Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Il Monello è stata una rivista di fumetti settimanale, per bambini prima e per adolescenti dopo, pubblicata dagli anni trenta ai novanta dalla Editoriale Universo dei fratelli Alceo, Cino e Domenico del Duca, interessati a valorizzare gli autori italiani. La rivista deve il suo nome al protagonista del film di Charlie Chaplin, Il Monello, interpretato dal giovane Jackie Coogan. Accolse tra le sue pagine fumetti e strisce divenute piuttosto celebri, come Arturo e Zoe, così come illustrazioni di autori altrettanto celebri, come Walter Molino. Negli anni modificò il formato e i contenuti e dagli anni settanta i fumetti lasciarono sempre più spazio a rubriche musicali rivolte ad un pubblico adolescenziale. Venne pubblicata per oltre cinquanta anni arrivando a superare i duemila numeri.
Franco Sassi (Alessandria, 26 febbraio 1912 – Alessandria, 11 novembre 1993) è stato un pittore, incisore e grafico italiano.
Antonio Gramsci, nome completo, così come registrato nell'atto di battesimo, Antonio Sebastiano Francesco Gramsci (Ales, 22 gennaio 1891 – Roma, 27 aprile 1937), è stato un politico, filosofo, politologo, giornalista, linguista e critico letterario italiano. Nel 1921 fu tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia, divenendone esponente di primo piano e segretario dal 1924 al 1927, ma nel 1926 venne ristretto dal regime fascista nel carcere di Turi. Nel 1934, in seguito al grave deterioramento delle sue condizioni di salute, ottenne la libertà condizionata e fu ricoverato in clinica, dove trascorse gli ultimi anni di vita. Considerato uno dei più importanti pensatori del XX secolo e tra i massimi esponenti del marxismo occidentale, nei suoi scritti, tra i più originali della tradizione filosofica marxista, Gramsci analizzò la struttura culturale e politica della società. Elaborò in particolare il concetto di egemonia, secondo il quale le classi dominanti impongono i propri valori politici, intellettuali e morali a tutta la società, con l'obiettivo di saldare e gestire il potere intorno a un senso comune condiviso da tutte le classi sociali, comprese quelle subalterne.
Topolino è stata una pubblicazione periodica a fumetti in formato giornale edita in Italia dalla Casa Editrice Nerbini dal 1932 al 1937 e poi dalla Arnoldo Mondadori Editore fino al 1949 per 738 numeri. Nell'aprile 1949 la testata venne soppressa per crearne un'altra che ne mantenne il nome ma ne cambiò il formato passando a quello noto come "libretto" e ricominciando la numerazione dal n. 1. Aveva inizialmente otto pagine e oltre a fumetti della Disney presentava produzioni di altri autori sia americani che italiani.
Topolino è il nome di due diverse testate a fumetti pubblicate in Italia: la prima, in formato giornale (pubblicata dal 1932 al 1949) e la seconda, in formato "libretto" e in sostituzione della prima, dal 1949, e così intitolate perché incentrate sul personaggio dei fumetti di Mickey Mouse noto in Italia come Topolino. Il personaggio in Italia esordì nel 1930 sull'Illustrazione del Popolo, supplemento della Gazzetta del popolo ma la prima testata omonima arriverà alla fine del 1932 con il settimanale Topolino edito inizialmente dalla Casa Editrice Nerbini e poi dalla Arnoldo Mondadori Editore. Successivamente questa testata venne chiusa e nel 1949 la Mondadori ne fece esordire un'altra omonima ma di diverso formato che, dopo cambi di editore, è ancora in corso di pubblicazione dopo aver superato i 3000 numeri.
Le origini del fumetto si fanno risalire al personaggio di Yellow Kid creato dal disegnatore statunitense Richard Felton Outcault e pubblicato a partire dal 1895 sul supplemento domenicale del New York World. Tuttavia queste origini sono dibattute e legate a come il fumetto viene definito. Se infatti lo si definisce semplicemente come una narrazione per immagini - il testo non è strettamente necessario - allora si può far risalire già ai graffiti preistorici; anche la colonna traiana, o molti affreschi, mosaici e vetrate che adornano chiese e palazzi, o le miniature e le stampe che adornano i testi antichi, possono essere viste come narrazioni per immagini. Nell'arte medievale era inoltre consuetudine la narrazione di storie attraverso una sequenza di disegni con lo scopo principale di renderli intelligibili anche alla popolazione analfabeta. Era inoltre diffusa anche la pratica di scrivere parole uscenti dalle bocche di alcuni personaggi, in modo da dare un'idea di ciò che stessero dicendo. Questa concezione così ampia è tuttavia incorsa in numerose critiche. È stato infatti notato come il fumetto sia pensato per una fruizione di massa: non solo cioè riprodotto in più esemplari, come erano già i libri antichi e le loro incisioni (e si può a tal proposito notare come noi consideriamo fumetti solo le opere stampate e non le tavole originali di cui sono riproduzioni), ma anche concepito per raggiungere un vasto pubblico. Inoltre, pur avendo le sue radici nella millenaria tradizione delle arti figurative e letterarie, il fumetto ha un suo specifico linguaggio. La codifica degli elementi specifici di questo linguaggio ha una sua considerevole importanza anche da un punto di vista storico: a seconda di ciò che viene ritenuto essenziale di tale linguaggio la valutazione di cosa si debba considerare fumetto e, di conseguenza, di quando questo sia nato, cambia. Tuttavia la varietà degli elementi espressivi adottati da ciò che viene comunemente identificato come fumetto è talmente vasta che ogni tentativo di trovare uno o più elementi specifici si è rilevato infruttuoso.
Benito Franco Giuseppe Jacovitti (Termoli, 9 marzo 1923 – Roma, 3 dicembre 1997) è stato un fumettista italiano autore di celebri personaggi dei fumetti come Cocco Bill e Cip l'arcipoliziotto, di romanzi grafici come Kamasultra e del celebre Diario Vitt, edito dal 1949 e che fra gli anni sessanta e settanta arrivò a vendere decine di migliaia di copie.Viene riconosciuto come uno dei più importanti autori di fumetti italiani del Novecento, caratterizzato da una vasta produzione dallo stile personale e particolareggiato con dettagli surreali - come i salami o i vermoni - che ne rappresentano uno degli aspetti identificativi più noti. Jacovitti, non allineato al conformismo culturale degli anni settanta che, con l'infondata accusa di essere fascista, gli precluse qualche collaborazione con alcune testate, è entrato poi a pieno titolo nella storia del fumetto italiano, soprattutto grazie alla forma caricaturale dei suoi personaggi. La sua opera ha riscosso il plauso della critica e si è intrecciata spesso con la storia italiana. La caratteristica forma anatomica dei piccoli personaggi ai quali ha dato vita sulla carta, la loro espressione a volte gioiosa, a volte grottesca, i suoi salumi e affettati, serpenti e lumaconi che guardano con ogni tipo di espressione, nonché tanti altri oggetti i più diversificati e sparsi nei posti più impensati, lo hanno reso popolare al grande pubblico. Alcuni suoi personaggi sono stati protagonisti di caroselli televisivi negli anni sessanta e Cocco Bill è stato protagonista di una serie animata nel 2001.