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La Polonia, ufficialmente Repubblica di Polonia, (in polacco: Rzeczpospolita Polska, nel linguaggio comune Polska) è uno Stato situato nell'Europa centrale, membro dell'Unione europea, della NATO e dell'ONU. La Polonia ha una popolazione di 38 485 779 abitanti e una superficie di 312696 km². La città principale, nonché capitale, è Varsavia (in polacco: Warszawa). Confina a ovest con la Germania, a sud con la Repubblica Ceca e la Slovacchia, a est con l'Ucraina e la Bielorussia, a nordest con la Lituania e con l'exclave russa di Kaliningrad, e a nord è bagnata dal mar Baltico. Lo stato polacco ha una storia lunga più di un millennio; nel XVI secolo, sotto la dinastia dei Jagelloni, e specialmente sotto Giovanni III Sobieski, era uno dei paesi europei più potenti e influenti, per poi cessare di esistere per 123 anni, in quanto spartita tra Impero russo, Impero austro-ungarico e Prussia. L'indipendenza venne riguadagnata nel 1918, in seguito alla prima guerra mondiale, come Seconda Repubblica di Polonia. Dopo la seconda guerra mondiale, divenne uno stato satellite dell'Unione Sovietica, conosciuto come Repubblica Popolare Polacca (Polska Rzeczpospolita Ludowa o PRL). Nel 1989 le prime elezioni libere dopo la seconda guerra mondiale si conclusero con il movimento per la libertà che vinse contro il partito comunista. Facente parte degli Accordi di Schengen, il 12 marzo 1999 la Polonia è stata ammessa alla NATO, mentre l'ingresso nell'Unione europea è avvenuto il 1º maggio 2004. La Polonia è un paese sviluppato con un'economia avanzata e alti standard di vita. Dalla fine del periodo comunista, la Polonia ha raggiunto un alto tasso di sviluppo e un aumento dell'economia, tuttora in crescita.
La nazionale di calcio della Polonia (pol. Reprezentacja Polski w piłce nożnej mężczyzn) è la rappresentativa calcistica della Polonia ed è posta sotto l'egida della federazione calcistica polacca. In coppa del mondo la Polonia si è classificata due volte terza, nel 1974 e nel 1982. Ha partecipato per la prima volta alla fase finale di un campionato europeo a Euro 2008 e ha raggiunto per la prima volta i quarti di finale a Euro 2016. La nazionale olimpica ha vinto la medaglia d'oro nel 1972 e la medaglia d'argento nel 1976 e nel 1992. Nella classifica mondiale della FIFA, stilata per la prima volta nell'agosto 1993, la Polonia ha raggiunto come miglior piazzamento il 5º posto nell'agosto 2017, mentre la posizione peggiore è stata il 75º posto del marzo 2012. Occupa attualmente il 19º posto della graduatoria.
La Galizia (in ucraino e ruteno Галичина, Halyčyna; in lingua polacca Galicja; in ceco e slovacco Halič; in tedesco Galizien; in ungherese Galícia/Kaliz/Gácsország/Halics; in rumeno Galiția/Halici; in russo Галиция, Galitsiya; in yiddish גאַליציע Galitsiye) è una regione storica divisa tra la Polonia e l'Ucraina. Dal 1772 al 1918, il Regno di Galizia e Lodomiria, che si estendeva su tale regione, fu la più grande, la più popolata e la più settentrionale delle province dell'Impero Austro-Ungarico, con Leopoli come capitale. Fu creata dai territori presi alla Confederazione Polacco-Lituana durante le Spartizioni della Polonia ed esistette fino alla dissoluzione dell'Austria-Ungheria, avvenuta alla fine della prima guerra mondiale.
