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Calendario delle elezioni in Italia ;ovvero elenco delle elezioni politiche, europee, regionali e amministrative svoltesi in Italia dal 1946 ad oggi.
Il referendum costituzionale in Italia del 2020 è stato indetto per approvare o respingere la legge di revisione costituzionale dal titolo "Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari". Si è trattato del quarto referendum costituzionale nella storia della Repubblica Italiana. Approvato in via definitiva dalla Camera l'8 ottobre 2019, il testo di legge costituzionale prevede il taglio del 36,5% dei componenti di entrambi i rami del Parlamento: da 630 a 400 seggi alla Camera dei deputati, da 315 a 200 seggi elettivi al Senato. Originariamente previsto per il 29 marzo 2020, il referendum è stato rinviato al 20 e 21 settembre a seguito della pandemia di COVID-19 in Italia. La legge di revisione costituzionale è stata approvata in doppia lettura da entrambe le Camere a maggioranza assoluta, ex articolo 138, comma 1 della Costituzione. Dal momento che in seconda deliberazione la legge non è stata approvata a maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti di ciascuna camera, un quinto dei senatori ha potuto richiedere il referendum confermativo, come da comma 2 dell'articolo 138. In seconda deliberazione al Senato della Repubblica, l'11 luglio 2019, infatti, la legge è stata approvata a maggioranza assoluta senza raggiungere la maggioranza qualificata dei due terzi, a causa del voto contrario espresso dai senatori del Partito Democratico e di Liberi e Uguali, allora opposizione del governo Conte I, e della non partecipazione al voto di Forza Italia. Nell'ultima lettura alla Camera dei deputati, l'8 ottobre 2019, invece, ottenendo il sì di tutti i gruppi parlamentari di maggioranza e opposizione, con l'eccezione di alcune componenti del Gruppo Misto, il testo ha raggiunto la maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti. Il raggiungimento del quorum dei due terzi alla Camera è stato privo di conseguenze ai fini dell'iter di approvazione della legge. Non avendo infatti ottenuto i due terzi anche al Senato, come prescritto dall'articolo 138 della Costituzione, il provvedimento non è stato direttamente promulgato proprio per dare la possibilità di richiedere un referendum confermativo entro i successivi tre mesi da parte di un quinto dei membri di uno dei due rami del Parlamento, di cinquecentomila elettori o di cinque consigli regionali. Tale facoltà è stata esercitata da 71 senatori che hanno depositato la richiesta di referendum presso la Corte suprema di cassazione il 10 gennaio 2020. Il referendum non richiedeva il raggiungimento di un quorum per avere efficacia. Si è trattato del quarto referendum costituzionale nella storia della Repubblica Italiana dopo quello del 2001, quando vinse il «sì» con un'affluenza di circa il 34%, quello del 2006, quando invece prevalse il «no» con una partecipazione del 52,5%, e quello del 2016, quando vinse il «no» con un'affluenza del 65,47%. Si è trattato nel complesso della 23ª consultazione referendaria svolta in Italia e del 73º quesito sottoposto agli elettori.
Il referendum abrogativo in Italia del 1991 si tenne il 9 giugno ed ebbe ad oggetto la porzione della legge elettorale che consentiva all'elettore di esprimere, in occasione delle elezioni politiche della Camera dei deputati, fino a tre preferenze: la disciplina di risulta avrebbe così permesso l'espressione di una preferenza unica. Benché la raccolta delle firme avesse riguardato anche altri due quesiti volti ad imprimere elementi di sistema maggioritario nella legge che regolava le elezioni politiche, solo il quesito sulla preferenza unica sopravvisse al vaglio della Corte costituzionale e fu sottoposto al corpo elettorale, che lo accolse a larga maggioranza.
Il calendario rivoluzionario francese o calendario repubblicano francese (calendrier révolutionnaire français o calendrier républicain français) fu stabilito per commemorare la fine della monarchia e la nascita della repubblica. La sua epoca, cioè il capodanno dell'anno I, fu stabilita il 22 settembre 1792, giorno di proclamazione della Repubblica. Restò in vigore sino al 31 dicembre 1805, ma fu riadottato per soli 18 giorni dalla Comune di Parigi del 1871.
Il calendario gregoriano è il calendario solare ufficiale di quasi tutti i paesi del mondo. Prende il nome dal papa Gregorio XIII, che lo introdusse il 4 ottobre 1582 con la bolla papale Inter gravissimas, promulgata a Villa Mondragone (presso Monte Porzio Catone, RM). Si tratta di un calendario basato sull'anno solare, cioè sul ciclo delle stagioni, che corregge il vecchio calendario giuliano in vigore dal 46 a.C. al 1582. L'anno è composto da 12 mesi con durate diverse (da 28 a 31 giorni) per un totale di 365 o 366 giorni: l'anno di 366 giorni è detto anno bisestile. Tale ripetizione avviene ogni quattro anni, con alcune eccezioni (si veda sotto per la regola). Oggi altri paesi come Iran, Afghanistan, Eritrea, Etiopia, Nepal, India, Giappone, Corea del Nord, Bangladesh, Israele, Pakistan, Taiwan, Thailandia e Birmania accostano a quello gregoriano anche un calendario locale.
Un calendario dell'avvento mostra i giorni rimanenti fino alla vigilia di Natale. Si tratta di un'usanza molto diffusa nei paesi di lingua tedesca, dedicata ai bambini per accompagnare il periodo di attesa della grande festa.
L'atto unico europeo è l'accordo consolidato che ha emendato i trattati di Roma del 1957 con cui è stata istituita la Comunità economica europea. È stato firmato il 17 febbraio 1986 a Lussemburgo ed è entrato in vigore il 1º luglio 1987.. Fu elaborato per andare incontro a due necessità improrogabili: completare la costruzione del mercato libero interno, ormai al palo dopo le crisi economiche degli anni Settanta e avviare un primo embrione di Unione politica.
L'Archivio di Stato, in Italia, è un archivio le cui competenze consistono nella conservazione e sorveglianza del patrimonio archivistico e documentario di proprietà della Repubblica Italiana in un determinato territorio e nella sua accessibilità alla pubblica e gratuita consultazione. In Italia sono 103 e sono amministrati dalla Direzione generale Archivi. L'archiviazione nazionale è effettuata dall'Archivio Centrale dello Stato.
Per archivio si intende una raccolta organizzata e sistematica di informazioni di diversa natura. In secondo luogo, per estensione, con "archivio" si designa anche l'ente che ha il compito istituzionale di tutelare e valorizzare un insieme di documenti e i locali destinati alla loro conservazione.