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Carlo Alberto di Savoia-Carignano (Carlo Alberto Emanuele Vittorio Maria Clemente Saverio di Savoia-Carignano; Torino, 2 ottobre 1798 – Oporto, 28 luglio 1849) è stato Re di Sardegna dal 27 aprile 1831 al 23 marzo 1849. Durante il periodo napoleonico visse in Francia dove acquisì un'educazione liberale. Come principe di Carignano nel 1821 diede e poi ritirò l'appoggio ai congiurati che volevano imporre la costituzione al re di Sardegna Vittorio Emanuele I. Divenne conservatore e partecipò alla spedizione legittimista contro i liberali spagnoli del 1823. Non destinato al trono, diventò re dello Stato sabaudo nel 1831 alla morte dello zio Carlo Felice che non aveva eredi. Da sovrano, dopo un primo periodo conservatore durante il quale appoggiò vari movimenti legittimisti d'Europa, nel 1848 aderì all'idea di un'Italia federata guidata dal papa e libera dagli Asburgo. Nello stesso anno concesse lo Statuto, la carta costituzionale che sarebbe rimasta in vigore (prima nel Regno di Sardegna e poi nel Regno d'Italia) fino al 1947. Guidò le forze che portarono alla prima guerra di indipendenza contro l'Austria ma, abbandonato da papa Pio IX e dal re Ferdinando II delle Due Sicilie, nel 1849 fu sconfitto e abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele. Morì in esilio qualche mese dopo nella città portoghese di Oporto. Il suo tentativo di liberare l'Italia settentrionale dall'Austria rappresentò il primo sforzo dei Savoia di mutare gli equilibri della penisola dettati dal Congresso di Vienna. L'opera sarà ripresa con successo dal figlio Vittorio Emanuele, che diverrà il primo re d'Italia.
Il principe Oddone Eugenio Maria di Savoia duca di Monferrato (Racconigi, 11 luglio 1846 – Genova, 22 gennaio 1866) era il figlio quartogenito del primo re d'Italia, Vittorio Emanuele II di Savoia, e di Maria Adelaide d'Asburgo-Lorena.
Eugenio di Savoia, noto come Principe Eugenio (Parigi, 18 ottobre 1663 – Vienna, 21 aprile 1736), è stato un generale italiano al servizio dell'Esercito del Sacro Romano Impero. Membro di Casa Savoia (era diretto bisnipote del duca Carlo Emanuele I), apparteneva al ramo cadetto dei Savoia-Carignano e, in particolare, alla linea dei Savoia-Soissons. Iniziò la sua carriera al servizio della Francia, passando poi a quello dell'Impero, divenendo ben presto comandante dell'esercito imperiale. Non smise mai, però, di sentirsi prima di tutto un principe di Casa Savoia ed ebbe sempre rapporti strettissimi con suo cugino, il duca Vittorio Amedeo II. Sebbene nato a Parigi, vissuto a Vienna e proveniente da una dinastia, i Savoia, che nel Seicento era ormai considerata italiana, il principe Eugenio non può esser definito né italiano, né francese, né austriaco, almeno nel moderno senso di appartenenza nazionale che si usa oggi con tali espressioni. Ad anedottica testimonianza di tale differente concetto di appartenenza vi è la sua firma personale, la quale riporta testualmente "Eugenio von Savoy". È da molti considerato l'ultimo dei capitani di ventura; fu anche un abile riformatore dell'esercito imperiale, vero precursore della guerra moderna. Conosciuto anche come il "Gran Capitano", combatté la sua ultima battaglia a 72 anni. Fu uno dei migliori strateghi del suo tempo e con le sue vittorie e la sua opera di politico assicurò agli Asburgo la possibilità di imporsi in Italia e nell'Europa centrale e orientale. Per le sue imprese, soprattutto per la battaglia di Belgrado, gli venne dedicata la canzone Principe Eugenio, il nobile cavaliere.
Vittorio Amedeo II di Savoia-Carignano (Torino, 31 ottobre 1743 – Torino, 10 settembre 1780) fu il quinto Principe di Carignano. Sua sorella fu la nota principessa di Lamballe, uccisa nel corso della Rivoluzione francese, ed egli fu nonno di re Carlo Alberto di Savoia.
Savoia-Carignano è il ramo cadetto di Casa Savoia iniziato con Tommaso Francesco di Savoia, figlio quintogenito di Carlo Emanuele I di Savoia, che nel 1620 gli conferì il titolo di "principe di Carignano". Alla morte del re di Sardegna Carlo Felice di Savoia, morto senza eredi, si estinse la linea diretta dei Savoia e si dovette risalire al ramo dei Savoia-Carignano per designare l'erede al trono del Regno di Sardegna, che fu dato a Carlo Alberto di Savoia (1798 – 1849). Tutti i re d'Italia discendono quindi dal ramo Savoia-Carignano.
Palazzo Carignano (Palass Carignan in piemontese), nome completo Palazzo dei Principi di Carignano, è un edificio storico nel centro della città di Torino, pregevole esempio di architettura barocca piemontese. Insieme a Palazzo Reale e a Palazzo Madama fa parte dei più importanti edifici storici della città e, come questi, è parte del sito seriale UNESCO Residenze Sabaude. Fu storica sede del Parlamento Subalpino (1848-1861) e del primo Parlamento del Regno d'Italia (1861-1864). Attualmente ospita al piano terra gi appartamenti sei-settecenteschi di Mezzanotte e di Mezzogiorno (detto Appartamento dei Principi), mentre al piano nobile il Museo nazionale del Risorgimento italiano, chiuso per un periodo di circa tre anni per un impegnativo intervento di restauro e riallestimento e riaperto il 18 marzo 2011, in occasione dei festeggiamenti per il 150º Anniversario dell'Unità d'Italia, ". Nel 2016 gli appartamenti nobiliari del palazzo hanno avuto 23.119 visitatori
Luigi Vittorio di Savoia (Parigi, 25 settembre 1721 – Torino, 16 dicembre 1778) fu il quarto Principe di Carignano. Fu padre di Maria Teresa Luisa, principessa di Lamballe, amica intima della regina Maria Antonietta di Francia, uccisa durante la Rivoluzione francese. Fu inoltre padre di Eugenio Ilarione, iniziatore del ramo dei Savoia-Villafranca. Fu trisavolo di Vittorio Emanuele II di Savoia, primo re d'Italia.
Carlo Felice di Savoia (Torino, 6 aprile 1765 – Torino, 27 aprile 1831) fu re di Sardegna e duca di Savoia dal 1821 alla morte. Era il quinto figlio maschio di Vittorio Amedeo III di Savoia e Maria Antonietta di Spagna. Ebbe come nonni materni Filippo V di Spagna ed Elisabetta Farnese.
Carlo Emanuele IV di Savoia, detto l'Esiliato (Torino, 24 maggio 1751 – Roma, 6 ottobre 1819), fu re di Sardegna e duca di Savoia dal 1796 al 1802.