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Cnosso (in greco antico: Κνωσός, Knōsós, greco miceneo ko-no-so, minoico ku-ni-su) è il più importante sito archeologico dell'età del bronzo di Creta. Sorge nella parte centrale dell'isola di Creta, a 6 km dal mare e a 5 km da Heraklion, sul fiume Katsaba (antico Kairatos). Fu un importante centro della civiltà minoica (la civiltà cretese dell'età del bronzo). Il palazzo di Cnosso è legato ad antichi miti della Grecia classica, come Minosse e il labirinto costruito da Dedalo, e quello di Teseo e il Minotauro. Questa leggenda racconta che Minosse, re di Creta, abbia fatto costruire un labirinto per chiuderci dentro il Minotauro nato dall'unione di sua moglie con un toro. Questo essere mostruoso aveva la testa di toro e il corpo di uomo. Ogni anno bisognava dare 7 fanciulli e 7 fanciulle in pasto al Minotauro nel labirinto.
Il labirinto di Cnosso è un leggendario labirinto, che secondo la mitologia greca fu fatto costruire dal re Minosse sull'isola di Creta per rinchiudervi il mostruoso Minotauro, nato dall'unione della moglie del re, Pasifae, con un toro bianco che che aveva donato poseidone a minosse. Era un intrico di strade, stanze e gallerie, costruito da Dedalo con il figlio Icaro, i quali, quando ne terminarono la costruzione, vi si trovarono prigionieri. Dedalo costruì delle ali, che attaccò con la cera alle loro spalle, ed entrambi ne uscirono volando. Quando Androgeo, figlio di Minosse, morì ucciso da alcuni ateniesi infuriati perché aveva vinto troppo ai loro giochi disonorandoli, Minosse decise, per vendicarsi, che la città di Atene, sottomessa allora a Creta, avrebbe dovuto inviare a Creta ogni nove anni sette fanciulli e sette fanciulle ateniesi da offrire in pasto al Minotauro, che si cibava di carne umana. Questo avvenne finché Teseo, eroe figlio del re ateniese Egeo, si offrì di uccidere il mostro. Quando il giovane arrivò a Creta, Arianna, la figlia di Minosse e Pasifae, si innamorò di lui e lo aiutò a ritrovare la via d'uscita dal labirinto dandogli un gomitolo rosso che, srotolato, gli avrebbe permesso di seguire a ritroso le proprie tracce. Infatti Teseo trovò il Minotauro, lo uccise e guidò gli altri ragazzi ateniesi fuori dal labirinto, grazie al filo che Arianna gli aveva dato e che lui aveva lasciato scorrere lungo il percorso. Teseo aveva promesso al padre che se fosse riuscito a tornare vivo avrebbe innalzato sulla nave la vela bianca, al posto di quella nera dell'andata, mentre se non fosse riuscito nell'impresa si sarebbe mantenuta la vela nera. Alla fine però Teseo si dimenticò di ordinare ai marinai di cambiare la vela, così il padre, vedendo all'orizzonte la vela nera, dal dolore si buttò in mare uccidendosi, nelle acque che oggi prendono proprio il suo nome, quelle del Mar Egeo.
La Dea dei serpenti è una dea della civiltà minoica, riferibile a rituali della fecondità, figura ricorrente della scultura minoica. È spesso in maiolica, di altezze varianti dai 29,5 cm ai 38,5 cm. Sono state reperite nella camera sotterranea del tesoro del santuario centrale del palazzo di Cnosso, del medio minoico. La datazione è 1600-1580 a.C. La statuetta ha il tipico abito a falde ricadenti, bloccato ai fianchi da un elemento a sella che sembrerebbe realizzato in stoffa più pesante. Uno stretto corpetto, che comprime e lascia scoperti i seni, questo elemento coi seni scoperti è tipico delle sacerdotesse, cinge anche la parte superiore delle braccia. Le mani della dea stringono due serpenti, abitanti della terra e portatori a volte di morte, mostrandoli all'osservatore. È una statuina di ceramica smaltata,questa tecnica permette di variare i temi decorativi, mentre la superficie rimane brillante e luminosa. Si è soliti considerarla un’immagine di divinità ctonia (dal greco chthon, “terra”) cioè legata al culto delle forze sotterranee e degli inferi.
Le Crete Senesi sono la zona a sud-est della città di Siena, che include i territori comunali di Asciano, Buonconvento, Monteroni d'Arbia, Rapolano Terme, Montalcino e Trequanda, tutti in provincia di Siena. Il nome deriva dall'argilla, o creta, presente nel terreno, che dà al paesaggio il caratteristico colore grigio-azzurro e un'apparenza spesso descritta come lunare. Questa argilla caratteristica, mista a salgemma e gesso, detta mattaione, rappresenta i sedimenti del mare del Pliocene che copriva l'area tra 2,5 e 4,5 milioni di anni fa. Il paesaggio è caratterizzato da colline brulle e dolcemente ondulate, querce e cipressi solitari, i poderi isolati in cima alle alture, tratti di bosco negli avvallamenti, i fontoni che raccolgono l'acqua piovana. Tipiche conformazioni del terreno sono i calanchi, le balze e le biancane. All'interno delle crete senesi è presente l'area semi-arida conosciuta con il nome di Deserto di Accona dove queste formazioni si presentano con maggiore frequenza Uno degli edifici più interessanti di quest'area è probabilmente l'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, fondata per iniziativa di San Bernardo Tolomei, nel XIV secolo. La zona è conosciuta per la produzione del tartufo bianco delle crete ed ospita un museo dedicato al cosiddetto diamante delle Crete.
