre, mentre le restanti 3000 suddivise in circa 15000 numeri d'inventario: circa 6000 tavolette frammentarie e circa 9000 piccoli frammenti) rinvenute principalmente negli anni 1974-1976 presso il Palazzo Reale G dell'acropoli di Ebla, in Siria. I documenti rinvenuti sono scritti in lingua eblaita, una lingua semitica orientale parlata nel III millennio a.C. nel centro e nel nord della Siria e nell'Alta Mesopotamia occidentale, e in sumero. Essi costituiscono una delle più importanti scoperte nell'ambito dell'area di diffusione della scrittura cuneiforme dalla metà del XVIII secolo. Le tavolette sono databili al periodo compreso tra il 2500 a.C. e la distruzione della città, avvenuta attorno al 2250 a.C. ad opera di Sargon di Akkad (o di Naram-Sin). Esse, rinvenute in situ in posizione corrispondente agli scaffali collassati su cui si trovavano all'interno degli ambienti distrutti dall'incendio conseguente alla conquista della città, conservavano molte delle loro custodie di argilla che recavano informazioni per la loro catalogazione. Proprio grazie all'incendio si è avuta la cottura dell'argilla, permettendo che le tavolette si conservassero fino al momento della scoperta. Le tavolette sono conservate presso i musei siriani di Aleppo, Damasco e Idlib.
Gli Accadi furono un'antica popolazione semitica del Bronzo antico vicino-orientale.Erano presenti in Mesopotamia fin dal Proto-Dinastico II e III (2750-2350 a.C., secondo la cronologia media), soprattutto nella Media Mesopotamia (che in futuro prenderà il nome di Akkad).Gli Accadi erano una popolazione nomade, proveniente, secondo la tradizione, dal deserto siro-arabico: si tratta della prima popolazione semita giunta ad offrire documentazione testuale (insieme alle tavolette di Ebla, in lingua eblaita). Nel 2350 a.C., sotto il regno di Sargon il Grande, gli Accadi crearono un grande impero, considerato il primo nella Storia, esteso alla Mesopotamia e a parte della Siria e dell'Asia Minore. Nel 2200 a.C., però, venne invaso dai Gutei e riconcquistato dai Sumeri in età neo-sumerica ponendo fine alla civiltà di Akkad.
Paolo Matthiae (Roma, 9 gennaio 1940) è un archeologo, accademico e orientalista italiano.
Abramo (in ebraico: אַבְרָהָם, AFI [ʔaβ.raː.ˈhaːm], da cui il significato "Padre di molti"; in arabo: ابراهيم, Ibrāhīm; ... – ...) è un patriarca dell'ebraismo, del cristianesimo e dell'islam. La sua storia è narrata nel Libro della Genesi ed è ripresa nel Corano. Secondo Genesi (17,5), il suo nome originale era אַבְרָם [ʔaβ.ˈraːm], poi cambiato da Dio in Abraham. Non esistono testimonianze indipendenti da Genesi dell'esistenza di Abramo: secondo l'esegesi storico-critica non sarebbe quindi possibile attestare la sua storicità. La cronologia interna alla Bibbia colloca Abramo verso il 2000 a.C. La redazione del testo biblico che parla di lui pare essere opera di un redattore sacerdotale, ai tempi dell'esilio babilonese. Nonostante ciò, «non esiste nulla di specifico nelle storie della Genesi che possa essere collegato direttamente a storia conosciuta che riguardi Canaan e dintorni nella prima parte del secondo millennio p.e.v.». Come in genere succede per i testi riguardanti i patriarchi, non si tratta di biografie, né di racconti storici nel senso comune del termine, ma di fissazione per iscritto di tradizioni orali. La Torah lo riporta nativo di Ur dei Caldei, una città dell'area babilonese nell'odierno Iraq. Di conseguenza, «è ormai ampiamente riconosciuto che il cosiddetto “periodo patriarcale/ancestrale” sia un costrutto letterario susseguente, e non un periodo della storia reale del mondo antico». Buona parte degli studiosi asserisce che il Pentateuco sia stato composto nel periodo persiano (circa 520–320 a.C.), quale risultato di tensioni tra possidenti terrieri ebrei che erano rimasti in Giuda durante la cattività babilonese e affermavano Abramo come loro "padre" tramite il quale facevano risalire il proprio diritto alla terra, e gli esuli "sacerdotali" reduci, che basavano la loro rivendicazione sulla preminenza di Mosè e la tradizione dell'Esodo.