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La pena di morte (detta anche pena capitale) è una sanzione penale la cui esecuzione consiste nel togliere la vita al condannato. In alcuni ordinamenti giuridici è prevista per le sole colpe più gravi come l'omicidio e l'alto tradimento; in altri si applica anche ad altri crimini violenti, come la rapina o lo stupro, o legati al traffico di droga; in alcuni paesi infine è prevista per reati d'opinione come l'apostasia o per orientamenti e comportamenti sessuali come l'omosessualità o l'incesto. La pena di morte è stata abolita o non è applicata nella maggioranza degli stati del mondo mentre è ancora in vigore in altri paesi come ad esempio la Cina, la Bielorussia, l'India, il Giappone, la Corea del Nord, l'Iran e gli Stati Uniti d'America.
I diritti umani a Cuba sono sotto il controllo di diverse organizzazioni per i diritti umani come Amnesty International, Human Rights Watch, che hanno accusato il governo cubano di sistematiche violazioni dei diritti umani, tra cui la detenzione arbitraria e processi scorretti.La Repubblica di Cuba è firmataria della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, della Convenzione sui diritti del Fanciullo, della Convenzione contro la tortura ed i trattamenti e le punizioni crudeli, inumane o degradanti e, dal 2008, del Patto internazionale sui diritti civili e politici.
I diritti umani (o diritti dell'uomo) sono una concezione filosofico-politica che, accolta come fondamento giuridico dalle Costituzioni moderne, descrive i diritti inalienabili che ogni essere umano possiede. Tra i diritti fondamentali dell'essere umano si possono ricordare: il diritto alla vita, il diritto alla libertà individuale, il diritto all'autodeterminazione, il diritto a un giusto processo, il diritto ad un'esistenza dignitosa, il diritto alla libertà religiosa con il conseguente diritto a cambiare la propria religione, oltre che, di recente tipizzazione normativa, il diritto alla protezione dei propri dati personali (privacy) e il diritto di voto.
La dichiarazione universale dei diritti umani è un documento sui diritti della persona adottato dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nella sua terza sessione, il 10 dicembre 1948 a Parigi con la risoluzione 219077A.
La Convenzione internazionale sui diritti civili e politici (meglio noto come Patto internazionale sui diritti civili e politici), è un trattato delle Nazioni Unite nato dall'esperienza della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo, adottato nel 1966 ed entrato in vigore il 23 marzo del 1976. Le nazioni firmatarie sono tenute a rispettarla. La Convenzione internazionale sui diritti civili e politici veniva monitorata dalla Commissione per i Diritti Umani (oggi dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite) che esamina periodicamente relazioni inviate dagli Stati membri riguardanti la loro osservanza del trattato. I 18 membri del Comitato vengono eletti dagli Stati membri delle Nazioni unite, ma non rappresentano alcuno Stato. La Convenzione contiene due "protocolli facoltativi". Il primo protocollo facoltativo pone un regolamento per i reclami individuali in base al quale i singoli cittadini degli Stati membri possono sottoporre reclami, denominati comunicazioni, all'attenzione del Comitato per i Diritti Umani. Le decisioni del Comitato prese ai sensi del primo protocollo facoltativo hanno creato la più estesa e complessa giurisprudenza nel sistema ONU del diritti umani. Il secondo protocollo facoltativo alla Convenzione internazionale sui diritti civili e politici abolisce la pena di morte. Tuttavia è data facoltà agli Stati firmatari di aggiungere una riserva riguardante l'uso della pena di morte per gravi reati di natura militare commessi in tempo di guerra.
Lo stato dei diritti umani in Qatar rappresenta una fonte di preoccupazione per diverse organizzazioni non governative. La legge della Sharia è la principale fonte legislativa secondo la costituzione dello Qatar.Secondo lo Human Rights Watch, a partire dal giugno 2012, centinaia di migliaia di lavoratori migranti, specialmente provenienti dal sud asiatico rischiano in Qatar gravi sfruttamenti e abusi, a volte equivalenti a lavoro forzato .
