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Il dipinto ad olio dal titolo Vanitas, è opera di Mattia Preti (Taverna (Catanzaro), 1613-La Valletta (Malta), 1699), pittore caravaggesco noto anche come il Cavalier Calabrese.
Taverna è un comune italiano di 2 567 abitanti della provincia di Catanzaro, situato ai piedi della Sila Piccola. Il territorio comunale è compreso tra i 363 e i 1771 metri s.l.m.
Gli Affreschi per le porte di Napoli furono realizzati da Mattia Preti tra il 1657 e 1659 quale ex voto offerto dalla città per la fine della spaventosa pestilenza che colpì la capitale meridionale nel 1656. Dei sette affreschi realizzati dal Preti su altrettante porte cittadine ci è oggi pervenuto - sia pure in condizioni conservative compromesse e solo in parte recuperato da un restauto del 1997 - solo quello che sormonta Porta San Gennaro.
Questa è una lista di persone presenti nell'enciclopedia che hanno il prenome Mattia, suddivise per attività principale.
Il calendario dei santi è un metodo tradizionale cristiano di organizzare l'anno liturgico giorno per giorno, associando a ogni giorno uno o più santi, e ottenendo così un "santo del giorno", del quale si può celebrare la festa.
I preti di strada è una terminologia con la quale si indicano quei presbiteri, normalmente cattolici, che esercitano il loro ministero pastorale per le strade, a contatto diretto con le persone che incontrano. Figure di "preti di strada" nel passato possono essere individuate in San Gaspare del Bufalo (1786-1837), Filippo Neri (1515-1595), Giovanni Bosco (1815-1888), o Annibale Maria Di Francia (1851-1927). L'espressione si è tuttavia sviluppata in epoca più recente, soprattutto in Sudamerica e in Europa nel periodo della Contestazione, con l'emersione di posizioni e movimenti che hanno proposto e vissuto le rivendicazioni per lo sviluppo e la giustizia sociale in una dimensione cristiana, come servizio verso gli ultimi.Uno dei primi "preti di strada" ante litteram fu senz'altro San Gaspare del Bufalo, sacerdote romano e fondatore dei Missionari del Preziosissimo Sangue, si occupò soprattutto di briganti, barozzari, degli ultimi e degli emarginati, combattendo strenuamente per essi fino alla fine. Grandissima e ormai riconosciuta in tutto il mondo è stata la sua opera di evangelizzazione.Ha detto di lui papa Giovanni Paolo II parlando ad un'assemblea generale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue: « Quando san Gaspare del Bufalo fondò la vostra Congregazione nel 1815, il mio predecessore Pio VII gli chiese di andare laddove nessun altro sarebbe andato... per esempio gli chiese di inviare missionari a evangelizzare i "banditi" che a quel tempo imperversavano così tanto nella zona fra Roma e Napoli. Fiducioso nel fatto che la richiesta del Papa fosse un ordine di Cristo, il vostro Fondatore non esitò ad obbedire, anche se il risultato fu che molti lo accusarono di essere troppo innovatore. Gettando le sue reti nelle acque profonde e pericolose, fece una pesca sorprendente. » I settori di intervento sono i più vari e possono riguardare l'emarginazione, il carcere, la cooperazione allo sviluppo, la tossicodipendenza e le varie dipendenze, le disabilità, gli orfani ed i minori abbandonati, la prostituzione (tratta, violenza, sfruttamento), i migranti. In molti casi i preti di strada hanno fondato gruppi, associazioni o comunità nei quali si è dato ampio spazio al laicato.In alcuni casi, quali per esempio quelli di Andrea Gallo o Alex Zanotelli, sussistono o sono sussistite posizioni di dibattito o di conflitto con le gerarchie ecclesiastiche, pur in un costante richiamo, da parte loro, alla dottrina sociale della Chiesa o agli sviluppi del Concilio Vaticano II.. Altri religiosi, invece, come per esempio Ettore Boschini o Fortunato Di Noto, hanno o hanno avuto posizioni in linea col Magistero della Chiesa Cattolica. Sono riconducibili alla scelta di vita dei preti di strada le associazioni che riuniscono le varie comunità, tra le quali la CNCA e la Fiopsd.
I dipinti del soffitto della chiesa di San Pietro a Majella sono una serie di dieci tele con episodi della vita di san Pietro Celestino e santa Caterina d'Alessandria eseguiti da Mattia Preti nel corso della metà del Seicento per il soffitto della chiesa di San Pietro a Majella di Napoli. L'intera composizione rappresenta uno dei punti massimi della pittura italiana del Seicento.
Giovanni Battista Caracciolo, detto Battistello (Napoli, 7 dicembre 1578 – Napoli, 23 dicembre 1635), è stato un pittore italiano, importante seguace di Caravaggio a Napoli. Fu uno dei più rilevanti pittori caravaggisti di ambito napoletano nonché, assieme al Ribera, Massimo Stanzione, Mattia Preti e Luca Giordano, uno dei più influenti esponenti della pittura napoletana del Seicento.
La basilica cateriniana di San Domenico è una delle più importanti chiese di Siena e si trova tra il piazzale di San Domenico e via della Sapienza. Eretta nel XIII secolo, fu ingrandita nel secolo successivo. Contiene la testa-reliquia di santa Caterina da Siena, entro una splendida cappella rinascimentale costruita per l'occasione e affrescata dal Sodoma e altri. La chiesa viene anche chiamata basilica cateriniana per il legame con la santa senese e alcuni episodi della sua vita.