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La teoria dei colori (in tedesco Zur Farbenlehre) è un saggio scritto da Johann Wolfgang von Goethe nel 1810 e pubblicato a Tubinga. Goethe, pur essendo conosciuto come uno dei più importanti scrittori e poeti di tutti i tempi, sosteneva egli stesso di aver dato molta più importanza ai propri lavori scientifici, incentrati specialmente sullo studio delle piante e appunto dei colori, che a tutte le sue creazioni letterarie. Secondo Goethe del resto, «la scienza è uscita dalla poesia», come da lui affermato nella Metamorfosi delle piante. Confidò in proposito al suo amico Johann-Peter Eckermann: Goethe afferma che non è la luce bianca a scaturire dalla sovrapposizione dei colori, bensì il contrario; i colori non sono «primari», ma consistono in un offuscamento della luce, o nell'interazione di questa con l'oscurità. L'opera di Goethe è stata un importante stimolo sia per considerazioni filosofiche sul colore sia per lo sviluppo della scienza della colorimetria.
Questa lista è suscettibile di variazioni e potrebbe non essere completa o aggiornata. La seguente è una lista parziale di colori e dei loro codici identificativi.
Il termine fenomeno (dal greco antico: , fain menon, che appare ) riferito a tutto quello che si presenta come oggettivamente costituito all'osservatore che quindi lo pu cogliere attraverso l'apparato sensibile. Genericamente per il lemma pu indicare anche un'immagine a cui non corrisponde una realt sensibile come accade per i fenomeni interiori, le emozioni, i sentimenti, gli stati d'animo che si esprimono nei gesti, nel linguaggio delle parole e delle arti. . La parola fenomeno viene usata anche in riferimento a una manifestazione collettiva o storica che necessita di una spiegazione: per esempio l'immigrazione dai paesi poveri verso i paesi ricchi un fenomeno sociale; la crescita dei prezzi un fenomeno economico; la diffusione dell'inglese o dei computer infine un fenomeno culturale. . Nel linguaggio comune il termine viene usato anche nel senso di ci che si manifesta come fuori dall'ordinario, dal consueto ordine naturale.
Il De pictura (o Sulla pittura) è un trattato sulla pittura scritto da Leon Battista Alberti. Secondo alcuni recenti studi fu redatto dapprima in volgare, nel 1435, dedicandolo a Filippo Brunelleschi, e successivamente in latino, arricchendolo di nuove riflessioni, di correzioni di precedenti errori e di chiarimenti.
Due luci colorate si dicono complementari quando, sommate (sintesi additiva), danno come risultato una luce acromatica bianca. Il concetto di colori complementari è strettamente derivante dal concetto di tinte opposte, e quest'ultimo poggia su precise basi fisiologiche e ottiche.
L'arte del Rinascimento si sviluppò a Firenze a partire dal Quattrocento al Cinquecento, e da qui si diffuse nel resto d'Italia e poi in Europa, fino ai primi decenni del XVI secolo, periodo in cui ebbe luogo il "Rinascimento maturo" con le esperienze di Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio.
Un alone (dal latino halōs "cerchio intorno al Sole", a sua volta dal greco ἅλως hálōs) chiamato anche arco di ghiaccio, nimbo o aureola è un anello di luce che circonda un astro. Gli aloni sono fenomeni ottici che appaiono vicini o attorno al Sole o alla Luna e a volte attorno ad altre forti sorgenti luminose come le luci stradali; l'alone stesso è di colore bianco intenso, con una sfumatura rossastra all'interno e violetta all'esterno; l'area di cielo interna all'alone è generalmente più scura di quella esterna. Gli aloni sono per la maggior parte causati da cristalli di ghiaccio nei freddi cirri ad altitudini di 5–10 km nella parte superiore della troposfera. La luce viene riflessa e rifratta dai cristalli di ghiaccio e potrebbe dividersi nei colori di base a causa della dispersione ottica, similmente agli arcobaleni. I due tipi fondamentali sono l'alone di 22° e l'alone di 46°. I vari tipi di alone sono dovuti alla forma particolare e all'orientamento dei cristalli di ghiaccio costituenti la nube. Quello dell'alone è un fenomeno simile all'arcobaleno eccetto per il fatto che viene formato dalla rifrazione della luce solare attraverso i cristalli di ghiaccio sospesi nelle nuvole al posto delle gocce di pioggia o ad altra acqua liquida sospesa nel cielo. Generalmente appaiono come sezioni di arco in confronto a cerchi completi. Le sezioni più luminose solitamente appaiono sopra, sotto e lateralmente al Sole. Gli aloni di ghiaccio provocati da cristalli di ghiaccio molto piccoli sono di un solo colore, poiché la diffrazione mescola assieme i colori. Fenomeni atmosferici come gli aloni sono stati usati come metodi empirici di previsione meteorologica prima che fosse sviluppata la meteorologia; generalmente, essendo collegati ai cirri, indicano l'arrivo di un fronte caldo e quindi di piogge; in inverno, in caso di nebbia, un alone può indicare che nella nebbia sono presenti cristalli di ghiaccio e quindi che di notte si possa gelare. In effetti, in situazioni meteorologiche di freddo molto intenso, gli aloni ottici vengono formati dai cristalli vicini al livello del terreno (definiti "polvere di diamante"). I cristalli si comportano come gioielli, riflettendo e rifrangendo la luce solare tra le loro facce, emettendo lance di luce in direzioni particolari. Un disco di diffrazione o disco di Airy ha un aspetto simile, ma è un disco, anziché un anello, e ha un bordo rosso al suo interno. Le sue dimensioni dipendono dalla dimensione delle particelle di ghiaccio o acqua che lo provocano. Sono anche conosciuti come corone, ma non sono da confondere con il flusso sottile di gas che emette il Sole per formare la sua corona solare.