Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
L'Indipendenza del Brasile è stato il processo storico di separazione tra Brasile e Portogallo, che si è svolto dal 1821 al 1825, mettendo in violenta contrapposizione le due parti all'interno del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarves. Le Cortes Gerais e Extraordinárias da Nação Portuguesa, instaurate nel 1820, a seguito della Rivoluzione liberale portoghese, avevano assunto decisioni, a partire dal 1821, che miravano a ridurre di nuovo il Brasile alla sua vecchia condizione coloniale. Prima del processo di indipendenza del Brasile, era avvenuto il Trasferimento della corte portoghese in Brasile. Nel 1807, l'esercito francese aveva invaso il Regno del Portogallo, che rifiutava di partecipare al Blocco Continentale contro il Regno Unito. Nell'impossibilità di resistere all'attacco, la famiglia reale e il governo portoghese fuggirono in Brasile, che al tempo era la più ricca e sviluppata tra le colonie portoghesi. L'insediamento del Tribunal de Justiça a Rio de Janeiro rappresentò una serie di trasformazioni politiche, economiche e sociali che portarono alla decisione del principe reggente D. João, il 16 dicembre 1815, di elevare il Brasile alla condizione di regno, unito con la sua ex madrepatria. Ma, nel 1820, in Portogallo scoppiò la rivoluzione liberale e la famiglia reale fu costretta a ritornare a Lisbona. Prima di lasciare il Brasile, però, D. João indicò il figlio maggiore, D. Pedro de Alcântara de Bragança, come principe reggente del Brasile (1821). Sebbene Dom Pedro fosse fedele a suo padre, la volontà delle cortes portoghesi di rimpatriarlo, e riportare il Brasile al suo antico status coloniale, lo indusse a ribellarsi. Ufficialmente, la data commemorata per l'indipendenza del Brasile è il 7 settembre 1822, giorno in cui avvenne il fatto noto come il Grito do Ipiranga, sulla riva del torrente Ipiranga nell'attuale città di San Paolo. Il 12 ottobre 1822, il principe fu acclamato D. Pedro I, Imperatore del Brasile; incoronazione e consacrazione furono il 1 dicembre 1822, e il Paese iniziò a chiamarsi Impero del Brasile. Durante la guerra d'indipendenza — iniziata con l'espulsione delle forze portoghesi dal Pernambuco — si costituì l'Exército Brasileiro, inizialmente assoldando mercenari, arruolando civili e alcune truppe coloniali portoghesi. Questo esercito si oppose immediatamente alle forze portoghesi, che resistevano in alcune parti della nazione. Nel momento in cui iniziava il conflitto, in Pernambuco si manifestò un movimento rivoluzionario noto come Confederazione dell'Equatore, che ambiva a formare un proprio governo, repubblicano, ma fu represso con durezza. Dopo tre anni di conflitto armato, il Portogallo alla fine riconobbe l'indipendenza del Brasile, e il 29 agosto 1825 fu siglato il Trattato di Rio di Janeiro tra Brasile e Portogallo. In cambio del riconoscimento per la propria sovranità, il Brasile si impegnò a corrispondere al Regno del Portogallo un sostanzioso risarcimento e a concludere un trattato commerciale con il Regno Unito come compenso per la sua mediazione.
L'Impero del Brasile fu l'entità politica che comprendeva gran parte del territorio del Brasile odierno, governata dagli imperatori Pietro I e suo figlio Pietro II. Fondato nel 1822 con l'indipendenza dalla corona portoghese, ebbe fine nel 1889, con la proclamazione della repubblica. A causa della occupazione di Napoleone del Portogallo, i Braganza andarono in esilio in Brasile, la colonia più importante dell'impero portoghese. Il periodo che seguì vide lo Stato diventare la capitale del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarves con il governo della dinastia Braganza senza rispondere dell'autorità di Lisbona. Questo causò un risentimento nei confronti dell'idea di ritornare allo status quo ante bellum dopo che Napoleone conquistò il Portogallo. Il Brasile diventò indipendente sotto il governo della famiglia reale portoghese. Dopo l'indipendenza raggiunta il 7 settembre 1822, il Brasile diventò una monarchia, che rimase fino alla creazione della repubblica il 15 novembre 1889. Due imperatori si sedettero al trono, Pietro I dal 1822 al 1831, e Pietro II dal 1831 al 1889. Inoltre il Re Giovanni VI del Portogallo tenne il titolo di Imperatore come stabilito dal trattato che riconobbe l'indipendenza brasiliana. La fine dell'Impero nel 1889 fu il risultato di uno sviluppo reazionario in seguito all'abolizione della schiavitù nel 1888, che minò gli interessi della oligarchia economica e politica.
