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Carmina burana è una cantata scenica composta da Carl Orff tra il 1935 e il 1936, ed è basata su 24 poemi tra quelli trovati nella raccolta medievale omonima, opera di goliardi e clerici vagantes. Il titolo completo è "Carmina burana: Cantiones profanae cantoribus et choris, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis". Questa cantata appartiene al trittico teatrale di Orff Trionfi, che, composto in periodi diversi, comprende anche i Catulli Carmina (1943) e il Trionfo di Afrodite (1953). Fu rappresentato la prima volta l'8 giugno 1937 a Francoforte sul Meno, mentre la prima italiana si tenne il 10 ottobre 1942 al Teatro alla Scala di Milano.
Carl Orff (Monaco di Baviera, 10 luglio 1895 – Monaco di Baviera, 29 marzo 1982) è stato un compositore tedesco, noto principalmente per i celeberrimi Carmina Burana (1937). Essendosi occupato intensamente anche di pedagogia e didattica, ha influenzato profondamente, attraverso lo Orff-Schulwerk, l'educazione musicale.
La musica un'espressione artistica appartenente a tutte le culture del nostro pianeta. Fonti ne attestano l'esistenza almeno a partire da 55.000 anni fa, con l'inizio del Paleolitico superiore. Alcuni studiosi ipotizzano la sua nascita in Africa, quando le prime comunit umane conosciute iniziarono a disperdersi sul globo. La storia della musica una branca della musicologia e della storia che studia lo sviluppo cronologico delle idee e delle convenzioni musicali appartenenti a popoli differenti, con particolare riguardo alla musica d'arte di tradizione occidentale, ed pertanto materia diffusa, sia nelle universit , che nelle scuole di musica di tutto il mondo.
Nella storia della musica, la musica medievale è quella musica composta in Europa durante il Medioevo, ovvero nel lungo periodo che va convenzionalmente dal V secolo al XV secolo; ed è suddivisa in sottoperiodi che ne distinguono lo sviluppo in quasi un millennio di cultura europea.
Il carme è una forma poetica che, a seconda dei tempi, ha indicato un diverso tipo di genere letterario. Si tratta dell'italianizzazione del termine latino Carmen.
Col termine musica classica ci si riferisce alla musica colta, sacra e profana, composta o avente radici nel contesto della cultura occidentale. Essa abbraccia approssimativamente un arco di tempo che comincia dall'XI secolo e si estende fino al XX secolo o, a seconda delle convenzioni, fino all'età contemporanea. Tale periodo include, in particolare, il periodo caratterizzato dallo sviluppo e impiego prevalente dell'armonia tonale, codificata tra il XVII e il XIX secolo. In contesti più specializzati il termine "musica classica" può essere anche riferito, in senso più restrittivo, al periodo musicale detto Classicismo, ma nel linguaggio comune l'espressione è intesa nel suo significato più esteso (in opposizione a musica leggera o a musica popolare). I confini della categoria sono sfumati e opinabili, in quanto il marchio di classicità viene in genere assegnato dai posteri; dunque, ciò che oggi si definisce "classico" non lo era necessariamente ai tempi in cui venne composto. In particolare, a seconda dei contesti il concetto di "musica classica" può includere o no la musica colta contemporanea. L'indicazione di "musica classica" in riferimento alla musica colta europea appare agli inizi del XIX secolo, allo scopo di "canonizzare" il periodo che va da Bach a Beethoven, passando per Händel e Mozart, come l'epoca d'oro della musica e i primi riferimenti a tale utilizzo, secondo quanto riportato nell'Oxford English Dictionary, risalgono intorno al 1836.Una caratteristica importante della musica colta europea è l'abbandono della tradizione orale e l'introduzione di un sistema di notazione musicale, sviluppato gradualmente a partire dal IX secolo. Nel corso del tempo l'improvvisazione e l'ornamentazione estemporanea o ad libitum, di uso comune fino al XVII e XVIII secolo, hanno gradualmente perso spazio nell'esecuzione del repertorio scritto, nel quale la volontà del compositore, trasferita nella notazione, viene interpretata nei limiti della composizione stessa, senza più concedere spazio a modifiche arbitrarie della musica da parte degli esecutori.
Il Liber (o Carmina) è una raccolta di poesie in vario metro del poeta romano Gaio Valerio Catullo.
I Carmina Cantabrigiensia sono una collezione di poemi goliardici in latino medioevale contenuti su dieci fogli (ff. 432–41) del Codex Cantabrigiensis (C, MS Gg. 5.35), oggi custoditi presso la biblioteca dell'Università di Cambridge. I testi sopravvissuti sono copie fatte poco prima o appena dopo la conquista normanna dell'Inghilterra (1066). Potrebbero essere stati raccolti da uno studioso inglese, che aveva viaggiato in Europa in un periodo appena successivo all'ultimo canto datato (1039), e che lui aveva riportato nella chiesa di sant'Agostino di Canterbury, dove vennero copiati e dove il "Codex" è stato ospitato a lungo. Il manoscritto originale venne probabilmente distrutto in un incendio che colpì la chiesa nel 1168. Il dialetto usato nelle poche parti vernacolari, usate in alcune delle canzoni, appartiene alla lingua alto-tedesca antica parlato nella zona centro-settentrionale della Renania, probabilmente dall'area compresa tra Treviri, Colonia e Xanten. È stato suggerito che alcune delle canzoni potrebbero aver avuto origine in Francia o in Italia, infatti, mentre la maggior parte dei Carmina Cantabrigiensia sono presenti solo nel manoscritto di Cambridge, alcuni sono duplicati in un manoscritto (W), proveniente da Wolfenbüttel in Bassa Sassonia. Per lungo tempo si era pensato che i Carmina Cantabrigiensia fossero quarantanove, ma un foglio mancante, che ne conteneva ventisette, venne scoperto a Francoforte e restituito alla Biblioteca dell'Università nel 1982. Tutti i carmina sono stati copiati dalla stessa mano. Altri sette copiati da una mano diversa, ma che si ritiene appartengano allo stesso "Codex" (oltre ai primi quarantanove) sono state identificati come probabilmente facenti parte della collezione. Perciò ora si ritiene che il numero totale dei Carmina Cantabrigiensia sia di ottantatré. Alcuni dei versi sono neumati, per cui si presume che l'intera collezione venisse cantata. Quattro dei quarantanove originali vengono definiti modi (cioè melodie ovvero sequenze). Lo scopo della raccolta non è ancora del tutto chiaro, poteva trattarsi di un'antologia di versi latini utilizzata per insegnare la lingua, oppure di un libro di canzoni per i menestrelli girovaghi (i cosiddetti Clerici vagantes) o ancora di un'antologia privata. Il classicista Keith Sidwell sostiene che si tratterebbe del "..repertorio di un intrattenitore che lavorava alla corte imperiale".
Archipoeta (1130 – 1165) è il nom de plume con cui è conosciuto un celebre poeta goliardico tedesco del XII secolo, tra gli autori tramandati nei Carmina Burana.