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Il Liber (o Carmina) è una raccolta di poesie in vario metro del poeta romano Gaio Valerio Catullo.
Difficiles nugae: l'espressione, tradotta letteralmente, significa cretinate difficili (Marziale, Epigrammi, Il, 86). Il poeta parla delle persone che sudano per far dello spirito, o che si perdono in giochetti di nessuna utilità.
Il carme XXXI è il trentunesimo carme del Liber catulliano. Il carme 31 appartiene alla prima parte del Liber, le Nugae. Nel breve componimento Catullo racconta del ritorno nel 56 a.C. nella nativa Sirmione, da cui i titoli solitamente attribuiti quali A Sirmione o Ritorno a Sirmione. Catullo aveva infatti intrapreso un viaggio in Tinia e in Bitinia con il patrono Gaio Memmio in quanto tali viaggi erano spesso occasione per arricchirsi.
Il carme XVI è il sedicesimo carme del Liber Catullianus. Il carme 16 appartiene alle Nugae ed è uno dei più famosi carmina osceni (o profani) scritti da Catullo. In questo carme Catullo esprime tutta la sua rabbia contro Aurelio e Furio, colpevoli di averlo criticato per essere stato troppo licenzioso nonché effeminato nella scrittura del Carme 5. Catullo insulta molto pesantemente i due e minaccia di stuprarli.