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Tra cielo e terra (Heaven & Earth) è un film di Oliver Stone del 1993.
La Terra il terzo pianeta in ordine di distanza dal Sole e il pi grande dei pianeti terrestri del sistema solare, sia per massa sia per diametro. il luogo primigenio degli esseri umani ed, essendo l'unico corpo planetario del sistema solare adatto a sostenere la vita come da noi concepita e conosciuta, anche l unico luogo nel quale vivono tutte le specie viventi conosciute. Sulla sua superficie, si trova acqua in tutti e tre gli stati (solido, liquido e gassoso) e un'atmosfera composta in prevalenza da azoto e ossigeno che, insieme al campo magnetico che avvolge il pianeta, protegge la Terra dai raggi cosmici e dalle radiazioni solari. La sua formazione datata a circa 4,54 miliardi di anni fa. La Terra possiede un satellite naturale chiamato Luna la cui et , stimata analizzando alcuni campioni delle rocce pi antiche, risultata compresa tra 4,29 e 4,56 miliardi di anni. L'asse di rotazione terrestre inclinato rispetto alla perpendicolare al piano dell'eclittica: questa inclinazione combinata con la rivoluzione della Terra intorno al Sole causa l'alternarsi delle stagioni. Le condizioni atmosferiche primordiali sono state alterate in maniera preponderante dalla presenza di forme di vita che hanno creato un diverso equilibrio ecologico plasmando la superficie del pianeta. Circa il 71% della superficie coperta da oceani di acqua salata e il restante 29% rappresentato dai continenti e dalle isole. La superficie esterna suddivisa in diversi segmenti rigidi detti placche tettoniche che si spostano lungo la superficie in periodi di diversi milioni di anni. La parte interna, attiva dal punto di vista geologico, composta da uno spesso strato relativamente solido o plastico, denominato mantello, e da un nucleo diviso a sua volta in nucleo esterno, dove si genera il campo magnetico, e nucleo interno solido, costituito principalmente da ferro e nichel. Tutto ci che riguarda la composizione della parte interna della Terra resta comunque una teoria indiretta ovvero mancante di verifica e osservazione diretta. Importanti sono le influenze esercitate sulla Terra dallo spazio esterno. Infatti la Luna all'origine del fenomeno delle maree, stabilizza lo spostamento dell'asse terrestre e ha lentamente modificato la lunghezza del periodo di rotazione del pianeta rallentandolo; un bombardamento di comete durante le fasi primordiali ha giocato un ruolo fondamentale nella formazione degli oceani e in un periodo successivo alcuni impatti di asteroidi hanno provocato significativi cambiamenti delle caratteristiche della superficie e ne hanno alterato la vita presente. Il simbolo astronomico della Terra un cerchio con all'interno una croce e occasionalmente anche : la linea orizzontale rappresenta l'equatore e quella verticale un meridiano.
La Comedìa, o Commedia, conosciuta soprattutto come Divina Commedia, è un poema allegorico-didascalico di Dante Alighieri, scritto in terzine incatenate di endecasillabi (poi chiamate per antonomasia terzine dantesche) in lingua volgare fiorentina. L'opera non esiste nella sua forma originale: essendo stata prodotta prima dell'invenzione della stampa veniva scritta e ricopiata a mano; tra tutti i manoscritti giunti a noi oggigiorno non esistono due versioni uguali, come per tutti i testi antichi, i casi di diversificazione sono tantissimi e variano da semplici modifiche ortografiche, (diritta via o diricta via) fino all'uso di versi simili ma diversi, o parole completamente differenti che danno anche significati diversi, ad esempio il ruscello che esce dalle sorgenti di acqua bollente ..esce ruscello che parton poi tra lor le peccatrici che fu analizzato e commentato con il presupposto che ci fossero delle donne peccatrici, forse prostitute (?), lasciando molti dubbi, ma con un significato completamente stravolto rispetto al più ragionevole pettinatrici o pettatrici o pectatrici cioè le operaie che lavoravano la cardatura e la pettinatura dell lino nelle acque termali. Il titolo originale, con cui lo stesso autore designa il suo poema, fu Comedia (probabilmente pronunciata con accento tonico sulla i); e così è intitolata anche l'editio princeps del 1472. L'aggettivo «Divina» le fu attribuito dal Boccaccio nel Trattatello in laude di Dante, scritto fra il 1357 e il 1362 e stampato nel 1477. Ma è nella prestigiosa edizione giolitina, a cura di Ludovico Dolce e stampata da Gabriele Giolito de' Ferrari nel 1555, che la Commedia di Dante viene per la prima volta intitolata come da allora fu sempre conosciuta, ovvero "La Divina Comedia". Composta secondo i critici tra il 1304/07 e il 1321, anni del suo esilio in Lunigiana e Romagna, la Commedia è il capolavoro di Dante