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Assassinio di Abraham Lincoln

L'assassinio di Abraham Lincoln avvenne il 14 aprile 1865, venerdì santo, mentre assisteva allo spettacolo Our American Cousin al Ford's Theatre di Washington durante le fasi conclusive della guerra di secessione americana. L'assassinio avvenne cinque giorni dopo la resa delle truppe confederate del generale Robert E. Lee, al generale unionista Ulysses S. Grant ad Appomattox. Lincoln fu il primo presidente degli Stati Uniti ad essere assassinato. Un tentativo di omicidio era stato tentato, nel 1835, ai danni di Andrew Jackson e Lincoln stesso fu vittima di un tentato omicidio da parte di un assalitore non identificato nel 1864. L'assassinio fu pianificato e condotto dal famoso attore di teatro John Wilkes Booth, come parte di una cospirazione più ampia per tentare di indebolire l'Unione. Oltre a Booth facevano parte della cospirazione Lewis Powell e David Herold, incaricati di assassinare il Segretario di Stato William H. Seward e George Atzerodt che avrebbe dovuto uccidere il vice presidente Andrew Johnson. Eliminando le tre più alte cariche dello Stato, Booth e compagni speravano di ferire a morte il governo dell'Unione. Lincoln morì la mattina del 15 aprile, il giorno dopo essere stato colpito. La restante parte della cospirazione fallì; Powell riuscì solamente a ferire Seward, mentre Atzerodt non trovò il coraggio di commettere alcunché.

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