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Eugenio di Savoia, noto come Principe Eugenio (Parigi, 18 ottobre 1663 – Vienna, 21 aprile 1736), è stato un generale italiano al servizio dell'Esercito del Sacro Romano Impero. Membro di Casa Savoia (era diretto bisnipote del duca Carlo Emanuele I), apparteneva al ramo cadetto dei Savoia-Carignano e, in particolare, alla linea dei Savoia-Soissons. Iniziò la sua carriera al servizio della Francia, passando poi a quello dell'Impero, divenendo ben presto comandante dell'esercito imperiale. Non smise mai, però, di sentirsi prima di tutto un principe di Casa Savoia ed ebbe sempre rapporti strettissimi con suo cugino, il duca Vittorio Amedeo II. Sebbene nato a Parigi, vissuto a Vienna e proveniente da una dinastia, i Savoia, che nel Seicento era ormai considerata italiana, il principe Eugenio non può esser definito né italiano, né francese, né austriaco, almeno nel moderno senso di appartenenza nazionale che si usa oggi con tali espressioni. Ad anedottica testimonianza di tale differente concetto di appartenenza vi è la sua firma personale, la quale riporta testualmente "Eugenio von Savoy". È da molti considerato l'ultimo dei capitani di ventura; fu anche un abile riformatore dell'esercito imperiale, vero precursore della guerra moderna. Conosciuto anche come il "Gran Capitano", combatté la sua ultima battaglia a 72 anni. Fu uno dei migliori strateghi del suo tempo e con le sue vittorie e la sua opera di politico assicurò agli Asburgo la possibilità di imporsi in Italia e nell'Europa centrale e orientale. Per le sue imprese, soprattutto per la battaglia di Belgrado, gli venne dedicata la canzone Principe Eugenio, il nobile cavaliere.
Carlo Emanuele Ferdinando Giuseppe Luigi Maria di Savoia-Carignano (Racconigi, 24 ottobre 1770 – Parigi, 16 agosto 1800) fu il sesto Principe di Carignano. Fu padre di re Carlo Alberto di Savoia e nonno di Vittorio Emanuele II d'Italia.
Umberto II di Savoia (Umberto Nicola Tommaso Giovanni Maria di Savoia; Racconigi, 15 settembre 1904 – Ginevra, 18 marzo 1983) è stato Luogotenente Generale del Regno d'Italia dal 1944 al 1946 e ultimo Re d'Italia, dal 9 maggio 1946 al 18 giugno dello stesso anno. Nonostante il risultato del Referendum istituzionale del 2 giugno, solo il 13 giugno il Consiglio dei ministri poté trasferire ad Alcide De Gasperi, con un gesto che Umberto II definì rivoluzionario, le funzioni accessorie di capo provvisorio dello Stato. A causa della brevissima durata del suo regno, poco più di un mese, venne soprannominato Re di maggio.
Savoia-Carignano è il ramo cadetto di Casa Savoia iniziato con Tommaso Francesco di Savoia, figlio quintogenito di Carlo Emanuele I di Savoia, che nel 1620 gli conferì il titolo di "principe di Carignano". Alla morte del re di Sardegna Carlo Felice di Savoia, morto senza eredi, si estinse la linea diretta dei Savoia e si dovette risalire al ramo dei Savoia-Carignano per designare l'erede al trono del Regno di Sardegna, che fu dato a Carlo Alberto di Savoia (1798 – 1849). Tutti i re d'Italia discendono quindi dal ramo Savoia-Carignano.