ed è universalmente ritenuta una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi, nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medievale, tanto da essere conosciuta e studiata in tutto il mondo. Il poema è diviso in tre parti, chiamate «cantiche» (Inferno, Purgatorio e Paradiso), ognuna delle quali composta da 33 canti (tranne l'Inferno, che contiene un ulteriore canto proemiale) formati da un numero variabile di versi, fra 115 e 160, strutturati in terzine. Il poeta narra di un viaggio immaginario, ovvero di un Itinerarium mentis in Deum, attraverso i tre regni ultraterreni che lo condurrà fino alla visione della Trinità. La sua rappresentazione immaginaria e allegorica dell'oltretomba cristiano è un culmine della visione medievale del mondo sviluppatasi nella Chiesa cattolica. È stato notato come tutte e tre le cantiche terminino con la parola «stelle» (Inferno: "E quindi uscimmo a riveder le stelle"; Purgatorio: "Puro e disposto a salir a le stelle"; Paradiso: "L'amor che move il sole e l'altre stelle"). L'opera ebbe subito uno straordinario successo e contribuì in maniera determinante al processo di consolidamento del dialetto toscano come lingua italiana. Il testo, del quale non si possiede l'autografo, fu infatti copiato sin dai primissimi anni della sua diffusione e fino all'avvento della stampa in un ampio numero di manoscritti. Parallelamente si diffuse la pratica della chiosa e del commento al testo (si calcolano circa sessanta commenti e tra le 100.000 e le 200.000 pagine), dando vita a una tradizione di letture e di studi danteschi mai interrotta: si parla così di "secolare commento". La vastità delle testimonianze manoscritte della Commedia ha comportato un'oggettiva difficoltà nella definizione del testo: nella seconda metà del Novecento l'edizione di riferimento è stata quella realizzata da Giorgio Petrocchi per la Società Dantesca Italiana. Più di recente due diverse edizioni critiche sono state curate da Antonio Lanza e Federico Sanguineti.La Commedia, pur proseguendo molti dei modi caratteristici della letteratura e dello stile medievali (ispirazione religiosa, scopo didascalico e morale, linguaggio e stile basati sulla percezione visiva e immediata delle cose), è profondamente innovativa poiché, come è stato rilevato in particolare negli studi di Erich Auerbach, tende a una rappresentazione ampia e drammatica della realtà, espressa anche con l'uso di neologismi creati da Dante come «insusarsi», «inluiarsi» e «inleiarsi».È una delle letture obbligate del sistema scolastico italiano.
Il discorso della montagna è un sermone rivolto da Gesù ai suoi discepoli e a una grande folla, riportato nel Vangelo secondo Matteo 5,1-7,29. Tradizionalmente si pensa che Gesù abbia rivolto questo discorso su una montagna al nord del mar di Galilea, vicino a Cafarnao.
Dante Alighieri, o Alighiero, battezzato Durante di Alighiero degli Alighieri e anche noto con il solo nome Dante, della famiglia Alighieri (Firenze, tra il 21 maggio e il 21 giugno 1265 Ravenna, notte tra il 13 e il 14 settembre 1321), stato un poeta, scrittore e politico italiano. Il nome "Dante", secondo la testimonianza di Jacopo Alighieri, un ipocoristico di Durante; nei documenti era seguito dal patronimico Alagherii o dal gentilizio de Alagheriis, mentre la variante Alighieri si afferm solo con l'avvento di Boccaccio. considerato il padre della lingua italiana; la sua fama dovuta eminentemente alla paternit della Comed a, divenuta celebre come Divina Commedia e universalmente considerata la pi grande opera scritta in lingua italiana e uno dei maggiori capolavori della letteratura mondiale. Espressione della cultura medievale, filtrata attraverso la lirica del Dolce stil novo, la Commedia anche veicolo allegorico della salvezza umana, che si concreta nel toccare i drammi dei dannati, le pene purgatoriali e le glorie celesti, permettendo a Dante di offrire al lettore uno spaccato di morale ed etica. Importante linguista, teorico politico e filosofo, Dante spazi all'interno dello scibile umano, segnando profondamente la letteratura italiana dei secoli successivi e la stessa cultura occidentale, tanto da essere soprannominato il "Sommo Poeta" o, per antonomasia, il "Poeta". Dante, le cui spoglie si trovano presso la tomba a Ravenna costruita nel 1780 da Camillo Morigia, diventato uno dei simboli dell'Italia nel mondo, grazie al nome del principale ente della diffusione della lingua italiana, la Societ Dante Alighieri, mentre gli studi critici e filologici sono mantenuti vivi dalla Societ dantesca. A partire dal XX secolo e nei primi anni del XXI, Dante entrato a far parte della cultura di massa, mentre la sua opera e la sua figura hanno ispirato il mondo dei fumetti, dei manga, dei videogiochi e della letteratura.
