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Il Policlinico di Milano, conosciuto anche come Ospedale Maggiore di Milano, o Ospedale Ca' Granda di Milano, è un ospedale generale che comprende attività ospedaliere in differenti ambiti: materno-infantile, malattie rare, trapianti, dermatologia, ematologia, gastroenterologia, epatologia e medicina del lavoro. Offre servizi per gravidanze e parti complessi (prematuri, gemellari, patologie neonatali) trattati presso la Clinica Mangiagalli e uno dei pronto soccorsi più attivi in Lombardia. È il più antico ospedale di Milano, essendo stato fondato nel 1456. Vista la sua natura di Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico oltre alla cura svolge attività di ricerca biomedica e sanitaria di tipo clinico e traslazionale. È polo universitario e propone oltre ai corsi di laurea magistrale in medicina e chirurgia e odontoiatria e protesi dentaria nove lauree sanitarie (Igiene dentale, Infermieristica, Infermieristica pediatrica, Ortottica e Assistenza Oftalmologica, Ostetricia, Tecniche audiometriche, Tecniche audioprotesiche, Tecniche di laboratorio biomedico e Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia) e la laurea magistrale in Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione. Il suo nome completo è Fondazione Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS) Ca' Granda Ospedale Maggiore Policlinico, e il suo attuale presidente è l'architetto Marco Giachetti.
L'Istituto scientifico universitario San Raffaele, meglio conosciuto con il nome di ospedale San Raffaele (HSR), è una struttura ospedaliera che sorge a cavallo dei comuni di Segrate e Milano. Fino al 10 maggio 2012 era di proprietà della Fondazione Centro San Raffaele del Monte Tabor. Dall'11 maggio 2012 le attività sanitarie e di ricerca che facevano capo alla Fondazione sono state trasferite alla "Ospedale San Raffaele s.r.l.", controllata da Velca S.p.A. L'ospedale, accreditato nel 1999 come istituto di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS), fu fondato nel 1969 da don Luigi Maria Verzé, che ne è stato presidente fino al luglio 2011. Da maggio 2012 è diventato parte del Gruppo Ospedaliero San Donato. L'ospedale si estende su un'area di 300 000 m2 nei pressi di Cascina Gobba e dell'Olgettina, sul confine tra Milano e Milano 2 di Segrate, mentre un suo distaccamento è situato nel quartiere milanese di Turro (San Raffaele Turro). L'Ospedale San Raffaele è sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia e della Facoltà di Psicologia dell'Università Vita-Salute San Raffaele.
La manovra di Kristeller (detta anche "Spremitura alla Kristeller") è una manovra ostetrica eseguita durante il parto in contemporanea con la contrazione. Consiste nell'applicazione di una spinta a livello del fondo dell'utero con lo scopo di facilitare l'espulsione della testa fetale in fase espulsiva avanzata. La manovra è un eponimo del ginecologo tedesco Samuel Kristeller (1820–1900) che per primo la descrisse nel 1867. Anche se è tutt'oggi molto utilizzata, spesso anche nei casi di non urgenza, tale manovra non è esente da rischi tanto che in molti stati europei è vietata dalla legge (es. Inghilterra). In Italia ne è fortemente sconsigliata l'adozione nel parto vaginale dopo cesareo sebbene in occasione di distocie (anomalie nello svolgimento del parto), tale manovra può risultare ammissibile. Si stima che in Italia venga applicata nelle sale parto come manovra di routine nel 50% dei casi, con fluttuazioni dal 30 al 70% nelle diverse unità operative.L’effettuazione di questa manovra non viene quasi mai segnalata nella cartella clinica: generalmente viene presentata come ‘l’aiutino’, il “Signora le do’ un aiuto!”, per questo non viene considerata dal personale come una procedura medica. Le evidenze scientifiche, tuttavia, ci dicono che non ci sono studi sistematici sul suo utilizzo. Anche se rara, la complicanza più temuta, per il soggetto adulto, qual è la madre, è la rottura dell'utero. Per il neonato invece vi sono rischi molto alti, quali: tetraplegia, cecità e altri gravi e irreversibili problemi. Possono invece verificarsi con maggior frequenza, lacerazioni perineali causate dalla rapida espulsione della testa fetale. Tale manovra trova pertanto indicazione soltanto quando ci sia urgenza di espletare il parto e la testa fetale si trovi già al piano perineale, prima di utilizzare il più pericoloso forcipe.
Il distacco intempestivo di placenta o abruptio placentae (o DIPNI, distacco intempestivo di placenta normalmente impiantata) è una complicanza della gravidanza causata dal distacco parziale o completo della placenta dall'utero prima dell'espletamento del parto. Tale evento è considerato una emergenza medica in quanto può condurre ad emorragia materna massiva e a diversi gradi di sofferenza fetale.Normalmente la placenta viene espulsa durante il secondamento, periodo del parto che segue, solitamente dopo 10-15 minuti, l'espulsione del feto. La condizione necessaria affinché il distacco venga definito intempestivo è che il parto non sia stato ancora espletato; il distacco intempestivo può avvenire sia poco prima del travaglio di parto (in questo caso viene definito come distacco prematuro) o durante il travaglio (definito distacco precoce).