Creta (AFI: /ˈkrɛta/; in passato anche Creti, /ˈkrɛti/; in greco: Κρήτη, traslitterato: Kríti, AFI: ['kriti], greco antico: Κρήτη, Krḗtē, AFI: [krέːtεː]) è un'isola greca, la maggiore e più popolosa del Paese e la quinta per estensione (8 261 km²) tra quelle del Mediterraneo dopo la Sicilia, la Sardegna, Cipro e la Corsica. Assieme agli isolotti contigui costituisce la periferia di Creta (in greco Περιφέρεια Κρήτης, Periféria Krítis), una delle province greche, e la diocesi decentralizzata di Creta (in greco Αποκεντρωμένη Διοίκηση Κρήτης, Αpokentroméni Diíkisi Krítis), una delle prefetture greche, due distinte seppur coestensive autorità con 623 065 abitanti e capoluogo Candia. Tra il III e il II millennio a.C. l'isola fu il fulcro della civiltà minoica, una delle più antiche civiltà avanzate d'Europa, che aveva in Cnosso, Cidonia e Festo i suoi centri principali. Nel corso dei secoli fu conquistata e abitata da micenei, greci, romani, bizantini, musulmani andalusi, veneziani con una breve parentesi di dominio genovese (1267-1290) e turchi ottomani fino alla definitiva unificazione con lo stato greco nel 1913. Creta è tra le principali mete turistiche della Grecia per via dei numerosi siti archeologici e naturalistici e per il particolare patrimonio culturale di cui dispone, espresso attraverso specificità linguistiche, letterarie, musicali e gastronomiche.
L'architettura minoica è rappresentata da tutte le opere edili realizzate dalla stessa civiltà cretese durante l'età del bronzo (circa 3000-1050 a.C.); principalmente dai resti dei grandiosi palazzi che costituivano la residenza del sovrano e il luogo di immagazzinamento del surplus della produzione. Erano costruiti con pietra e mattoni di fango essiccati al sole, poi le pareti venivano intonacate e talvolta dipinte. La pianta, con ambienti articolati intorno a vasti cortili, era ampia e asimmetrica, con la disposizione delle stanze che suggerisce un criterio casuale; vi si trovano porticati, terrazze, logge, verande e cavedi, mentre sono del tutto assenti strutture militari di difesa. Questo ha fatto pensare a una società basata su uno stile di vita tranquillo e civile, che fu facilmente conquistata dall'invasione micenea, quando il mare non rappresentò più una barriera difensiva. A Creta si sono rinvenuti i resti del palazzo di Cnosso, del palazzo di Festo e del palazzo di Malia, il primo occupante un'area di ben 13.000 m2. Il palazzo più famoso è quello di Cnosso, anche se le rovine attuali, compresi i famosi affreschi a tema marinaresco, sono in larga parte frutto della fantasia dell'archeologo inglese Arthur Evans agli inizi del Novecento. Esisteva un sistema di scarichi per far defluire le acque di bagni e latrine, mentre in alcune stanze sono state ritrovate tracce di bracieri a carbone per il riscaldamento e la cottura dei cibi. La copertura dei vani era costituita probabilmente da un sistema di travi con andamento piano, non inclinato. Al pian terreno era vastissima l'area dei magazzini, dove si conservavano i prodotti dell'Isola, all'epoca molto fertile: granaglie, vino, olio d'oliva e lana. Forse proprio dalla complessa suddivisione dell'area dei magazzini potrebbe essere nata la leggenda del labirinto, tramandata dalla mitologia greca continentale. Forse i magazzini di Cnosso erano così ampi anche perché fungeva da centro di stoccaggio e distribuzione verso tutta l'isola. La cosiddetta villa di Haghia Triada venne costruita invece in epoca già micenea, e presenta un porticato a due piani. L'aspetto in alzato di questi edifici, si ritrova in modelli in terracotta e viene raffigurato nel cosiddetto mosaico degli edifici. A Creta non sono stati trovati resti né di architetture funerarie, né tanto meno di alcuna costruzione militare.
L'architettura micenea si è sviluppata in Grecia nell'ambito della civiltà micenea, successivamente alla fioritura della minoica (circa 1500-1100 a.C.). Fu scoperta a partire dagli scavi di Schliemann a Micene nel 1876.