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Manovra di Kristeller

La manovra di Kristeller (detta anche "Spremitura alla Kristeller") è una manovra ostetrica eseguita durante il parto in contemporanea con la contrazione. Consiste nell'applicazione di una spinta a livello del fondo dell'utero con lo scopo di facilitare l'espulsione della testa fetale in fase espulsiva avanzata. La manovra è un eponimo del ginecologo tedesco Samuel Kristeller (1820–1900) che per primo la descrisse nel 1867. Anche se è tutt'oggi molto utilizzata, spesso anche nei casi di non urgenza, tale manovra non è esente da rischi tanto che in molti stati europei è vietata dalla legge (es. Inghilterra). In Italia ne è fortemente sconsigliata l'adozione nel parto vaginale dopo cesareo sebbene in occasione di distocie (anomalie nello svolgimento del parto), tale manovra può risultare ammissibile. Si stima che in Italia venga applicata nelle sale parto come manovra di routine nel 50% dei casi, con fluttuazioni dal 30 al 70% nelle diverse unità operative.L’effettuazione di questa manovra non viene quasi mai segnalata nella cartella clinica: generalmente viene presentata come ‘l’aiutino’, il “Signora le do’ un aiuto!”, per questo non viene considerata dal personale come una procedura medica. Le evidenze scientifiche, tuttavia, ci dicono che non ci sono studi sistematici sul suo utilizzo. Anche se rara, la complicanza più temuta, per il soggetto adulto, qual è la madre, è la rottura dell'utero. Per il neonato invece vi sono rischi molto alti, quali: tetraplegia, cecità e altri gravi e irreversibili problemi. Possono invece verificarsi con maggior frequenza, lacerazioni perineali causate dalla rapida espulsione della testa fetale. Tale manovra trova pertanto indicazione soltanto quando ci sia urgenza di espletare il parto e la testa fetale si trovi già al piano perineale, prima di utilizzare il più pericoloso forcipe.

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