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La via di Babinov (in russo: Бабиновская дорога?, traslitterato: Babinovskaja doroga) era una strada carovaniera che collegava la città di Solikamsk, nel Territorio di Perm', con Verchotur'e, nell'Oblast' di Sverdlovsk, da cui i viaggiatori potevano proseguire alla volta di Tobol'sk in Siberia. Per quasi due secoli è stata la strada più veloce e sicura per attraversare i Monti Urali.
L'inizio della storia della Siberia può essere fatto risalire alle prime incursioni degli Sciti (Pazyryk) e degli Xiongnu avvenute prima dell'era cristiana. Le steppe della Siberia meridionale furono poi abitate da una successione di imperi nomadi, in particolare dall'Impero Turco e dall'Impero Mongolo. Nel Medioevo il buddhismo lamaista si estese nel territorio a sud del lago Baikal. Un punto di svolta fu l'arrivo dei russi tra il XVI e il XVII secolo, evento simile alla colonizzazione delle Americhe, ma completata più rapidamente. Durante l'Impero Russo la Siberia fu una terra agricola scarsamente popolata, usata come luogo di esilio per personaggi scomodi alle istituzioni. Nel XX secolo ebbe luogo la costruzione della Ferrovia Transiberiana e vi fu la scoperta delle enormi risorse minerarie, cosa che portò ad un'ampia industrializzazione.
La Siberia (in russo: Сиби́рь? Sibir'; in tataro: Seber; in mongolo сибирь sibir, dal russo; un presunto significato di "Siberia" è "terra che dorme" [Sibi]) è un territorio dell'Asia settentrionale, che si estende, in longitudine, dal piede orientale dei monti Urali fino alle rive del Pacifico e, in latitudine, dalle catene dei monti Altaj e dei monti Saiani fino alle rive del mare Artico, territorio tutto compreso nella Russia. Il limite meridionale corrisponde al confine della Russia con la Mongolia e con la Manciuria cinese, mentre tra il monte Beluha (Altaj) e gli Urali il limite è segnato all'incirca dal confine settentrionale del Kazakistan. La costa del mare Glaciale Artico si articola in numerose insenature, soprattutto in corrispondenza delle foci dei fiumi, e in accentuate penisole, come quella di Jamal, di Gyda e del Tajmyr; appartengono alla Siberia anche l'arcipelago della Terra del Nord (Severnaja Zemlja), quello della Nuova Siberia e più a oriente l'isola di Wrangel. Sul fronte del Pacifico, dopo la penisola dei Čukči, che protende sullo stretto di Bering il capo Deznëv, si trova la lunga penisola di Kamčatka, continuata dall'arcipelago delle isole Curili che circondano e chiudono il mare di Ochotsk, e l'isola di Sachalin che è separata dal continente dallo stretto dei Tartari, attraverso il quale, come attraverso lo stretto di La Pérouse, si penetra nel mare del Giappone. Entro questi limiti la Siberia misura ca. 13 milioni di km², ma ha una popolazione piuttosto scarsa, di ca. 36 milioni di abitanti nel 2017. L'immenso territorio presenta da area ad area notevoli differenze di condizioni morfologiche e climatiche e anche diversità di popolamento e di sviluppo economico; pertanto in prima approssimazione si suol dividere in tre grandi parti: la Siberia occidentale tra gli Urali e lo Jenisei, quasi tutta pianeggiante; la Siberia orientale tra lo Jenisei e la Lena, formata di altopiani e di montagne specialmente nel territorio della Jacuzia, che giunge fino allo stretto di Bering; l'Estremo Oriente russo, che comprende la valle del fiume Amur, le province costiere sul Pacifico dalla penisola di Kamčatka fino a Vladivostok.
L'intervento in Siberia (シベリア出兵 Shiberia Shuppei?) da parte delle potenze della Triplice Intesa avvenne tra il 1918 ed il 1922 mediante invio di truppe nelle Province Marittime. Questa operazione militare avvenne nel quadro generale di un più vasto piano di intervento delle potenze occidentali e del Giappone a sostegno delle forze dell'Armata Bianca contro l'Armata Rossa durante la Guerra civile russa. L'Esercito Imperiale Giapponese continuò poi a occupare la Siberia anche dopo il ritiro delle forze alleate nel 1920.