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Un film commedia è un genere di film che pone l'accento sull'umorismo. I film di questo genere solitamente hanno un lieto fine. Il genere non va scambiato col film comico, nel quale lo scopo principale è quello di far ridere il pubblico.
Pietro Germi (Genova, 14 settembre 1914 – Roma, 5 dicembre 1974) è stato un regista, sceneggiatore, attore e produttore cinematografico e televisivo italiano. Dopo essersi dedicato prevalentemente a pellicole di stampo drammatico e dalla forte critica sociale e politica, nella fase della piena maturità cominciò ad interessarsi alla commedia, realizzando film che, pur conservando una certa attenzione per le tematiche dei suoi lavori precedenti, assumevano spiccati toni satirici e cinicamente umoristici, che lo hanno portato ad essere considerato uno dei più importanti esponenti della commedia all'italiana (lo stesso termine fu ispirato da un suo film, Divorzio all'italiana, che gli valse il Prix de la meilleure comédie alla 15ª edizione del Festival di Cannes e il Premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale nel 1963).
Franco Fabrizi, all'anagrafe Francesco Fabbrizzi (Cortemaggiore, 15 febbraio 1916 – Cortemaggiore, 18 ottobre 1995), è stato un attore italiano. Attore essenzialmente cinematografico, impersonò con efficacia in molti film il personaggio del rubacuori di provincia, cinico ma affascinante, inaffidabile ma seduttivo, diretto da registi come Federico Fellini, Michelangelo Antonioni, Pietro Germi e Luigi Zampa.
Amici miei è un film italiano del 1975 diretto da Mario Monicelli. È il primo della serie cinematografica, che continuerà nel 1982 con Amici miei - Atto IIº, sempre con la regia di Monicelli, e nel 1985 con Amici miei - Atto IIIº, con la regia di Nanni Loy. Il progetto del film apparteneva a Pietro Germi, che non ebbe però la possibilità di realizzarlo a causa del sopraggiungere della malattia che lo condusse alla morte nel 1974: nei titoli di testa del film, infatti, si è voluto rendere omaggio all'autore con la scritta «un film di Pietro Germi», cui segue solo successivamente «regia di Mario Monicelli». Il significato del titolo, secondo Gastone Moschin, è da riferirsi all'addio al cinema di Pietro Germi "amici miei, ci vedremo, io me ne vado".
La commedia dell'arte è nata in Italia nel XVI secolo ed è rimasta popolare fino alla metà del XVIII secolo, anni della riforma goldoniana della commedia. Non si trattava di un genere di rappresentazione teatrale, bensì di una diversa modalità di produzione degli spettacoli. Le rappresentazioni non erano basate su testi scritti ma su dei canovacci, detti anche scenari; in origine, le rappresentazioni erano tenute all'aperto con una scenografia fatta di pochi oggetti. Le compagnie erano composte da dieci persone: otto uomini e due donne. All'estero era conosciuta come "Commedia italiana". Nella loro formula spettacolare, i comici della Commedia dell'Arte introdussero un elemento nuovo di portata dirompente e rivoluzionaria: la presenza delle donne sul palcoscenico. In un contratto stipulato con un notaio di Roma il 10 ottobre 1564, si ha la prima apparizione documentata di una donna: la "signora Lucrezia Di Siena" ingaggiata da una compagnia che si proponeva di far commedie nel periodo di carnevale, probabilmente un personaggio di elevata cultura in grado di comporre versi e di suonare strumenti. Solo alla fine del secolo le donne avrebbero preso posto a pieno titolo nelle compagnie teatrali. La denominazione veniva sostituita con altre: commedia all'improvviso (o improvvisa), commedia a braccio o commedia degli Zanni. Il nome "arte", nel Medioevo, significava "mestiere", "professione": quello del teatrante, infatti, era un vero e proprio mestiere. Bisogna però specificare che era considerato come tale, non per le compagnie amatoriali, ma solo per quelle compagnie associate che venivano riconosciute dai ducati e avevano un vero e proprio statuto di leggi e regole. Grazie a queste ultime, le compagnie associate sottomettevano le altre che venivano definite "ruba piazze".
Brancaleone alle crociate è un film commedia di Mario Monicelli del 1970, seguito ideale delle avventure narrate nel precedente L'armata Brancaleone.
Boccaccio '70 è un film del 1962 in quattro episodi diretti da Vittorio De Sica, Federico Fellini, Mario Monicelli e Luchino Visconti. Nell'edizione estera l'episodio diretto da Monicelli fu eliminato dalla produzione; gli altri tre registi per solidarietà rifiutarono di recarsi al 15º Festival di Cannes, dove il film venne presentato fuori concorso. L'episodio di Federico Fellini è girato all'EUR.
Armando Trovajoli, all'anagrafe Armando Trovaioli (Roma, 2 settembre 1917 – Roma, 28 febbraio 2013), è stato un pianista, compositore e direttore d'orchestra italiano.
Anna Magnani (Roma, 7 marzo 1908 – Roma, 26 settembre 1973) è stata un'attrice italiana. Considerata una delle maggiori interpreti femminili della storia, attrice simbolo del cinema italiano, è altresì particolarmente conosciuta per essere stata, insieme con Alberto Sordi e Aldo Fabrizi, una delle figure preminenti della romanità cinematografica del XX secolo. Celebri le sue interpretazioni, soprattutto in film come Roma città aperta, Bellissima, Mamma Roma e La rosa tatuata. Quest'ultimo le valse nel 1956 un Oscar alla miglior attrice protagonista (la prima attrice non di lingua inglese a ricevere il premio). Ha inoltre vinto due David di Donatello, cinque Nastri d'argento, un Globo d'oro, un Golden Globe, un BAFTA, due National Board of Review, un New York Film Critics Circle Award, una Coppa Volpi a Venezia e un Orso d'argento a Berlino.