Brasilia (AFI: /braˈzilja/; in portoghese Brasília /bɾaˈziljɐ/) è la capitale federale del Brasile e la sede del governo del Distretto Federale. È una città pianificata e una delle capitali mondiali edificate e designate più recentemente, essendo stata costruita tra il 1956 ed il 1960 ed essendo capitale dal 21 aprile 1960; in precedenza la capitale del Brasile era Rio de Janeiro. La città è ancora in costruzione, seguendo sempre il progetto iniziale. L'UNESCO ha dichiarato Brasilia Patrimonio dell'umanità.
Il Brasile (in portoghese: Brasil), ufficialmente Repubblica Federale del Brasile (República Federativa do Brasil), è una repubblica federale dell'America meridionale. Con una superficie di oltre 8,5 milioni di km², è il quinto stato del mondo per superficie totale (pari al 47,3% del territorio sudamericano), bagnato dall'oceano Atlantico a est, confina a nord con il dipartimento francese d'oltremare della Guyana francese, il Suriname, la Guyana e il Venezuela, a nord-ovest con la Colombia, a ovest con il Perù e la Bolivia, a sud-ovest con il Paraguay e l'Argentina, e a sud con l'Uruguay (confina con tutti i paesi del Sud America, eccetto che con Ecuador e Cile). La maggior parte del paese si trova nella zona tropicale, con la foresta amazzonica che copre 3,6 milioni di km quadrati del suo territorio, dove le stagioni non sono particolarmente ostili dal punto di vista climatico, e che grazie alla sua vegetazione e al clima, ne fanno uno dei paesi con il maggior numero di specie di animali nel mondo. Precedentemente abitato da indigeni, fu scoperto dagli europei nel 1500, da una spedizione portoghese guidata da Pedro Álvares Cabral. Dopo il trattato di Tordesillas, il territorio brasiliano fece parte del Regno Unito di Portogallo, Brasile e Algarves, da cui ottenne l'indipendenza il 7 settembre 1822. In seguito il paese divenne un impero per poi diventare una repubblica. La sua attuale Costituzione, formulata nel 1988, definisce il Brasile come una Repubblica federale presidenziale, formata dall'unione del Distretto Federale e dei 26 Stati federati (in totale il territorio brasiliano è ripartito in 5 565 comuni, la più piccola unità politico-amministrativa del Brasile). La sua prima capitale fu Salvador, che fu sostituita da Rio de Janeiro fino a quando non si fece una nuova capitale: Brasilia. Anche se i suoi oltre 200 milioni di abitanti rendono il Brasile il sesto stato più popoloso del mondo, complessivamente lo stato ha una bassa densità di popolazione: la maggior parte dei brasiliani è concentrata lungo la costa, mentre nell'entroterra lo stato è relativamente poco abitato, soprattutto in virtù della presenza della foresta amazzonica. La lingua ufficiale è il portoghese. La religione più seguita è il cattolicesimo, il che fa del Brasile lo Stato con il maggior numero di cattolici al mondo, seguita da una crescita notevole del pentecostalismo. Quella brasiliana è considerata una società multietnica, essendo formata dai discendenti di europei, indigeni, africani e asiatici. L'economia brasiliana è la più grande in America Latina e la nona al mondo per dimensioni del Pil nominale e la settima per potere d'acquisto (PPP). Il Brasile è una delle economie a più rapida crescita economica e le riforme economiche hanno dato un nuovo riconoscimento a livello internazionale al paese, sia in ambito regionale sia mondiale. Il Brasile è membro fondatore dell'Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU), della Comunità dei Paesi di lingua portoghese (CPLP), dell'Unione latina, dell'Organizzazione degli Stati americani (OAS), dell'Organizzazione degli Stati ibero-americani (OEI), del Mercosul e dell'Unione delle nazioni sudamericane (UNASUR), ed è uno dei paesi del G20 e del BRICS. Nel 2017, il Brasile è il terzo paese più diseguale dell’America Latina dopo l’Honduras e la Colombia.