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Vincenzo Gennaro (Petralia Soprana, 17 settembre 1944) è uno scultore e docente italiano.
Marina Pizziolo (Milano, 1960) è una storica dell'arte e critica d'arte italiana.
Questa è una lista di persone presenti nell'enciclopedia che hanno il prenome Arturo, suddivise per attività principale.
Il Museo d'arte moderna "Vittoria Colonna" è un museo di Pescara.
Giuseppe Bartolini (Viareggio, 6 giugno 1938) è un pittore italiano appartenente al movimento della Metacosa.
Firenze (AFI: /fi r n e/; ; in epoca medievale e nel linguaggio poetico anche Fiorenza, /fjo r n a/; Florentia in latino) un comune italiano di 379 194 abitanti, capoluogo della Toscana e centro della citt metropolitana con una popolazione di 1 011 349 abitanti, ottavo comune italiano per popolazione e il primo della Toscana, cuore dell'area metropolitana di Firenze-Prato-Pistoia, una conurbazione che conta oltre 1 520 000 abitanti. Nel Medioevo stata un importante centro artistico, culturale, commerciale, politico, economico e finanziario; nell'et moderna ha ricoperto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana dal 1569 al 1859 che, con il governo delle famiglie dei Medici e dei Lorena, divenne uno degli stati pi ricchi e moderni. Le varie vicissitudini politiche, la potenza finanziaria e mercantile e le influenze in ogni campo della cultura hanno fatto della citt un crocevia fondamentale della storia italiana ed europea. Nel 1865 Firenze fu proclamata capitale del Regno d'Italia (seconda, dopo Torino), mantenendo questo status fino al 1871, anno che segna la fine del Risorgimento. Importante centro universitario e patrimonio dell'umanit UNESCO dal 1982, considerata luogo d'origine del Rinascimento la consapevolezza di una nuova era moderna dopo il Medioevo, periodo di cambiamento e "rinascita" culturale e scientifica e della lingua italiana grazie al volgare fiorentino usato nella letteratura. universalmente riconosciuta come una delle culle dell'arte e dell'architettura, nonch rinomata tra le pi belle citt del mondo, grazie ai suoi numerosi monumenti e musei tra cui il Duomo, Santa Croce, Santa Maria Novella, gli Uffizi, Ponte Vecchio, Piazza della Signoria, Palazzo Vecchio e Palazzo Pitti. Di inestimabile valore i lasciti artistici, letterari e scientifici di geni del passato come Petrarca, Boccaccio, Brunelleschi, Michelangelo, Giotto, Cimabue, Botticelli, Leonardo da Vinci, Lorenzo de Medici, Machiavelli, Galileo Galilei e Dante Alighieri, che fanno del centro storico di Firenze uno dei luoghi con la pi alta concentrazione di opere d'arte al mondo. La ricchezza del patrimonio storico-artistico, scientifico, naturalistico e paesaggistico rendono il centro e le colline circostanti un vero e proprio "museo diffuso".
Enrico Carmassi (La Spezia, 1897 – Torino, 1975) è stato uno scultore italiano. Sviluppata molto precocemente la passione per il disegno, ha l'opportunità di frequentare a Spezia lo studio di Angiolo Del Santo che lo incoraggia ad iscriversi all'Accademia di Belle Arti di Carrara. Le scarse risorse e lo scoppio della guerra lo costringono ad abbandonare gli studi d'arte nel 1915 per aiutare la famiglia. È chiamato alle armi nel 1917 e vi rimane fino al termine del conflitto. Tornato alla vita di civile, s'immerge nel vivace ambiente culturale di cui Spezia è ricca nel dopoguerra. I circoli culturali cittadini lo trovano sostenitore di un'arte svincolata dai canoni accademici e libera di esprimere una propria mobilità d'ispirazione. Nel 1922 apre un proprio studio a La Spezia in via dei Mulini. Pur riconoscendosi non completamente preparato a causa degli studi forzatamente interrotti si sforza di elaborare un proprio linguaggio esente da trionfalismi e formalismi accademici. Aderisce al movimento futurista, pur conservando la propria autonomia di espressione. La fine degli anni Venti vede la sua attività di scultore raggiungere il massimo del consenso e di successo critico. Per il nuovo teatro spezzino Monteverdi esegue le statue delle Muse ed i fregi a decorazione della facciata ed i mascheroni per il proscenio. Espone a Milano, Genova e a La Spezia. Nel 1934 espone La donna elica alla Biennale di Venezia e, per due volte, è invitato alle Quadriennali di Roma ( Sesta e Ottava, ove espone, rispettivamente, Ragazzo e Frammento ). Negli anni Trenta lo troviamo attivo anche nel campo della critica d'arte. Importante è poi il suo contributo alla creazione, con Fillia e Marinetti, del più prestigioso evento pittorico spezzino dal 1934 al 1940 e oltre: il Premio di pittura Golfo della Spezia, facendo parte della giuria del medesimo insieme a Maraini e Casorati. Lo scoppio della seconda guerra mondiale comporta bombardamenti e distruzioni alla Spezia: il suo studio è ripetutamente colpito con la distruzione dei suoi lavori. Nel 1944 sposa Tullia Socin, pittrice trentina che aveva conosciuto in occasione del Premio di pittura spezzino; la coppia condivide a La Spezia lo studio e il lavoro. Una rappresaglia di soldati nazisti porta alla distruzione dello studio. Decide allora di trasferirsi a Castellamonte in provincia di Torino, per dirigervi la locale Scuola d'Arte. Dopo il pensionamento, nel 1958 si trasferisce definitivamente a Torino continuando a svolgere un proficuo lavoro, non solo scultoreo, ma anche di grafica e di ceramica che espone in ripetute occasioni a Torino, Biella Vercelli a Ivrea e ancora a La Spezia. Muore improvvisamente a Torino nel novembre 1975.