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Il cane da pastore del Caucaso è una razza di cane di grande taglia popolare in Azerbaigian, Georgia, Armenia e Russia.
Il teatro del Mar Nero comprende l'insieme dei combattimenti navali e delle operazioni anfibie svoltesi nel bacino del Mar Nero durante la seconda guerra mondiale, dal giugno del 1941 al settembre del 1944. Il teatro vide affrontarsi, nell'ambito del più vasto fronte orientale della seconda guerra mondiale, le forze navali, aeree e terrestri delle potenze dell'Asse (e in particolare di Germania, Romania e Italia, supportate da piccoli contingenti provenienti da Bulgaria e Stato Indipendente di Croazia) da un lato, e quelle dell'Unione Sovietica dall'altro. Le operazioni militari nel teatro cominciarono il 22 giugno 1941, con l'inizio dell'invasione tedesca dell'URSS: i sovietici dominavano la situazione navale nel bacino con la loro Flotta del Mar Nero, più numerosa e dotata di unità più pesanti della piccola marina militare rumena e delle poche unità leggere tedesche ed italiane inviate nel teatro; la situazione delle forze sovietiche si fece tuttavia critica per via della perdita delle principali basi navali della Flotta dopo la conquista tedesca dell'Ucraina. La prima fase dei combattimenti aero-navali fu incentrata sull'assedio della piazzaforte di Sebastopoli, con i sovietici che tentavano di rifornirla sotto i continui attacchi aerei e delle unità leggere dell'Asse, fino a che non fu espugnata nel luglio del 1942. In seguito le operazioni si spostarono lungo la costa orientale del bacino, con sbarchi anfibi tedeschi prima e sovietici poi nella regione della penisola di Taman'; le unità navali sovietiche continuarono ad operare in condizioni sempre più precarie, fino a che le grandi offensive dell'Armata Rossa sul finire del 1943 non ricacciarono indietro i reparti della Wehrmacht. Le operazioni navali nel Mar Nero cessarono nel settembre del 1944, con l'uscita dal conflitto di Romania e Bulgaria.
La storia della Russia è la storia del popolamento umano nei vasti territori che oggi compongono (o hanno composto nel passato) lo Stato russo; vale a dire, oltre alla Russia europea centro-occidentale (che si delineò successivamente come "cuore" dello Stato russo), l'Asia centrale, il Caucaso, la Siberia, l'Estremo Oriente russo e tutte le terre situate lungo la estesissima linea costiera del mar Glaciale Artico.
Le repubbliche marinare sono state alcune città portuali italiane che, a partire dal Medioevo, godettero, grazie alle proprie attività marittime, di autonomia politica e di prosperità economica. Tale definizione, nata nell'Ottocento, è in genere riferita a quattro città italiane, i cui stemmi sono riportati dal 1947 nelle bandiere della Marina Militare e della Marina Mercantile: Amalfi, Genova, Pisa e Venezia; tuttavia, oltre alle quattro più note, sono considerate repubbliche marinare anche Ancona, Gaeta e la piccola Repubblica di Noli, alle quali si può aggiungere, in Dalmazia, Ragusa. È da notare tuttavia che tale raggruppamento è una ricostruzione retroattiva artificiosa, in quanto queste entità non erano collegate tra loro, non si autodefinivano in questo modo, non erano le uniche ad intraprendere attività sul mare, né erano tutte coeve. Considerando le loro condizioni politiche, non erano tutte repubbliche, non erano tutte città-stato, avevano forme politiche molto diverse, aree di influenza diversa con territori di grandezza differente, utilizzando lingue diverse (sebbene sempre un dialetto romanzo), monete diverse e usanze disomogenee, non avendo praticamente molto in comune se non l'ubicazione presso il mare e un'economia strettamente legata ad esso. Uniformemente disseminate lungo la penisola italiana - al Nord, al Centro e al Sud - le repubbliche marinare furono importanti non solo per la storia della navigazione e del commercio: oltre a preziose merci altrimenti introvabili in Europa, nei loro porti arrivavano anche nuove idee artistiche e notizie su paesi lontani; con le repubbliche marinare l'Europa rialzava nuovamente lo sguardo verso gli altri continenti. Nonostante la rivalità commerciale che le metteva l'una contro l'altra, queste città, per la loro intraprendenza, lo spirito di avventura e la capacità di risorgere dopo tempi difficili, sono sempre state considerate una grande gloria per l'Italia. Durante lo scorrere dei secoli, le repubbliche marinare, sia le più note, sia quelle meno note, vissero altalenanti fortune, che misero in luce ora l'una, ora l'altra città. Nel IX e nel X secolo, tale fenomeno ebbe inizio con Amalfi e Gaeta, che presto raggiunsero il loro periodo di massimo splendore. Intanto Venezia iniziava la sua ascesa graduale, mentre le altre città vivevano ancora la lunga gestazione che le avrebbe portate all'autonomia e a dar seguito alla loro vocazione marinara. Dopo l'XI secolo, Amalfi e Gaeta declinarono rapidamente, mentre Genova e Venezia divennero le repubbliche più potenti, seguite da Pisa, che visse il suo momento più florido nel XIII secolo, e da Ancona e Ragusa, alleate per resistere alla potenza veneziana. Dopo il XIV secolo, mentre Pisa declinava sino a perdere la sua libertà, Venezia e Genova continuarono a dominare la navigazione, seguite da Ragusa e Ancona, che vissero nel XV secolo il loro momento aureo. Nel XVI secolo, con la perdita di autonomia di Ancona, rimasero solo le repubbliche di Venezia, Genova e Ragusa, che vissero ancora momenti di grande splendore sino a metà del Seicento, seguiti da più di un secolo di lenta e dorata decadenza che si concluse con l'invasione napoleonica.