Margherita Maria Teresa Giovanna di Savoia (Torino, 20 novembre 1851 – Bordighera, 4 gennaio 1926), consorte di re Umberto I, fu la prima regina consorte d'Italia. La moglie del primo Re d'Italia Vittorio Emanuele II di Savoia, Maria Adelaide d'Austria, era infatti morta nel 1855, prima della proclamazione del Regno avvenuta nel 1861. Negli anni in cui fu al fianco di Umberto come principessa ereditaria e, dal 1878, come regina d'Italia, esercitò una notevole influenza sulle scelte del marito e un grande fascino sulla popolazione, facendo sapiente uso delle proprie apparizioni pubbliche, concepite per attrarre il popolo con un abbigliamento ricercato e una costante affabilità. Secondo Ugoberto Alfassio Grimaldi, fu il personaggio politico dell'Italia unita che suscitò, dopo Giuseppe Garibaldi e Benito Mussolini, «i maggiori entusiasmi nelle classi elevate e nelle classi umili».Cattolica, fieramente attaccata a Casa Savoia e profondamente reazionaria, fu una nazionalista convinta e sostenne la politica imperialista di Francesco Crispi. L'incitamento alla repressione delle rivolte popolari, come avvenne nei moti di Milano del 1898, per quanto controverso non ne compromise l'immagine, forse perché fu la prima donna italiana a sedere sul trono del paese neocostituito. A corte gestì un circolo culturale settimanale che le valse l'ammirazione di poeti e intellettuali e la collocò forse, almeno sotto questo aspetto, più a sinistra di molte altre dame dell'aristocrazia. I suoi balli, inoltre, come quelli cui partecipò, celavano spesso un piano diplomatico, e nelle sue intenzioni cercarono in particolare di assicurare una mediazione con l'aristocrazia "nera", rimasta fedele al Vaticano dopo la presa di Roma. Molti furono gli omaggi popolari e poetici tributati alla nobildonna (dalla pizza Margherita alla celebre ode carducciana Alla regina d'Italia, scritta subito dopo la visita bolognese dei sovrani nel novembre 1878), anche negli anni successivi all'assassinio del marito, quando diventò regina madre.
La Majani SpA è un'azienda alimentare italiana, specializzata nella produzione e nella vendita di cioccolato. Il prodotto di maggior prestigio dell'azienda è il cremino FIAT, nato nel 1911 come iniziativa pubblicitaria per il lancio dell'automobile Fiat Tipo 4. Dagli anni della sua fondazione ai giorni nostri, Majani è stata insignita di prestigiosi riconoscimenti in tutto il mondo, fra i quali quelli in occasione delle Esposizioni Universali di Parigi (1867 e 1878), Vienna (1873) e Milano (1881). Divenuta fornitore ufficiale della Real Casa Savoia negli anni della nascita del Regno d'Italia, l'azienda di recente (2011) ha ricevuto la targa "Impresa che ha fatto la storia d'Italia".
Emanuele Filiberto Vittorio Eugenio Alberto Genova Giuseppe Maria di Savoia (Genova, 13 gennaio 1869 – Torino, 4 luglio 1931) è stato un membro di Casa Savoia, appartenente al ramo Savoia-Aosta, ed un generale italiano. Principe delle Asturie dal 1870 al 1873 quando suo padre, Amedeo, era re di Spagna, dopo l'abdicazione del genitore ritornò alla corte reale italiana col titolo di duca di Savoia dal 1890, con la morte di suo padre. Ricordato tra le maggiori figure della prima guerra mondiale, comandò la 3ª Armata del Regio Esercito riportando numerose vittorie, senza essere mai sconfitto sul campo, che gli valsero il soprannome di Duca Invitto. Dopo la prima guerra mondiale ottenne il rango di Maresciallo d'Italia.
Carlo Alberto di Savoia-Carignano (Carlo Alberto Emanuele Vittorio Maria Clemente Saverio di Savoia-Carignano; Torino, 2 ottobre 1798 – Oporto, 28 luglio 1849) è stato Re di Sardegna dal 27 aprile 1831 al 23 marzo 1849. Durante il periodo napoleonico visse in Francia dove acquisì un'educazione liberale. Come principe di Carignano nel 1821 diede e poi ritirò l'appoggio ai congiurati che volevano imporre la costituzione al re di Sardegna Vittorio Emanuele I. Divenne conservatore e partecipò alla spedizione legittimista contro i liberali spagnoli del 1823. Non destinato al trono, diventò re dello Stato sabaudo nel 1831 alla morte dello zio Carlo Felice che non aveva eredi. Da sovrano, dopo un primo periodo conservatore durante il quale appoggiò vari movimenti legittimisti d'Europa, nel 1848 aderì all'idea di un'Italia federata guidata dal papa e libera dagli Asburgo. Nello stesso anno concesse lo Statuto, la carta costituzionale che sarebbe rimasta in vigore (prima nel Regno di Sardegna e poi nel Regno d'Italia) fino al 1947. Guidò le forze che portarono alla prima guerra di indipendenza contro l'Austria ma, abbandonato da papa Pio IX e dal re Ferdinando II delle Due Sicilie, nel 1849 fu sconfitto e abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele. Morì in esilio qualche mese dopo nella città portoghese di Oporto. Il suo tentativo di liberare l'Italia settentrionale dall'Austria rappresentò il primo sforzo dei Savoia di mutare gli equilibri della penisola dettati dal Congresso di Vienna. L'opera sarà ripresa con successo dal figlio Vittorio Emanuele, che diverrà il primo re d'Italia.