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Sandokan, soprannominato la Tigre della Malesia o la Tigre di Mompracem, è un personaggio immaginario e protagonista di numerosi romanzi d'avventura del ciclo dei pirati della Malesia creato dal celebre scrittore veronese di romanzi d'avventura Emilio Salgari, adattati successivamente in film, miniserie televisive, serie animate, film per la tv e fumetti.
Yanez de Gomera è un personaggio immaginario creato dal celebre scrittore italiano di romanzi d'avventura Emilio Salgari. È un corsaro portoghese che segue fedelmente il bornese Sandokan nel ciclo romanzesco dei Pirati della Malesia. Yanez incontrò Sandokan quasi casualmente mentre stava viaggiando su una nave verso Labuan. La nave venne, successivamente, attaccata proprio da Sandokan e dai suoi compagni, i quali catturarono Yanez e lo condussero a Mompracem. Qui il portoghese non venne ucciso, in quanto Sandokan non uccideva i prigionieri, e divenne amico intimo della "Tigre della Malesia" che arrivò, ben presto, ad amare Yanez "forse più di un fratello!". Il personaggio di Yanez (il cui nome è in realtà spagnolo e non portoghese) sembrerebbe essere ispirato a Paolo Solaroli di Briona, un avventuriero italiano che giunse in India in cerca fortuna e dove poi si stabilì al servizio dell'anziana Begum, vedova del re di Sirdhanah e a capo dello stato indiano per anni.
Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgari (Verona, 21 agosto 1862 – Torino, 25 aprile 1911) è stato uno scrittore italiano di romanzi d'avventura molto popolari. Autore straordinariamente prolifico, è ricordato soprattutto per essere il "padre" di Sandokan, del ciclo dei pirati della Malesia e di quello dei corsari delle Antille. Scrisse anche romanzi storici, come Cartagine in fiamme, e diverse storie fantastiche, come Le meraviglie del Duemila in cui prefigura la società di allora a distanza di un secolo, un romanzo scientifico precursore della fantascienza in Italia. Molte sue opere hanno avuto trasposizioni cinematografiche e televisive.
La Perla di Labuan è l'epiteto con cui si fa riferimento nei romanzi di Emilio Salgari al personaggio di Lady Marianna Guillonk, la fanciulla amata da Sandokan, l'eroe del ciclo indo-malese dello scrittore. Il nome deriva dal poema di Raja Indera Mahkota sulla perdita di Labuan da parte del Brunei: Syair Rakis o "La perla perduta".Il loro era un amore "impossibile" poiché Lady Marianna era nipote di un lord inglese (James Guillonk), stretto collaboratore del governatore James Brooke, detto "lo sterminatore dei pirati", ovvero l'antagonista per eccellenza del pirata della Malesia.
Sandokan - La tigre della Malesia è una serie televisiva a disegni animati prodotta nel 1998 da Rai Fiction e Mondo TV; si compone di 26 episodi ed è basata sui romanzi del ciclo indo-malese di Emilio Salgari. È seguito dalla serie Sandokan - La tigre ruggisce ancora, a sua volta seguita dalla serie Sandokan - Le due tigri. È possibile trovare questa serie su Rai Play
Le tigri di Mompracem è un romanzo dello scrittore veronese Emilio Salgari. Apparve per la prima volta a puntate sulla rivista La Nuova Arena di Verona, fra la fine del 1883 e i primi mesi del 1884, con il titolo La tigre della Malesia, per poi esser pubblicato in volume nel 1900 con il titolo definitivo. È una delle opere facenti parte del "ciclo indo-malese" di Salgari, che ha per protagonista Sandokan, pirata dalle nobili origini, appunto soprannominato “La Tigre della Malesia”. Il ciclo di Sandokan non è frutto di un progetto organico e originariamente studiato a tavolino, ma di un'intuizione dello scrittore veneto, che ebbe l'idea di legare tra loro due diversi piani narrativi. Il primo appartiene al filone malese, orbitante attorno al personaggio di Sandokan, che fa il suo esordio proprio ne Le Tigri di Mompracem; il secondo è il filone indiano, caratterizzato da altri personaggi, per certi versi simili a quelli comparsi nelle prime avventure di Sandokan. Salgari getta i seminali del filone indiano in un romanzo pubblicato a puntate su Il Telegrafo di Livorno nel 1887, con il titolo de Gli strangolatori del Gange (poi divenuto Gli amori di un selvaggio e, infine, nel 1895, pubblicato in volume come I misteri della jungla nera). Il fatto che l'intero ciclo non sia del tutto organico ha sempre reso complesso capire quale dei due romanzi possa considerarsi quello "apripista"; tuttavia, le date di pubblicazione, la "comodità di studio", nonché la datazione dei fatti raccontati nelle due storie suggerirebbe di considerare Le tigri di Mompracem quale primo tassello della saga, nonché dell'intero "Primo ciclo di Sandokan".
Al Polo Australe in velocipede è un romanzo di Emilio Salgari, scritto nel 1895. È uno dei libri in cui oltre all'avventura, Salgari spazia anche nel genere fantascientifico tipico di Jules Verne, e di cui l'autore veronese è uno dei precursori in Italia. L'edizione originale era corredata dai disegni di Giuseppe Garibaldi Bruno.
Il bramino dell'Assam è un romanzo d'avventura di Emilio Salgari, pubblicato nel 1911 a Firenze dall'editore Bemporad. Si tratta del nono volume del cosiddetto ciclo indo-malese ideato dal romanziere veronese; più precisamente, Il bramino dell'Assam fa parte del "secondo ciclo di Sandokan", la cui inaugurazione si fa tradizionalmente risalire al precedente libro La riconquista del Mompracem del 1908. Il romanzo, che presenta un finale aperto, forma una sola unità narrativa con i successivi La caduta di un impero e La rivincita di Yanez, romanzi serrafila dell'intero ciclo. Come già nel romanzo che lo precede, anche in quest'opera Salgari sceglie di concentrarsi sulle avventure di Yanez de Gomera, senza che il suo fraterno amico Sandokan entri nell'azione: questa scelta letteraria, per molti versi coraggiosa e lungimirante, costituisce la sorpresa insita nel nuovo mini-ciclo di storie.
I pirati della Malesia è un romanzo d'avventura dello scrittore veronese Emilio Salgari, pubblicato nel 1896. È il terzo episodio del cosiddetto ciclo indo-malese e riveste un'importanza chiave per l'intera saga: per la prima volta nella letteratura salgariana, infatti, si allacciano in un'unica opera le storie dei pirati malesi (trattate anni prima ne Le tigri di Mompracem) e le avventure dei cacciatori di serpenti delle Sundarbans, materia de I misteri della jungla nera. Con quest'operazione, l'autore ovvia a varie soluzioni letterarie. Anzitutto, trova l'escamotage per far tornare in scena il suo personaggio più famoso e riuscito, Sandokan; in secondo luogo, gli associa la figura, per certi versi simile, di Tremal-Naik, diminuendone la carica passionale mostrata ne I misteri della giungla nera; in ultimo, trova la maniera di far diventare i due personaggi parenti tra loro. Secondo uno schema già sperimentato nel precedente romanzo, inoltre, Salgari fa sì che i vari capitoli del ciclo mantengano un finale aperto, così da permettergli ampio margine di manovra per svilupparne il seguito: è con questo romanzo, dunque, che per davvero prende corpo l'idea di un ciclo dedicato a Sandokan e ai suoi compagni di avventure.