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Pavia (IPA: [pa'vi:a], ; [pɐ'vi:ɐ] in dialetto pavese) è un comune italiano di 71 171 abitanti, capoluogo della provincia omonima in Lombardia. Posta 34 km a sud di Milano, lungo la Via Francigena e sulle rive del fiume Ticino, poco a nord dalla confluenza di quest'ultimo nel Po, la città affonda le sue origini all'epoca delle tribù galliche; successivamente divenne municipium romano con il nome di Ticinum. Nel Medioevo fu capitale per due secoli del regno longobardo e poi, dal 774 al 1024, capitale del Regno Italico e dal 1361 è sede di un'università. Le origini antiche e un passato storico di rilievo hanno lasciato in eredità a Pavia un ragguardevole patrimonio artistico: fra le principali attrazioni turistiche si annoverano il Castello Visconteo, la basilica di San Pietro in Ciel d'Oro, la Pinacoteca Malaspina, il Duomo, la basilica di San Michele Maggiore e il Ponte Coperto. La città è inoltre il capoluogo di una provincia dedita soprattutto all'agricoltura, in particolare a viticoltura, risicoltura e cerealicoltura; poche sono le industrie.
I pilastri della Terra (The Pillars of the Earth) è un romanzo storico pubblicato nel 1989 dallo scrittore britannico Ken Follett che racconta la costruzione di una cattedrale a Kingsbridge, in Inghilterra (località immaginaria nel Wiltshire). Ambientato nel XII secolo - precisamente tra il 1120 e il 1174 - copre il periodo dall'affondamento della Nave Bianca (la nave in cui morì l'erede al trono inglese) fino all'assassinio dell'arcivescovo di Canterbury Thomas Becket (descritto da T. S. Eliot nel suo dramma teatrale del 1935 Assassinio nella cattedrale), ma concentrandosi in particolare sul periodo dell'Anarchia. Il libro traccia lo sviluppo dell'Architettura gotica, il suo affrancamento da quella Romanica, e le fortune del priorato di Kingsbridge e del villaggio. Sullo sfondo degli avvenimenti storici dell'epoca si snodano le avventure di personaggi verosimili e viene illustrato con efficacia e realismo lo scontro in atto nel medioevo tra la nobiltà, arroccata a difesa dei propri privilegi, e la nascente borghesia mercantile, che si stava sviluppando nelle città e che tentava di emanciparsi dagli arcaici fardelli del feudalesimo. L'opera, considerata il capolavoro di Follett, ha venduto oltre 14 milioni di copie in tutto il mondo (1,3 milioni in Italia). L'autore ha poi pubblicato due sequel: Mondo senza fine, ambientato circa 200 anni dopo e pubblicato nel 2007, e una terza parte, La colonna di fuoco (2017). Nel 2020, Follett ha infine fatto uscire Fu sera e fu mattina, il prequel de I pilastri della terra, ambientato tra il 997 e il 1007. Anche Ellis Peters ha ambientato le celebri indagini del suo Fratello Cadfael negli stessi anni del Medioevo inglese.
Enrico II Plantageneto (Le Mans, 5 marzo 1133 – Chinon, 6 luglio 1189) è stato duca di Normandia dal 1150, conte d'Angiò e del Maine dal 1151, duca consorte del ducato d'Aquitania, e del ducato di Guascogna dal 1152, e infine re d'Inghilterra dal 19 dicembre 1154 sino alla sua morte, il 6 luglio 1189; come regnante inglese ebbe anche autorità su alcune regioni in Galles, Scozia e Irlanda orientale. Fu il primo re della dinastia plantageneta (o angioina) ed ebbe diversi soprannomi.Era figlio di Goffredo il Bello o Plantageneto, conte di Angiò e del Maine e futuro duca di Normandia, e dell'erede al trono d'Inghilterra e al ducato di Normandia, Matilde d'Inghilterra In seguito al discusso regno di re Stefano, il regno di Enrico vide un efficiente consolidamento e su di lui si è consolidato il positivo giudizio degli storici. "Uomo fiero, energico, instancabile, Enrico fu un intellettuale che seppe utilizzare la cultura europea del suo tempo e le dottrine giuridiche nate nelle Università italiane per dare al suo regno un sistema giudiziario e amministrativo molto avanzato ai suoi giorni e che costituì la base per le riforme costituzionali d'avanguardia che seguirono dopo la sua morte nel 1189". Proprio lui, "di nascita e di lingua francese", è "da considerare uno dei più grandi re inglesi".
Il duomo di San Tommaso di Canterbury è la chiesa madre di Marsala. L'edificio di culto si affaccia col prospetto su piazza della Repubblica e l'adiacente via Giuseppe Garibaldi. È la più grande delle chiese di Marsala, appartenente alla diocesi di Mazara del Vallo, sede vescovile titolare Dioecesis Lilybaetana, sede dell'arcipretura e del vicariato foraniale della forania di Marsala sotto il patrocinio di san Thomas Becket. E anche sede della parrocchia di San Tommaso Becket.
La chiesa dei santi Giovanni e Paolo si trova nel centro storico di Spoleto, annessa a Palazzo Travaglini (poi Zacchei Travaglini), nell'antica vaita Filittèria, che in epoca tardo medievale era il quartiere bizantino della città. È una modesta costruzione di età romanica che dopo la consacrazione, avvenuta nel 1174, svolse funzioni parrocchiali. Conserva all'interno affreschi che vanno dall'ultimo quarto del XII secolo al XVI, importanti testimonianze della cultura pittorica spoletina. Alcuni di essi sono stati attribuiti ad Alberto Sotio.