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I preti di strada è una terminologia con la quale si indicano quei presbiteri, normalmente cattolici, che esercitano il loro ministero pastorale per le strade, a contatto diretto con le persone che incontrano. Figure di "preti di strada" nel passato possono essere individuate in San Gaspare del Bufalo (1786-1837), Filippo Neri (1515-1595), Giovanni Bosco (1815-1888), o Annibale Maria Di Francia (1851-1927). L'espressione si è tuttavia sviluppata in epoca più recente, soprattutto in Sudamerica e in Europa nel periodo della Contestazione, con l'emersione di posizioni e movimenti che hanno proposto e vissuto le rivendicazioni per lo sviluppo e la giustizia sociale in una dimensione cristiana, come servizio verso gli ultimi.Uno dei primi "preti di strada" ante litteram fu senz'altro San Gaspare del Bufalo, sacerdote romano e fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue, si occupò soprattutto di briganti, barozzari, degli ultimi e degli emarginati, combattendo strenuamente per essi fino alla fine. Grandissima e ormai riconosciuta in tutto il mondo è stata la sua opera di evangelizzazione.Ha detto di lui papa Giovanni Paolo II parlando ad un'assemblea generale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue: « Quando san Gaspare del Bufalo fondò la vostra Congregazione nel 1815, il mio predecessore Pio VII gli chiese di andare laddove nessun altro sarebbe andato... per esempio gli chiese di inviare missionari a evangelizzare i "banditi" che a quel tempo imperversavano così tanto nella zona fra Roma e Napoli. Fiducioso nel fatto che la richiesta del Papa fosse un ordine di Cristo, il vostro Fondatore non esitò ad obbedire, anche se il risultato fu che molti lo accusarono di essere troppo innovatore. Gettando le sue reti nelle acque profonde e pericolose, fece una pesca sorprendente. » I settori di intervento sono i più vari e possono riguardare l'emarginazione, il carcere, la cooperazione allo sviluppo, la tossicodipendenza e le varie dipendenze, le disabilità, gli orfani ed i minori abbandonati, la prostituzione (tratta, violenza, sfruttamento), i migranti. In molti casi i preti di strada hanno fondato gruppi, associazioni o comunità nei quali si è dato ampio spazio al laicato.In alcuni casi, quali per esempio quelli di Andrea Gallo o Alex Zanotelli, sussistono o sono sussistite posizioni di dibattito o di conflitto con le gerarchie ecclesiastiche, pur in un costante richiamo, da parte loro, alla dottrina sociale della Chiesa o agli sviluppi del Concilio Vaticano II.. Altri religiosi, invece, come per esempio Ettore Boschini o Fortunato Di Noto, hanno o hanno avuto posizioni in linea col Magistero della Chiesa Cattolica. Sono riconducibili alla scelta di vita dei preti di strada le associazioni che riuniscono le varie comunità, tra le quali la CNCA e la Fiopsd.
Mattia Preti (Taverna, 25 febbraio 1613 – La Valletta, 3 gennaio 1699) è stato un pittore italiano, cittadino del Regno di Napoli. È detto anche il Cavaliere Calabrese perché nato in Calabria e fatto cavaliere da papa Urbano VIII durante la sua attività a Roma. Attivo nella penisola italiana e a Malta in un lunghissimo arco di tempo - la sua carriera durò oltre sessant'anni - fu uno dei più importanti esponenti della pittura napoletana e uno dei maggiori pittori di successo del Seicento. Per la bellezza delle sue opere, Roberto Longhi lo ritenne: “...corposo e tonante, veristico e apocalittico...Secondo solo a Caravaggio”.