Cielo d'Alcamo, un tempo conosciuto anche come Ciullo d'Alcamo (Alcamo, ... – XIII secolo), è stato un poeta e drammaturgo italiano. È uno dei più significativi rappresentanti della poesia popolare giullaresca della scuola siciliana.
Dante Alighieri, nel Paradiso, terza cantica della Divina Commedia, descrive la visione del proprio viaggio nell'oltretomba; qui il Paradiso è diviso in cieli, che sono nove e ricalcano il sistema cosmologico aristotelico-tomistico: i primi sette infatti corrispondono ciascuno a un pianeta del Sistema solare. Si noti che la sede propria dei beati è in realtà l'Empireo, ma a essi la Grazia divina ha concesso di spartirsi nel cieli inferiori per manifestarsi a Dante a seconda del loro operare terreno e delle loro inclinazioni. La disposizione delle anime nel Paradiso è spiegata nel canto IV (e in parte nel canto III), mentre la corrispondenza con le gerarchie angeliche è spiegata nel canto XXVIII. Dal Paradiso terrestre, Dante e Beatrice ascendono al Paradiso attraverso la Sfera del fuoco, che separa il mondo contingente da quello incorruttibile ed eterno.
L'azzurro è uno smalto araldico di colore blu. Nella rappresentazione monocromatica è simboleggiato da linee parallele orizzontali. Malgrado il suo nome, l'azzurro araldico è ben lontano dal colore del cielo, ma come deve essere per uno smalto, è un colore netto e intenso per ben distinguersi dai colori chiari dei metalli. Quando si vuole indicare il colore chiaro del cielo, si blasona campo di cielo. A causa della sua relazione con il cielo, l'azzurro simboleggia tutte le virtù più elevate e, tra quelle spirituali, devozione, fedeltà, castità, giustizia, santità. Per le qualità mondane simboleggia bellezza, nobiltà, fortezza, fermezza incorruttibile, vigilanza, vittoria, perseveranza, ricchezza, amore per la patria, buon augurio, fama gloriosa. Nei tornei indicava gelosia. Nelle forze armate italiane l'azzurro è il colore della fascia (sciarpa) che distingue gli ufficiali, e che deriva dal colore di Casa Savoia. Ha la stessa origine il colore delle maglie sportive italiane. L'azzurro fu anche distintivo di parte guelfa.
L'azzurro è una variante di un colore dello spettro percepibile dall'occhio umano. Indica il colore del cielo sereno; è più intenso del celeste e più chiaro del blu (o turchino). Dal punto di vista artistico ed emotivo viene considerato un colore freddo. In lingue diverse dall'italiano è spesso assimilato al blu, di cui viene considerata una versione meno satura e quindi più chiara. I confini tra azzurro, celeste e blu non sono ben definiti, sfumando l'uno nell'altro, come avviene sempre per i colori che si distinguono per una tonalità più chiara o più scura, come ad esempio il rosso e il rosa, o per colori posti accanto nello spettro visibile, come il giallo e l'arancione. Una ricerca ha dimostrato come diversi osservatori italiani impieghino indifferentemente i tre termini, per indicare le tonalità intermedie tra i tre colori. In questa ricerca, l'azzurro veniva distinto in maniera netta dal blu solo quando quest'ultimo assumeva tonalità molto scure; analogamente, l'azzurro veniva distinto con sicurezza dal celeste solo quando quest'ultimo veniva presentato con tonalità molto chiare.