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Con scacchi in Italia ci si riferisce al contributo italiano nella storia degli scacchi dalla sua assimilazione, nel X secolo, ad oggi.
Gli scacchi eterodossi (o varianti scacchistiche) sono modalità di gioco basate sugli scacchi, ma con un certo numero di cambiamenti. Questi possono includere: posizione iniziale differente differenti obiettivi (farsi dare matto, perdere tutti i pezzi) regole differenti per movimento, cattura e scacco tipi differenti di pezzi scacchiere differenti (dimensioni diverse, cilindriche, sferiche, tridimensionali ecc.)Fra gli scacchi eterodossi sono annoverati anche giochi a diffusione locale, alcuni, anche più antichi dei moderni scacchi, quali chaturanga, shatranj, xiangqi e shōgi, possiedono delle caratteristiche in comune con gli scacchi moderni e derivano probabilmente da un precedente gioco comune.
Gli scacchi (dal provenzale e catalano antico escac, che a sua volta discende dal persiano شاه shāh, "re") sono un gioco di strategia che si svolge su una tavola quadrata detta scacchiera, formata da 64 caselle (o "case") di due colori alternati, sulla quale ogni giocatore dispone di 16 pezzi (bianchi o neri; per traslato, "il Bianco" e "il Nero" designano i due sfidanti): un re, una donna (o "regina"), due alfieri, due cavalli, due torri e otto pedoni; ogni casella può essere occupata da un solo pezzo, che può catturare o "mangiare" il pezzo avversario andando a occuparne la casella; obiettivo del gioco è dare scacco matto, ovvero minacciare la cattura del re avversario, in modo tale che l'altro giocatore venga messo nell'impossibilità di evitarla con mosse legali.Nati in India intorno al VI secolo d.C., gli scacchi giunsero in Europa verso l'anno 1000, con ogni probabilità grazie alla mediazione degli Arabi; diffusisi nell'intero continente, raggiunsero una forma pressoché moderna nel XV secolo in Italia e in Spagna, ma per arrivare al regolamento completo attuale si deve attendere il XIX secolo. Successivamente, a partire dalla metà dell'Ottocento, per merito di Paul Morphy e Wilhelm Steinitz iniziarono a codificarsi i fondamenti strategici del gioco; nel 1886 lo stesso Steinitz, dopo una sfida contro Johannes Zukertort, si proclamò primo campione del mondo. Fra i giochi più popolari al mondo, possono essere giocati ovunque (a livello ricreativo o agonistico): in casa, nei circoli dedicati, via Internet e talora per corrispondenza; le maggiori competizioni ufficiali sono organizzate sotto l'egida della FIDE (la "Federazione Internazionale degli Scacchi"). Il gioco degli scacchi è alquanto complesso: si stima che il numero di combinazioni legalmente ammesse dei 32 pezzi sulle 64 case della scacchiera sia compreso fra 1043 e 1050, e che la dimensione dell'albero delle mosse sia pressappoco di 10123; il numero di possibili partite diverse è circa 101050.
La partita italiana è un'apertura nel gioco degli scacchi caratterizzata dalle mosse: e4 e5 Cf3 Cc6 Ac4 Ac5 c3Questa linea di gioco è nota da secoli: se ne parla in un trattato di Pedro Damiano del 1512, ed altre mosse di questa linea sono riportate in opere ancora più antiche. Fu riportata in auge da un grande scacchista italiano, Gioachino Greco, che la analizzò approfonditamente dando il suo nome ad una variante di questa apertura, la variante Greco.
Greta Scacchi (Milano, 18 febbraio 1960) è un'attrice italiana naturalizzata australiana.
Gioachino Greco detto Il Calabrese (Celico, 1590/1600 – 1630 circa) è stato uno scacchista italiano. È considerato uno dei migliori giocatori a cavallo tra il XVI e il XVII secolo.
L'apertura indica nel gioco degli scacchi la prima fase della partita. Si tratta di una fase molto importante in quanto tutti i pezzi sono presenti sulla scacchiera e i guadagni di spazio, posizione e pezzi determineranno in maniera significativa lo sviluppo del mediogioco e lo svolgimento della partita nel suo complesso. Come regola, il giocatore che muove i pezzi bianchi d inizio alla partita muovendo per primo.