L'Europa centrale, anche definita Mitteleuropa o Europa danubiana, è una regione dell'Europa, compresa tra l'Europa occidentale e l'Europa orientale e tra l'Europa settentrionale e l’Europa meridionale, per quanto variamente definite. Il concetto di Europa centrale, così come quello di una sua identità culturale, è in qualche modo elusivo. Tuttavia la maggior parte degli studiosi asserisce che una distinta cultura centro-europea esiste, per quanto controversa e dibattuta possa essere tale nozione. Si basa sulle somiglianze che derivano da caratteristiche storiche, sociali e culturali e si caratterizza per essere stata una delle più ricche fonti mondiali di talento creativo tra il XVII e il XX secolo. Una pubblicazione delle Nazioni Unite impiega otto fattori «per definire una regione culturale chiamata Europa centrale»; Cross Currents: A Yearbook of Central European Culture definisce l'Europa centrale come «un Occidente abbandonato».Si tratta quindi di territori che condividono una storia, di opposizione all'Est rappresentato dall'Impero ottomano e dalla Russia Imperiale, e, almeno fino alla prima guerra mondiale, di distinzione dall'Ovest in quanto conservatori opposti alle moderne idee liberali, acquisite con la Rivoluzione Francese. Tale concetto è di conseguenza entrato in crisi a partire dalla dissoluzione degli imperi (tedesco, austro-ungarico, russo e ottomano), con la nascita di stati-nazione, e soprattutto dalla divisione della regione tra Patto di Varsavia e NATO durante la Guerra fredda, al termine della quale l'interesse per tale regione è tornato d'attualità.Negli anni 2000 l'Europa centrale sta attraversando una fase di «risveglio strategico». L'economia mostra ancora forti disparità rispetto ai livelli di reddito e agli standard di vita: l'Europa centrale comprende alcune delle regioni più ricche d'Europa, ma anche alcune delle più povere.
La campagna di Guadalcanal, nota anche come battaglia di Guadalcanal, ebbe luogo tra il 7 agosto 1942 e il 9 febbraio 1943 nel teatro del Pacifico della seconda guerra mondiale tra gli Alleati sbarcati sull'isola di Guadalcanal, nelle Salomone meridionali, e l'Impero giapponese che all'inizio del luglio 1942 aveva cominciato a costruirvi sulla costa nord una pista aerea. Rappresenta la prima grande offensiva lanciata dagli Alleati contro il Giappone, che fino ad allora aveva mantenuto l'iniziativa bellica. Il 7 agosto 1942 le forze alleate, principalmente composte da truppe statunitensi, sbarcarono sull'isola di Guadalcanal, su quella di Tulagi e su quella di Gavutu-Tanambogo per privare il Giappone di tali basi avanzate e conquistare l'aeroporto che avrebbe potuto minacciare, una volta completato, le rotte dei rifornimenti tra gli Stati Uniti, l'Australia e la Nuova Zelanda; messe in sicurezza, le isole sarebbero servite agli Alleati per supportare una campagna volta a neutralizzare o catturare le piazzeforti giapponesi nella Nuova Britannia, come Rabaul. Sorpresi dall'offensiva i giapponesi effettuarono tra agosto e novembre numerosi tentativi di riprendere l'isola e la base aerea (denominata Henderson Field dagli statunitensi) che causarono tre battaglie terrestri, cinque battaglie navali e scontri aerei quasi quotidiani, una serie di combattimenti culminata nella decisiva battaglia navale di Guadalcanal a metà novembre, nella quale venne respinto l'ultimo grande sforzo giapponese di far sbarcare un numero sufficiente di truppe per ricatturare l'aeroporto. A dicembre il Giappone rinunciò alla riconquista dell'isola di Guadalcanal ed evacuò le forze restanti entro il 9 febbraio 1943, lasciando definitivamente l'isola in mano agli Alleati. La campagna di Guadalcanal segnò la prima grande vittoria strategica degli Alleati sul Giappone e perciò venne spesso definita il punto di svolta della guerra: la campagna rappresentò per gli Alleati l'inizio della transizione dalle operazioni difensive a quelle offensive, mentre il Giappone venne costretto sempre più sulla difensiva. Dal successo a Guadalcanal gli Stati Uniti continuarono la campagna attraverso il Pacifico, che culminò con la sconfitta del Giappone e il termine della seconda guerra mondiale.
