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I diritti umani a Cuba sono sotto il controllo di diverse organizzazioni per i diritti umani come Amnesty International, Human Rights Watch, che hanno accusato il governo cubano di sistematiche violazioni dei diritti umani, tra cui la detenzione arbitraria e processi scorretti.La Repubblica di Cuba è firmataria della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, della Convenzione sui diritti del Fanciullo, della Convenzione contro la tortura ed i trattamenti e le punizioni crudeli, inumane o degradanti e, dal 2008, del Patto internazionale sui diritti civili e politici.
I diritti umani (o diritti dell'uomo) sono una concezione filosofico-politica che, accolta come fondamento giuridico dalle Costituzioni moderne, descrive i diritti inalienabili che ogni essere umano possiede. Tra i diritti fondamentali dell'essere umano si possono ricordare: il diritto alla vita, il diritto alla libertà individuale, il diritto all'autodeterminazione, il diritto a un giusto processo, il diritto ad un'esistenza dignitosa, il diritto alla libertà religiosa con il conseguente diritto a cambiare la propria religione, oltre che, di recente tipizzazione normativa, il diritto alla protezione dei propri dati personali (privacy) e il diritto di voto.
La dichiarazione universale dei diritti umani è un documento sui diritti della persona adottato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nella sua terza sessione, il 10 dicembre 1948 a Parigi con la risoluzione 219077A.
Il diritto al vestiario, ovvero il diritto di abbigliamento, è un diritto umano riconosciuto come tale in vari trattati internazionali sui diritti umani. Il diritto di abbigliamento, insieme con il diritto all'alimentazione e il diritto all'alloggio, sono espressione del generale diritto ad un adeguato standard di vita, così come riconosciuto ai sensi dell'articolo 11 della Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali (ICESCR). Il diritto di abbigliamento è altresì riconosciuto ai sensi dell'articolo 25 della Dichiarazione universale dei diritti umani (UDHR).
Molti dei diritti umani e delle libertà civili in Corea del Nord sono pressoché inesistenti, gravemente violati e di fatto non rispettati dallo Stato, sebbene la Costituzione formalmente li garantisca. Non c'è libertà di parola, i media sono strettamente controllati e lasciare il paese o muoversi al suo interno risulta praticamente impossibile. Le uniche fonti d'informazione disponibili sui diritti umani in Corea del Nord sono da parte degli ex detenuti e guardiani che sono riusciti a fuggire e informare Human Rights Watch e Amnesty International. Nel 2019 il Democracy Index posiziona la Corea del Nord ultima su 167 paesi esaminati, con un punteggio totale di 1,08 su 10,00. Per quanto riguarda il processo elettorale e il pluralismo il punteggio è di 0,00 su 10,00; la funzione del governo occupa un punteggio di 2,50 su 10,00; la partecipazione politica ottiene un punteggio di 1,67 su 10,00; la cultura politica 1,25 su 10,00 e libertà civili 0,00 su 10,00.