Il Gran Caucaso (o Caucaso maggiore, Caucaso grande o Caucaso Largo; in Russo: Большой Кавказ, in azero: Böyük Qafqaz Dağları) è il più grande sistema montuoso della Catena del Caucaso. Si estende in direzione ONO-ESE per una lunghezza di 1.200 km dalla penisola di Taman' nel Mar Nero alla penisola di Abşeron nel Mar Caspio; dal Caucaso occidentale - dichiarato patrimonio mondiale dell'umanità da parte dell'UNESCO - dai dintorni di Soči (Mar Nero costa nord-ovest), alla periferia di Baku (Mar Caspio). È tradizionalmente diviso in tre parti: Caucaso occidentale, dal Mar Nero al Monte Elbrus. Caucaso centrale, dal monte Elbrus al Monte Kazbek. Caucaso orientale, dal Monte Kazbek al Mar Caspio.Il confine tra Russia, Georgia e Azerbaigian corre in gran parte lungo il Gran Caucaso. Il Cammino Militare Georgiano (Passo di Darial), il Cammino Militare dell'Ossezia e la Strada Transcaucasica attraversano la catena montuosa attraverso vari passi, a una altezza media sopra i 3000 m.
Gli ebrei della montagna, ebrei del Caucaso o juhuro sono i gruppi ebraici del Caucaso orientale, principalmente del Daghestan e delle regioni settentrionali dell'Azerbaigian, ma sono diffusi in minor numero anche in zone più isolate come la Cabardino-Balcaria, la Cecenia, Stavropol', la Karačaj-Circassia e Krasnodar. L'insediamento principale degli juhuro è il villaggio azero di Qırmızı Qəsəbə (Quba), dove ne abitano all'incirca 4.000; nel villaggio la lingua maggiormente parlata è il loro dialetto tradizionale, il giudeo-tato. Sono conosciuti anche come ebrei del Caucaso orientale o, più semplicemente, ebrei caucasici. In questo termine non sono compresi gli ebrei della Georgia e quelli ashkenaziti delle montagne caucasiche. Ebrei della montagna resta comunque la terminologia comune con la quale si indicano le popolazioni ebraiche della regione.
Con il termine battaglia del Caucaso ci si riferisce alla serie di violenti scontri combattuti tra le forze tedesche della Wehrmacht e le truppe dell'Armata Rossa durante la seconda guerra mondiale tra il luglio del 1942 e l'ottobre del 1943 sul fronte orientale, in una zona compresa tra il Mar Nero ad ovest, la catena montuosa del Caucaso a sud, il Mar Caspio ad est, e i fiumi Don e Volga a nord. La lunga campagna iniziò con una veloce avanzata delle truppe corazzate tedesche che sembrarono in grado di raggiungere rapidamente l'importante regione petrolifera di Groznyj e Baku; contemporaneamente le unità da montagna raggiunsero la catena caucasica. I sovietici si trovarono in grave difficoltà e ripiegarono in profondità; in autunno 1942 tuttavia, a causa delle difficoltà logistiche, dell'esaurimento dei mezzi e del rafforzamento della resistenza sovietica, l'avanzata tedesca si arrestò senza aver raggiunto gli obiettivi strategici più importanti. La grande offensiva sovietica nel settore di Stalingrado iniziata il 19 novembre 1942, provocò il crollo del fronte tedesco e mise in pericolo le comunicazioni delle armate in combattimento nel Caucaso; a partire dal 30 dicembre 1942 quindi i tedeschi abbandonarono il terreno conquistato e effettuarono, sotto gli attacchi sovietici, una difficile ritirata in inverno. Nel febbraio del 1943 le armate tedesche riuscirono a ripiegare in salvo a nord del Don dopo aver evacuato i territori occupati nel Caucaso tranne la penisola di Taman' che fu difesa fino all'autunno del 1943. La campagna si concluse con un completo fallimento tedesco. Nello stesso periodo nella regione caucasica si ebbe l'insurrezione cecena contro il regime sovietico che venne duramente repressa da Stalin che ordinò la deportazione delle popolazioni ribelli.
L'Asia è una regione geografica del mondo, comunemente considerata un continente, a sua volta parte del supercontinente euroasiatico insieme all'Europa e di quello eurafrasiatico insieme ad Europa ed Africa. È il più vasto dei continenti del mondo, con una superficie di oltre 4,4 volte più grande di quella dell'Europa e pari a circa un terzo di tutte le terre emerse e, con circa 4,4 miliardi di abitanti, è anche il più popolato.