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Il ciclismo è lo sport in cui si utilizza la bicicletta. È controllato dall'Unione Ciclistica Internazionale (UCI). Nell'ambito del ciclismo sportivo classico esistono storicamente tre specialità principali: il ciclismo su pista, il ciclismo su strada e il ciclocross. Dagli anni ottanta ha avuto molta diffusione anche il ciclismo fuoristrada, il mountain biking. Esistono poi anche le competizioni di BMX, quelle di trial, quelle di ciclismo indoor (suddivise in ciclismo artistico e ciclopalla) e quelle di paraciclismo. Queste otto discipline sono quelle riconosciute dall'UCI.
Per ciclismo si intende l'utilizzo di una bicicletta come mezzo meccanico a scopi differenziati. L'accezione più comune di "ciclismo" è riferita allo sport del ciclismo, ma in realtà lo spettro è più ampio abbracciando anche gli usi trasportistici, quelli ricreativi e cicloturistici e quelli militari. Il mezzo meccanico ovvero la bicicletta ha cominciato a diffondersi nel XIX secolo e oggi sono circa due miliardi le persone, di ogni età ed estrazione sociale, che nel mondo utilizzano tale veicolo. È tutt'oggi il principale mezzo di trasporto in molti paesi in cui la motorizzazione di massa non si è ancora sviluppata a pieno. In altri paesi in cui questo processo è già avvenuto, a causa delle conseguenze negative (congestione, inquinamento, vivibilità), si è avviato un processo di riduzione ed uscita dal trasporto motorizzato.
Il ciclismo su strada è il genere più popolare ed il più seguito tra le competizioni di ciclismo ed è anche la forma di ciclismo più familiare dato che le gare vengono svolte sulle strade di tutti i giorni senza aver bisogno di usufruire di particolari strutture dedicate come accade invece con il ciclismo su pista, praticato nei velodromi.
Il ciclismo su pista è un genere di competizioni di ciclismo che si svolge in un velodromo, cioè una pista formata da due rettilinei e da due curve particolarmente inclinate per vincere la forza centrifuga: si utilizzano biciclette particolari estremamente rigide a scatto fisso, prive di freni e di cambio di velocità e con alta penetrazione aerodinamica e il ciclista che si cimenta in una delle tante competizioni su pista è detto pistard.
Felice Gimondi (Sedrina, 29 settembre 1942 – Giardini-Naxos, 16 agosto 2019) è stato un ciclista su strada, pistard e dirigente sportivo italiano. Professionista dal 1965 al 1979, ottenendo complessivamente 139 vittorie, è stato un campione completo, capace di tenere sul passo, di vincere in salita, a cronometro e anche in volata, sia in grandi corse a tappe che in corse in linea di un giorno. È uno dei sette corridori ad aver vinto tutti e tre i grandi Giri, cioè Giro d'Italia (per tre volte, nel 1967, 1969 e 1976), Tour de France (nel 1965) e Vuelta a España (nel 1968), mentre tra le corse di un giorno si aggiudicò un campionato del mondo su strada (nel 1973) e alcune classiche monumento (una Parigi-Roubaix, una Milano-Sanremo e due Giri di Lombardia); suo è il record di podi, nove, al Giro d'Italia, corsa in cui ottenne anche sette vittorie di tappa.Nonostante la sua carriera sia coincisa in gran parte con quella del rivale "cannibale" Eddy Merckx, è stato in grado di ottenere numerosi successi avendo avuto, rispetto al belga, anche una maggiore longevità ad alti livelli, grazie alla vittoria del Tour de France del 1965 e quella del Giro d'Italia del 1976.