La campagna del Nordafrica, conosciuta anche come guerra nel deserto, fu combattuta in un teatro di guerra situato nel Nordafrica, in Egitto, Libia, Tunisia, Algeria e Marocco, in cui si confrontarono italiani e tedeschi da una parte, e gli Alleati dall'altra, durante la seconda guerra mondiale tra il 1940 e il 1943. Il Regio Esercito, in Libia comandato dal maresciallo Rodolfo Graziani, forte numericamente ma insufficientemente equipaggiato, diede inizio alla campagna nell'estate 1940 entrando in Egitto ma nel dicembre seguente le forze britanniche del generale Archibald Wavell, modernamente armate e molto mobili, passarono alla controffensiva, sbaragliarono l'esercito italiano e occuparono l'intera Cirenaica. Benito Mussolini fu costretto a chiedere aiuto ad Adolf Hitler che, nel marzo 1941 inviò in Nordafrica il cosiddetto Afrikakorps guidato dal generale Erwin Rommel. Da quel momento le Panzer-Division dell'Afrikakorps svolsero un ruolo decisivo nella campagna per le forze dell'Asse; nella primavera 1941 il generale Rommel passò all'attacco e riconquistò la Cirenaica tranne Tobruch; dopo altri successi, le forze italo-tedesche furono però sconfitte nell'inverno dello stesso anno dalla nuova offensiva britannica, operazione Crusader, e ripiegarono nuovamente fino al confine della Tripolitania. Il generale Rommel, dopo aver rafforzato la sua armata italo-tedesca, riprese presto l'iniziativa, respinse nuovamente i britannici nel gennaio e nel maggio del 1942 combatté e vinse la grande battaglia di Ain el-Gazala; i britannici dovettero ripiegare in profondità in Egitto; Tobruk fu conquistata e gli italo-tedeschi arrivarono fino a El Alamein dove il fronte si stabilizzò nell'agosto 1942. La campagna del Nordafrica ebbe una svolta decisiva nell'autunno successivo; i britannici del generale Bernard Montgomery vinsero la seconda battaglia di El Alamein costringendo i resti delle forze italo-tedesche del generale Rommel ad evacuare definitivamente tutta la Libia; Tripoli cadde il 23 gennaio 1943. Contemporaneamente un grande corpo di spedizione anglo-americano, al comando del generale Dwight Eisenhower, sbarcò in Marocco e Algeria a partire dall'8 novembre 1942, l'operazione Torch. Dopo l'afflusso di altre truppe italo-tedesche in Tunisia che permise di fermare temporaneamente l'avanzata alleata da sud e da ovest, la situazione delle forze dell'Asse precipitò nella primavera 1943. Privi di adeguati rifornimenti ed in schiacciante inferiorità numerica e materiale, le residue forze italo-tedesche, passate al comando dei generali Giovanni Messe e Hans-Jürgen von Arnim, si arresero entro il 13 maggio 1943, mettendo fine alla campagna del Nordafrica.
Per campagna (AFI: /kamˈpaɲɲa/, dal latino tardo campanea, campania), o area rurale (sempre dal latino ruralis, derivato di rus, ruris col significato appunto di "campagna"), si intende un'estesa superficie di terreno aperto, fuori o lontano da centri urbani o da importanti centri abitati, caratterizzata da una bassa densità di popolazione e abitata per lo più da qualche piccola comunità rurale, tipicamente insediata in borgate o case sparse. Costituita da ampi territori pianeggianti o di bassa collina, la campagna, strettamente legata al mondo agricolo, ricopre un importante ruolo culturale ed economico nella società umana, essendo il luogo dove si svolge la maggior parte delle attività legate al settore primario.
Il Basso Medioevo è una suddivisione storica del periodo medioevale, ovvero il periodo della storia europea e del bacino del Mediterraneo convenzionalmente compreso tra l'anno 1000 circa e la scoperta dell'America da parte degli Europei nel 1492, preceduto dall'Alto Medioevo. Dal XIII secolo si formarono i primi Stati nazionali in Portogallo, Francia, Italia meridionale e Inghilterra (e a partire dal XV secolo anche in Russia e Spagna) mentre nel resto della Penisola e in Germania, dove le condizioni storiche e sociali non permisero il formarsi di uno Stato unitario, fiorì l'epoca dei Comuni, i quali, tra il Trecento e il Quattrocento, diedero vita a numerose entità statuali minori (note in Italia come Signorie); in seguito alcune di queste acquisirono la connotazione di veri e propri Stati regionali. Nel Basso Medioevo i poteri universali del papato e del Sacro Romano Impero, dopo aver raggiunto il proprio apogeo, iniziarono a decadere inesorabilmente a favore delle monarchie nazionali che ormai si affermavano, dando all'Europa quel carattere, tuttora vivo, di mosaico di Stati e popoli, spesso affini, ma nel contempo diversi tra loro. L'impero iniziò a entrare in crisi con la morte di Federico II (1250), il papato con i conflitti col re di Francia che portarono allo scisma d'Occidente (1378). Durante il Trecento e nei primi decenni del Quattrocento, guerre, carestie ed epidemie causarono profondi mutamenti sociali ed economici nella società europea, cambiando anche la mentalità dei ceti più elevati e degli intellettuali e uomini di cultura in alcune regioni d'Europa particolarmente evolute (Italia, ma anche Fiandre e Germania meridionale). Questi ultimi iniziarono ad attribuire una nuova importanza all'individuo, gettando le basi della civiltà umanistico-rinascimentale, che si sarebbe diffusa grazie anche al sostegno di un'aristocrazia colta e di una borghesia sempre più ampia e facoltosa.