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Rienzi, l'ultimo dei tribuni (Rienzi, der Letzte der Tribunen) è il titolo della terza opera di Richard Wagner, composta fra il 1837 e il 1840, ispirata all'omonimo romanzo di Edward Bulwer-Lytton. Portata in scena per la prima volta al Königliches Hoftheater di Dresda il 20 ottobre 1842, fu un trionfo per il compositore, all'epoca ancora pressoché sconosciuto, che, anche grazie a questo successo, si assicurò il posto di Kapellmeister nel Teatro di Corte. L'enorme popolarità raggiunta dall'opera si deve al fatto che essa, essendo una delle opere giovanili di Wagner, risente ancora degli stilemi della Grand opéra francese e dei suoi maggiori rappresentanti, Meyerbeer e Halévy. Fu proprio il primo, anzi, pregato dallo stesso Wagner, a raccomandare l'opera presso i teatri tedeschi da Parigi. Già dall'opera successiva, L'olandese volante, però, Wagner rinnegherà questo stile per muovere i suoi primi passi innovativi e veramente personali. La trama dell'opera è ispirata alla vicenda storica di Cola di Rienzo, il notaio romano del Trecento che negli anni centrali del secolo tentò di restaurare in città la repubblica sul modello dell'antica Roma, facendosi nominare Tribuno della plebe.
Piazza Cola di Rienzo è una delle piazze di Roma, nel cuore del rione Prati.
La battaglia di Porta San Lorenzo fu uno scontro avvenuto il 20 novembre 1347 tra le milizie popolari guidate da Cola di Rienzo, allora tribuno di Roma, e l'esercito dei baroni che Cola aveva esiliato da Roma, guidati da Stefano Colonna il Giovane. Sede della battaglia fu Porta San Lorenzo, che, facendo parte delle mura aureliane, costituiva uno degli ingressi della città.Lo scopo dei baroni era quello di rientrare a Roma con la forza, ponendo fine al regime democratico instaurato da Cola di Rienzo.La battaglia fu molto breve e si concluse con la vittoria delle milizie di Cola. Molti nobili, tra cui Stefano Colonna il Giovane ed il figlio Giovanni, persero la vita durante la battaglia.
Giovanni Pipino di Altamura (... – Altamura, 1357) è stato un condottiero italiano. Noto anche come Giovanni Pipino II o semplicemente Giovanni Pipino ((LA) Iohannes Pipinus), è noto soprattutto per essere stato conte di Altamura e di Minervino Murge, e per le sue numerose azioni militari per conto di varie fazioni, condotte all'interno del Regno di Napoli durante il XIV secolo. Il periodo in cui visse era per il regno un periodo di instabilità politica, cominciato a partire dagli ultimi anni di vita del sovrano Roberto d'Angiò. Le azioni di Giovanni Pipino erano principalmente tese all'accrescimento o al recupero dei possedimenti familiari all'interno della "cornice anarchica" creatasi. Secondo quanto riportato dai vari autori a lui coevi (Cola di Rienzo, Giovanni Villani e Domenico da Gravina), mostrò assieme ai suoi fratelli un'"innata violenza", cercò in tutti i modi di sottomettere le popolazioni e di farsi strada seguendo le orme del suo omonimo antenato, assoldò banditi e delinquenti e vessò le popolazioni da lui soggiogate; dimostrò arroganza e insubordinazione anche nei confronti del re di Napoli Roberto d'Angiò, il che portò all'incarcerazione sua e dei suoi fratelli, che durò fino alla morte del re. Inizialmente schierato con il re Andrea d'Ungheria, negli ultimi anni della sua vita, insieme con i suoi fratelli, si schierò prima dalla parte di Giovanna I d'Angiò e Luigi di Taranto, e poi dalla parte di Luigi di Durazzo (1354), in contrapposizione a Luigi di Taranto.È noto soprattutto per le modalità della sua morte, che fu seguita dal successivo smembramento del corpo. Nel 1356 fu catturato nel Castello di Matera, e condotto ad Altamura, dove fu impiccato ai merli dell'omonimo Castello di Altamura, e il suo corpo fu smembrato in quattro parti per mezzo di quattro cavalli ed esposto come monito in vari punti della città. Un bassorilievo nel posto in cui fu esposta la sua coscia (chiamata la "coscia di Pipino") fu eretto in ricordo dell'evento presso porta Matera (Altamura) ed è tuttora visibile.
Giada Desideri, all'anagrafe Maria Giada Faggioli (Roma, 15 gennaio 1973), è un'attrice italiana.
Gli Etruschi (in etrusco: Ràsenna, 𐌀𐌍𐌍𐌄𐌔𐌀𐌓, o Rasna, 𐌀𐌍𐌔𐌀𐌓) furono un popolo dell'Italia antica vissuto tra il IX secolo a.C. e il I secolo a.C. in un'area denominata Etruria, corrispondente all'incirca alla Toscana, all'Umbria occidentale e al Lazio settentrionale e centrale, con propaggini anche a nord nella zona padana, nelle attuali Emilia-Romagna, Lombardia sud-orientale e Veneto meridionale, all'isola della Corsica, e a sud, in alcune aree della Campania. La fase più antica della civiltà etrusca è la cultura villanoviana, attestata a partire dal IX secolo a.C., che deriva, a sua volta, dalla cultura protovillanoviana (XII - X secolo a.C.). La civiltà etrusca ebbe una profonda influenza sulla civiltà romana, fondendosi successivamente con essa al termine del I secolo a.C. Questo lungo processo di assimilazione culturale ebbe inizio con la data tradizionale della conquista della città etrusca di Veio da parte dei Romani nel 396 a.C. e terminò nel 27 a.C., primo anno del principato di Ottaviano, con il conferimento del titolo di Augusto.
Per economia – dal greco οἶκος (oikos), "casa" inteso anche come "beni di famiglia", e νόμος (nomos) "norma" o "legge" – si intende sia l'organizzazione dell'utilizzo di risorse scarse (limitate o finite) quando attuata al fine di soddisfare al meglio bisogni individuali o collettivi, sia un sistema di interazioni che garantisce un tale tipo di organizzazione, sistema detto anche sistema economico. I soggetti che creano tali sistemi di organizzazione possono essere persone, organizzazioni o istituzioni. Normalmente si considerano i soggetti (detti anche "agenti" o "attori" o "operatori" economici) come attivi nell'ambito di un dato territorio; peraltro si tiene conto anche delle interazioni con altri soggetti attivi fuori dal territorio.
Il diritto tributario è un settore del diritto finanziario che regolamenta i tributi.
Un condottiero è una persona che guida un esercito o un popolo. Il termine ha forte utilizzo e connotazione militare, ma il ruolo e la funzione ha a volte acquisito, nel corso della storia, anche funzioni politiche e religiose.