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Lo zolfo di Sicilia è stata una delle più importanti risorse minerarie della Sicilia, non più sfruttata. L'area interessata dai grandi giacimenti è quella centrale dell'isola ed è compresa tra le province di Caltanissetta, Enna ed Agrigento: L'area è anche nota ai geologi come altopiano gessoso-solfifero. L'area di sfruttamento minerario si estendeva tuttavia anche fino alla Provincia di Palermo con il bacino di Lercara Friddi e alla Provincia di Catania, di cui faceva parte fino al 1928 una parte della provincia di Enna; essa è quella nella quale nell'ultimo quarto di millennio si è svolta l'estrazione, la lavorazione e il trasporto dello zolfo. Per un certo periodo ha rappresentato anche la massima zona di produzione a livello mondiale.
Ragusa (, AFI: /raˈɡuza/, localmente [r̝aˈɡʊːsa], Raùsa in siciliano) è un comune italiano di 71 129 abitanti, capoluogo del libero consorzio comunale di Ragusa in Sicilia.È chiamata la "città dei ponti", per la presenza di tre strutture molto pittoresche e di valore storico. Nel 1693 un devastante terremoto causò la distruzione quasi totale dell'intera città, mietendo più di cinquemila vittime. La ricostruzione, avvenuta nel XVIII secolo, la divise in due grandi quartieri: da una parte Ragusa superiore, situata sull'altopiano, dall'altra Ragusa Ibla, sorta dalle rovine dell'antica città e ricostruita secondo l'antico impianto medioevale. I capolavori architettonici costruiti dopo il terremoto, insieme a tutti quelli presenti nel Val di Noto, sono stati dichiarati nel 2002 Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO. Ragusa è uno dei luoghi più importanti per la presenza di testimonianze d'arte barocca, come le sue chiese ed i suoi palazzi settecenteschi.
La provincia di Ragusa (ufficialmente: Provincia regionale di Ragusa, pruvincia di Raùsa in siciliano) è stata una provincia italiana della Sicilia; ad essa è subentrato, nel 2015, il Libero consorzio comunale di Ragusa. Contava nel febbraio 2017 321192 abitanti, ha una superficie di 1.614 km² e una densità abitativa di circa 193 abitanti per km². Vi sono compresi dodici comuni: oltre al capoluogo Ragusa, Acate, Chiaramonte Gulfi, Comiso, Giarratana, Ispica, Modica, Monterosso Almo, Pozzallo, Santa Croce Camerina, Scicli e Vittoria. Assieme a quella di Siracusa era la provincia più meridionale della Sicilia e confinava con le province di Siracusa, di Caltanissetta e di Catania, mentre la sua parte meridionale si affacciava sul mar Mediterraneo. La provincia di Ragusa ospitava tre siti, precisamente le città di Ragusa, Modica e Scicli, dal 2002 insigniti del titolo di Patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO, insieme con il Val di Noto.
La provincia di Caltanissetta, successivamente provincia regionale di Caltanissetta, è stata una provincia italiana della Sicilia. Si estende su una superficie di 2 138,37 km² e comprende 22 comuni. In ottemperanza alla legge regionale del 24 marzo 2014, n. 8, recante il titolo “Istituzione dei liberi Consorzi comunali e delle Città metropolitane” e disciplinata poi con la successiva legge regionale n. 15 del 4 agosto 2015, "Disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e Città metropolitane", la provincia regionale di Caltanissetta è stata soppressa e sostituita dal libero consorzio comunale di Caltanissetta. Confina a nord con la provincia di Palermo, a est con la provincia di Enna, la provincia di Catania e la provincia di Ragusa e ad ovest con la provincia di Agrigento.
Il libero consorzio comunale di Caltanissetta è un libero consorzio comunale di 253 938 abitanti della Sicilia. Ha una superficie di 2.124 km² ed è subentrato nel 2015 alla soppressa provincia regionale di Caltanissetta.
La diocesi di Ragusa (in latino: Dioecesis Ragusiensis) è una sede della Chiesa cattolica in Italia suffraganea dell'arcidiocesi di Siracusa, appartenente alla regione ecclesiastica Sicilia. Nel 2017 contava 216.564 battezzati su 223.194 abitanti. La sede è vacante.
Caltanissetta (IPA: [kaltanisˈsetta], ; Cartanissètta in siciliano) è un comune italiano di 59 695 abitanti, capoluogo del libero consorzio comunale di Caltanissetta in Sicilia. I primi ad abitare il territorio circostante furono i Sicani, che si stanziarono in diversi villaggi a partire dal XIX secolo a.C., ma l'odierna città fu fondata verosimilmente nel X secolo durante il periodo islamico in Sicilia, quando probabilmente nacque il toponimo "Caltanissetta", sebbene siano state formulate nel tempo anche ipotesi alternative. Trasformata in feudo dai Normanni, dopo varie vicissitudini passò nel 1405 sotto il dominio dei Moncada di Paternò, che furono i titolari della contea di Caltanissetta fino al 1812; della nobile famiglia rimane il secentesco Palazzo Moncada, in stile barocco. A partire dall'Ottocento conobbe un notevole sviluppo industriale grazie alla presenza di vasti giacimenti di zolfo, che la resero un importante centro estrattivo; l'importanza che rivestì nel settore solfifero le valse l'appellativo di "capitale mondiale dello zolfo", e nel 1862 vi fu aperto il primo istituto minerario d'Italia. Negli anni trenta visse un periodo di fermento culturale, nonostante le censure del fascismo, tanto che Leonardo Sciascia la definì una "piccola Atene". Nel secondo dopoguerra il settore estrattivo entrò in crisi e con esso tutta l'economia del territorio, che oggi si basa prevalentemente sul settore terziario.
L'aeroporto di Comiso (IATA: CIY, ICAO: LICB), è un'infrastruttura aeronautica che sorge a 5 km dalla cittadina siciliana omonima e a 15 km da Ragusa, capoluogo della provincia. Nato come aeroporto militare, è stato riconvertito all'aviazione generale civile e cargo, venendo inserito nel piano regionale del trasporto aereo siciliano, che prevede la costituzione di due poli aeronautici: quello occidentale, costituito dagli aeroporti di Palermo e Trapani e quello orientale, rappresentato dagli scali di Catania e Comiso. L'aeroporto è stato aperto al traffico civile il 30 maggio 2013 e l'anno seguente venne intitolato a Pio La Torre.