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Gaio Valerio Catullo (in latino: Gaius Valerius Catullus, pronuncia classica o restituta: [ˈɡaːjjʊs waˈlɛrɪʊs kaˈtʊllʊs]; Verona, 84 a.C. – Roma, 54 a.C.) è stato un poeta romano. Il poeta è noto per l'intensità delle passioni amorose espresse, per la prima volta nella letteratura latina, nel suo Catulli Veronensis Liber, in cui l'amore ha una parte preponderante, sia nei componimenti più leggeri che negli epilli ispirati alla poesia di Callimaco e degli Alessandrini in generale.
L'Ode della gelosia, anche nota come Ode del Sublime (fr. 31 Voigt = 2 Gallavotti), è una lirica pressoché completa di Saffo. Il soprannome "sublime" è dovuto al trattato Del sublime che le attribuisce tale caratteristica.In questa ode la poetessa confessa il turbamento profondo che la coglie assistendo a una scena di seduzione: una ragazza del tiaso, la scuola femminile che la poetessa dirige a Lesbo, è in compagnia di un uomo e intrattiene con lui una conversazione.
Il carme XVI è il sedicesimo carme del Liber Catullianus. Il carme 16 appartiene alle Nugae ed è uno dei più famosi carmina osceni (o profani) scritti da Catullo. In questo carme Catullo esprime tutta la sua rabbia contro Aurelio e Furio, colpevoli di averlo criticato per essere stato troppo licenzioso nonché effeminato nella scrittura del Carme 5. Catullo insulta molto pesantemente i due e minaccia di stuprarli.
Il carme XXXI è il trentunesimo carme del Liber catulliano. Il carme 31 appartiene alla prima parte del Liber, le Nugae. Nel breve componimento Catullo racconta del ritorno nel 56 a.C. nella nativa Sirmione, da cui i titoli solitamente attribuiti quali A Sirmione o Ritorno a Sirmione. Catullo aveva infatti intrapreso un viaggio in Tinia e in Bitinia con il patrono Gaio Memmio in quanto tali viaggi erano spesso occasione per arricchirsi.
Il Carme 13 di Catullo è il tredicesimo del Liber, ovvero la raccolta delle opere dell'autore, compilata probabilmente dopo la sua morte in maniera arbitraria, secondo un ordine legato alla metrica dei singoli componimenti, piuttosto che cronologico o tematico. Il Carme 13, intitolato poi genericamente Invito a cena a Fabullo o semplicemente Invito a cena fa parte delle cosiddette nugae ("bazzecole"), ovvero i carmi dall'1 al 60, e consiste appunto in un bizzarro invito rivolto all'amico Fabullo (personaggio non altrimenti noto, ricordato in diversi componimenti come uno dei suoi più cari e intimi amici), forse dopo il ritorno di quest'ultimo dalla Spagna Tarragonese, dove sappiamo era stato con Veranio, altro amico di Catullo, come si dice nei carmi 12 e 15 del Liber. La lirica, individuando come punto di riferimento cronologico il v. 11 in cui si accenna all'amore per Lesbia che sembra ancora vivo e profondo, dovrebbe porsi temporalmente non oltre il 60 a.C.
Il carme VIII è l'ottavo carme del Liber catulliano. Il carme appartiene alla prima parte del Liber, le Nugae. Il tema del carme è il rapporto di Catullo con Lesbia. Nella prima parte il poeta si rivolge a se stesso affinché consideri la relazione tra i due del tutto conclusa. Nella seconda parte il poeta si rivolge all'amata maledicendola ("Scelesta, vae te" v.15) e dicendo che non sarà più amata nello stesso modo con cui il poeta stesso aveva fatto. La poesia è circolare, si conclude, infatti, nello stesso modo con cui inizia. È probabile che la poesia rappresenti il momento della separazione definitiva a causa dell'intenso sentimento di nostalgia di cui è impregnata.
Il Carme 5 di Catullo è il quinto carme del Liber catulliano. È tra i carmina più conosciuti di Catullo, sia per il verso iniziale, che spesso dà il nome a tutto il componimento, sia, e fors'anche più, per l'iperbole dei "baci" che domina tutta la seconda parte del componimento in una felicissima ripetizione anaforica Il tema della passione, concretizzato nell'invito a vivere e amare senza tener conto delle opinioni dei vecchi troppo severi (v. 3), trova ragione nel verso immediatamente successivo nella brevità dell'esistenza paragonata a un sole che tramonta senza più risorgere (nei vv. 4-5) a cui si contrappone l'eternità della morte vista come "una lunga notte da dormire" (v. 5). Il componimento, dopo la felice ripetizione iperbolica, si conclude nella volontà di Catullo di scongiurare, confondendo il numero di baci, i maligni invidiosi del loro amore. La stessa figura dei moltissimi baci viene ripresa da Catullo anche nel carme 7 (sempre con Lesbia) e nel carme 48 (qui però con Giovenzio, e manca il riferimento ai maligni ed ai curiosi)
Odi et amo (lett. "Odio e amo") è l'incipit e il titolo del carme 85 del poeta latino Catullo. È forse l'epigramma più noto di tutto il suo Liber.
Con la parola amore si pu intendere un'ampia variet di sentimenti ed atteggiamenti differenti, che possono spaziare da una forma pi generale di affetto ("amo mia madre; amo mio figlio") sino a riferirsi ad un forte sentimento che si esprime in attrazione interpersonale ed attaccamento, una dedizione appassionata tra persone oppure, nel suo significato esteso, l'inclinazione profonda nei confronti di qualche cosa.Pu anche essere una virt umana che rappresenta la gentilezza e la compassione, la vicinanza disinteressata, la fedelt e la preoccupazione benevola nei confronti di altri esseri viventi, ma anche il desiderare il bene di altre persone. Gli antichi Greci hanno individuato quattro forme primarie di amore: quello parentale-familiare (storge), l'amicizia (philia), il desiderio erotico ma anche romantico (eros), infine l'amore pi prettamente spirituale (agape, il quale pu giungere fino all'auto-annientamento o kenosis); gli autori moderni hanno distinto anche altre variet di amore romantico, mentre le tradizioni non occidentali contengono varianti o simbiosi di questi stati. Una tal ampiezza di usi e significati, in combinazione con la complessit dei sentimenti che coinvolgono i soggetti che amano, possono rendere particolarmente difficoltoso definire in modo univoco e certo l'amore, rispetto ad altri stati emotivi. Nell'ambito della psicologia esso consiste in un rapporto duale basato su uno scambio emotivo generato dal bisogno fisiologico della gratificazione sessuale e dal bisogno psicologico dello scambio affettivo. L'amore nelle sue varie forme agisce come un importante facilitatore nella relazione interpersonale e, data la sua importanza psicologica centrale, uno dei temi pi comuni trattati nelle arti creative; pu infine essere inteso anche come un modo per tenere uniti gli esseri umani contro le minacce provenienti dall'ambiente esterno e per aiutare la riproduzione umana e la conseguente continuazione della specie. Il termine pu acquisire ulteriori precisazioni o significati negli ambiti filosofico, religioso o nelle arti.