Eddy Merckx, all'anagrafe Édouard Louis Joseph Merckx (Meensel-Kiezegem, 17 giugno 1945), è un ex ciclista su strada, pistard e ciclocrossista belga. Professionista dal 1965 al 1978, soprannominato Il Cannibale per la voglia di vincere sempre e non lasciare nulla agli avversari, è considerato da molti il più forte ciclista di tutti i tempi, vantando numerosi record. Si aggiudicò infatti cinque edizioni del Tour de France (1969, 1970, 1971, 1972 e 1974), record condiviso con Jacques Anquetil, Bernard Hinault e Miguel Indurain, cinque edizioni del Giro d'Italia (1968, 1970, 1972, 1973 e 1974), eguagliando il primato di successi di Alfredo Binda e Fausto Coppi, e una edizione della Vuelta a España, nel 1973. Tra le corse di un giorno fece invece suoi quattro campionati del mondo su strada, di cui uno per dilettanti (1964) e tre per professionisti (1967, 1971 e 1974)), oltre a ventisette classiche, di cui ben diciannove classiche "monumento" (sette Milano-Sanremo, cinque Liegi-Bastogne-Liegi, tre Parigi-Roubaix, due Giri delle Fiandre e due Giri di Lombardia), oltre a tre Frecce Vallone, tre Gand-Wevelgem e due Amstel Gold Race. Per sette anni consecutivi, dal 1969 al 1975, fece suo il Super Prestige Pernod, sorta di coppa del mondo a punti su strada.Per quanto concerne l'attività su pista fu invece primatista dell'ora su bicicletta tradizionale per ventotto anni, dal 1972 al 2000 (percorse 49,432 km), vincendo inoltre diciassette Sei giorni.È uno dei sette ciclisti ad aver conquistato tutti i tre Grandi Giri, e l'unico ad essere riuscito a realizzare l'accoppiata Giro-Tour per tre volte (1970, 1972 e 1974); inoltre è l'unico ad aver aggiunto ai tre Grandi Giri la vittoria del Giro di Svizzera, considerato la quarta corsa a tappe per importanza. Nel 1974 vinse, nella stessa stagione, Giro d'Italia, Tour de France e campionato mondiale su strada: soltanto l'irlandese Stephen Roche, nel 1987, è riuscito ad eguagliarlo. È anche uno dei tre corridori ad essere riuscito ad imporsi in tutte le cinque classiche monumento e l'unico ad averle vinte tutte almeno due volte. Al Tour detiene il record di tappe vinte in totale (34) e in una sola edizione (8), e il maggior numero di maglie gialle (111); al Giro vinse invece 25 tappe e vestì di rosa per 77 volte, anche quest'ultimo è un record.Il suo palmarès è considerato da molti inarrivabile: in circa 1800 corse su strada cui prese parte nelle categorie debuttanti, dilettanti e professionisti, Merckx riportò 525 vittorie, di cui 445 tra i professionisti, un record. Jacques Goddet, storico patron del Tour de France, indicò Fausto Coppi come «il più grande» ed Eddy Merckx come «il più forte» ciclista di sempre.
La Coppa del mondo di ciclismo su strada era una competizione multiprova, organizzata dall'Unione Ciclistica Internazionale, che riuniva le principali corse in linea maschili di ciclismo su strada della stagione. Il programma comprendeva le cinque "classiche monumento" e altre importanti corse in linea di un giorno. La classifica individuale era a punti e non era obbligatorio partecipare a tutte le gare in programma; il leader della classifica indossava nelle gare di Coppa una maglia iridata con la banda arcobaleno in verticale invece che orizzontale (quest'ultima spetta invece di diritto al campione del mondo).
Alfredo Martini (Calenzano, 18 febbraio 1921 – Sesto Fiorentino, 25 agosto 2014) è stato un ciclista su strada e dirigente sportivo italiano. Professionista dal 1941 al 1957, vinse un Giro del Piemonte e una tappa al Giro d'Italia 1950. Divenne successivamente allenatore di vari club ciclistici e, nel 1975, gli fu affidato l'incarico di commissario tecnico della nazionale italiana di ciclismo su strada, che condusse, nei suoi 22 anni di tenuta, alla vittoria in 6 campionati del mondo.
Alfredo Binda (Cittiglio, 11 agosto 1902 – Cittiglio, 19 luglio 1986) è stato un ciclista su strada e pistard italiano. Ciclista completo, considerato uno dei più forti di sempre, fu definito "l'Imbattibile" per le numerose vittorie e "Il signore delle Montagne" per lo stile con cui affrontava le salite più difficili. Professionista dal 1922 al 1936, vinse cinque edizioni del Giro d'Italia, tre campionati del mondo su strada, quattro Giri di Lombardia, due Milano-Sanremo (nel 1929 e nel 1931) e quattro Campionati nazionali su strada. Durante la carriera si misurò con altri campioni del periodo come Costante Girardengo prima e Learco Guerra poi. Dopo il ritiro dalle corse fu per dodici anni Commissario tecnico della Nazionale italiana, guidando Fausto Coppi e Gino Bartali al Tour de France e ai campionati del mondo.