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Il Toro di Creta (o Toro di Maratona dopo gli sviluppi della storia) era un mostro taurino della mitologia greca. Aveva l'aspetto di un toro di grandi dimensioni, e possedeva la capacità di soffiare fuoco dalle narici. Il Minotauro nacque da questo e da Pasifae. La cattura del Toro di Creta fu la settima delle dodici fatiche di Eracle. Il mitico re di Creta, Minosse, concesse senza problemi all'eroe di portar via il feroce animale, dato che aveva creato problemi a Creta. Eracle riuscì a catturarlo vivo soffocandolo con le mani, e lo portò con sé ad Atene. Qui Euristeo avrebbe voluto sacrificare l'animale ad Era, che odiava Eracle. Costei rifiutò perciò il sacrificio, per non riconoscere la gloria di Eracle. Il toro fu quindi lasciato libero di vagare, finché si fermò a Maratona, diventando noto come "toro di Maratona".
La battaglia di Creta (in tedesco: Luftlandeschlacht um Kreta; in greco: Μάχη της Κρήτης; in inglese: Battle of Crete) fu l'invasione da parte della Wehrmacht dell'isola greca di Creta, durante la seconda guerra mondiale. La cosiddetta "Operazione Mercurio" (in tedesco: Unternehmen Merkur) iniziò il 20 maggio 1941 ed ebbe termine il 1º giugno, quando fu completata l'evacuazione della guarnigione britannica dall'isola. La conquista di Creta fu un indubbio successo da parte delle truppe aviotrasportate tedesche ma le elevatissime perdite indussero Adolf Hitler a porre di fatto termine alle loro operazioni, tanto che, per tutto il prosieguo della guerra esse furono impiegate quasi esclusivamente come forza di fanteria ordinaria.
Cnosso (in greco antico: Κνωσός, Knōsós, greco miceneo ko-no-so, minoico ku-ni-su) è il più importante sito archeologico dell'età del bronzo di Creta. Sorge nella parte centrale dell'isola di Creta, a 6 km dal mare e a 5 km da Heraklion, sul fiume Katsaba (antico Kairatos). Fu un importante centro della civiltà minoica (la civiltà cretese dell'età del bronzo). Il palazzo di Cnosso è legato ad antichi miti della Grecia classica, come Minosse e il labirinto costruito da Dedalo, e quello di Teseo e il Minotauro. Questa leggenda racconta che Minosse, re di Creta, abbia fatto costruire un labirinto per chiuderci dentro il Minotauro nato dall'unione di sua moglie con un toro. Questo essere mostruoso aveva la testa di toro e il corpo di uomo. Ogni anno bisognava dare 7 fanciulli e 7 fanciulle in pasto al Minotauro nel labirinto.
L'arte della civiltà egea (2000-1400 a.C.) si divide in arte minoica ed arte micenea. L'età minoico-micenea inizia nel 1500 a.C. e si conclude nel 1199 a.C. L'arte minoica nasce in corrispondenza dell'introduzione della metallurgia del bronzo. L'architettura più nota è quella del Palazzo di Cnosso, completo di un santuario e di un teatro. ma anche l'architettura del palazzo di Malia. Questi palazzi erano costruiti in pietra calcarea e mattoni crudi, non avevano mura difensive intorno: bastava il mare a proteggerli. A Creta svolgevano un ruolo importante i ceramisti e i decoratori. L'arte micenea, influenzata da quella minoica, è quella corrispondente al periodo più avanzato dell'età del bronzo ed il suo elemento caratterizzante sono le fortificazioni, le porte e l'architettura funeraria.
Con il termine antica Grecia (o anche Grecia antica) si indica la civiltà sviluppatasi nella Grecia continentale, in Albania costiera, nelle isole del Mar Egeo, sulle coste del Mar Nero e della Turchia occidentale, nella Sicilia orientale e meridionale, sulle zone costiere dell'Italia Meridionale (complessivamente denominate poi Magna Grecia), in Nordafrica, in Corsica, in Sardegna, sulle coste orientali della Spagna e quelle meridionali della Francia. La cultura greca, nonostante la conformazione geografica del continente favorisse l'insorgere di molteplici unità politiche a sé stanti (le poleis), fu un fenomeno omogeneo, che interessò tutte le genti elleniche, accomunate dalla stessa lingua; attribuiva molta importanza alla conoscenza e alla ricerca della verità: per i greci avvicinarsi alla verità significava avvicinarsi alla divinità, pertanto attribuivano un carattere quasi religioso alla conoscenza e alle scienze; in questo contesto gli antichi greci avevano intuito l'importanza della matematica nella ricerca di una conoscenza più vicina alla verità e questo spiegherebbe come la civiltà greca sia riuscita, nel giro di pochi secoli e con una popolazione limitata in numero, a raggiungere notevoli traguardi nella filosofia, nella matematica e nelle scienze.