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Bettino Ricasoli, soprannominato il Barone di ferro (Ricàsoli [riˈkazoli]; Firenze, 9 marzo 1809 – San Regolo, 23 ottobre 1880), è stato un politico italiano, sindaco di Firenze e secondo presidente del Consiglio del Regno d'Italia dopo Cavour.
Il Palazzo di Bettino Ricasoli, o Ricasoli di Brolio, si trova a Firenze in via Ricasoli 9. Deve il suo nome al grande statista che qui abitò.
Il Governo Ricasoli I è stato in carica dal 12 giugno 1861 al 3 marzo 1862 per un totale di 264 giorni, ovvero 8 mesi e 19 giorni. Composizione del governo: Destra storica
La Destra, detta in seguito storica per distinguerla dai partiti e movimenti di massa qualificati come di destra che si erano affermati in precedenza all'estero o che si sarebbero affermati nel corso del XX secolo, fu uno dei principali schieramenti politici italiani nel periodo compreso tra l'Unità d'Italia e i primi anni del ventesimo secolo. Trasformatasi nel 1882 nel Partito Liberale Costituzionale (PLC), è stata uno schieramento politico italiano sorto formalmente nel 1849 con i governi di Massimo d'Azeglio, proseguito nel 1852 con Camillo Benso di Cavour e rimasto al potere dopo la sua morte sino al 1876. I ministeri della Destra storica dal primo governo Cavour al governo di Marco Minghetti del 1876 conseguirono importanti risultati, primo fra tutti l'unità d'Italia, compiuta nel 1861 e portata a termine nel 1870 con la breccia di Porta Pia e la presa di Roma.
Piazza dell'Indipendenza, già Piazza di Barbano, è una grande piazza del centro storico di Firenze. La piazza trae il nome dall'insurrezione che il 27 aprile 1859 cacciò il Granduca Leopoldo II, che proprio qui si svolse e che innescò il processo di annessione della Toscana al Regno di Sardegna. Tale insurrezione fu organizzata dal gruppo della Società Nazionale (fondata nel 1857 da Giuseppe Garibaldi e altri patrioti), da Bettino Ricasoli e da altri gruppi come quello dei democratici di Mazzini. L'anno successivo (11-12 marzo 1860) veniva indetta una votazione (Plebiscito) che sancì l'annessione del Granducato di Toscana al Regno di Sardegna.
Palazzo Loup, più anticamente detto "Villa della Fratte", è un'antica dimora settecentesca che sorge in località Scanello, comune di Loiano a 30 km da Bologna sulla statale della Futa. Le tracce del suo passato, sono precedenti essendo stato costruito sui ruderi del Castello di Scanello di origine medioevale, all'epoca in cui questi terreni erano di proprietà di Matilde di Canossa, successivamente donati all'arcivescovo di Pisa. Nella sua storia transitarono nobili famiglie come i Calderini, i Taruffi e i Massa che ebbero l'onore di ospitare, nel 1805, il Papa Pio VII che, nel suo viaggio verso Roma, sostò presso la Villa per ristorarsi dal lungo viaggio che lo aveva condotto a Parigi per l'incoronazione a imperatore di Napoleone Bonaparte. Il nome Loup rimane a memoria dell'illustre proprietario Luigi Loup, nobile agronomo Svizzero, uomo di mentalità aperta ed innovatrice, acuto ed attivo nella vita politica del tempo, che seppe trasformare la tenuta di Scanello in un esempio di azienda agricola moderna e razionale Sotto la sua “reggenza”, si celebra quello che gli storici riconoscono come il Convegno Segreto di Scanello, tenutosi nel 1859 volto all'unificazione doganale e monetaria dei vari regno e ducati che formavano la struttura politica del centro-nord Italia alla vigilia della riunificazione del Regno sotto la sovranità di Vittorio Emanuele II. Vi presero parte i più importanti personaggi della scena politica del tempo: Marco Minghetti, Bettino Ricasoli, Luigi Carlo Farini, Leonetto Cipriani, Rodolfo Audinot. Le mura di Palazzo Loup videro così gettare le basi del primo atto amministrativo che portò alla nascita del futuro Regno d'Italia.
Le Chiesa cristiana evangelica dei fratelli (o Assemblea dei fratelli) è una denominazione cristiana evangelica italiana.
Bettino Marchetti (Siena, 8 luglio 1867 – Siena, 1º febbraio 1935) è stato un architetto e restauratore italiano.
Alfonso Ferrero della Marmora, o Alfonso della Marmora o pi comunemente Alfonso La Marmora (Torino, 18 novembre 1804 Firenze, 5 gennaio 1878), stato un generale e politico italiano. Collaboratore del re di Sardegna Carlo Alberto, combatt nella prima guerra d'indipendenza (1848-1849). Nominato pi volte ministro della guerra, fra il 1849 e il 1857 riorganizz radicalmente la Regia Armata Sarda. Primo consigliere militare del presidente del Consiglio Cavour, nel 1855-1856 guid con successo il contingente piemontese nella guerra di Crimea e fu ministro della guerra durante la seconda guerra di indipendenza. Fu presidente del Consiglio in varie occasioni dal 1859 al 1866, prima del Regno di Sardegna e poi del Regno d'Italia. Nel 1866 diresse le trattative che portarono all'alleanza italo-prussiana e alla terza guerra d'indipendenza, durante la quale fu capo dell'esercito. Nonostante dal conflitto l'Italia avesse ottenuto il Veneto, La Marmora fu investito da gravi polemiche per la sconfitta di Custoza. Abbandonato anche dalla corte, si ritir a vita privata. Il suo nome legato anche ad altri importanti eventi del Risorgimento: la rivolta di Genova del 1849, la lotta al brigantaggio (dal 1861 al 1864), la giornata dell'Aspromonte, le conseguenze della convenzione di settembre, la conclusione dell'armistizio di Cormons e i rapporti diretti con Napoleone III di Francia. Viene a volte confuso con il fratello Alessandro, fondatore dei bersaglieri.