I crimini di guerra giapponesi (descritti come olocausto asiatico o atrocità di guerra giapponesi) avvennero in molti paesi dell'Asia e del Pacifico durante il periodo dell'espansionismo giapponese, soprattutto durante la seconda guerra sino-giapponese e la seconda guerra mondiale. Alcuni crimini di guerra vennero commessi dal personale militare dell'Impero giapponese nel tardo XIX secolo, anche se la maggior parte avvennero durante la prima parte del periodo Shōwa, il nome dato al regno dell'imperatore Hirohito, fino alla sconfitta militare dell'Impero giapponese nel 1945. Gli storici e i governi di alcuni paesi ritengono le forze militari giapponesi, vale a dire l'Esercito Imperiale Giapponese, la Marina imperiale giapponese e la Famiglia imperiale del Giappone, soprattutto l'Imperatore Hirohito, responsabili degli omicidi e degli altri crimini commessi contro milioni di civili e prigionieri di guerra. Alcuni soldati giapponesi ammisero di aver commesso tali crimini. Gli avieri del Dai-Nippon Teikoku Rikugun Kōkū Hombu e del Dai-Nippon Teikoku Kaigun Kōkū Hombu non erano inclusi come criminali di guerra in quanto non c'era un diritto positivo o una specifica consuetudine del diritto internazionale umanitario che proibiva le condotte illecite di guerra aerea moderna prima e durante la Seconda guerra mondiale. Il servizio aeronautico dell'esercito imperiale giapponese prese parte nella conduzione di attacchi biologici e chimici sui cittadini nemici sia durante la Seconda guerra sino-giapponese sia durante la Seconda guerra mondiale e l'uso di tali armi nella guerra era generalmente vietato dagli accordi internazionali sottoscritti dal Giappone, comprese le Conferenze internazionali per la pace dell'Aia (1899 e 1907), che vietavano "l'uso di veleni o armi avvelenate" in guerra. Dal 1950 in poi, gli alti funzionari governativi giapponesi espressero numerose scuse per i crimini di guerra del paese. Il Ministero degli affari esteri del Giappone afferma che il paese riconosce il suo ruolo nell'aver causato "danni enormi e sofferenze" durante la Seconda guerra mondiale, soprattutto per quanto riguarda l'ingresso a Nanchino, durante il quale i soldati giapponesi uccisero un gran numero di non combattenti e si impegnarono in saccheggi e stupri. Alcuni membri del Partito Liberal Democratico del governo giapponese, come l'ex primo ministro Jun'ichirō Koizumi e l'ex primo ministro Shinzō Abe, pregarono al Santuario Yasukuni, il cui Libro delle Anime comprende come vittime onorevoli di guerra anche criminali di guerra di classe A condannati. Alcuni libri di testo giapponesi descrissero solo brevi riferimenti ai vari crimini di guerra e membri del Partito Liberal Democratico come Shinzo Abe negarono alcune delle atrocità, ad esempio il coinvolgimento del governo nel rapire donne da impiegare alla stregua di Comfort women (schiave del sesso).
La Repubblica Popolare Democratica di Corea ( ?, ?, Chos n Minjuju i Inmin KonghwagukMR), pi comunemente nota come Corea del Nord, Nord Corea o RPDC, uno Stato dell'Asia orientale. Essa occupa la parte settentrionale della penisola coreana, confinando a nord con la Cina e per un breve tratto con la Russia, mentre a meridione la zona demilitarizzata coreana all'altezza del 38 parallelo la separa dalla Corea del Sud. A ovest bagnata dal mar Giallo e a est dal mar del Giappone. Secondo la sua costituzione la Corea del Nord uno Stato socialista con un sistema economico pianificato. Per Amnesty International e Human Rights Watch il livello di rispetto dei diritti umani uno dei pi bassi del mondo e questo, insieme ai dissidi con la Corea del Sud per la reciproca rivendicazione dell'intera penisola coreana, una delle cause di tensione coi Paesi occidentali. Le condizioni di vita di questo Stato sono fortemente segnate dalle sanzioni e dagli embarghi imposti dai Paesi occidentali, dalla fortissima corruzione della classe dirigente, tale da essere annoverata al terzo posto tra i Paesi con la pi alta corruzione percepita del mondo secondo Transparency International, nonch dall'isolamento politico ed economico acuitosi dopo la dissoluzione dell'URSS. Questi fattori, in concomitanza con diverse calamit naturali, hanno causato un impoverimento generale della popolazione negli anni novanta. Non disponibile alcun dato ufficiale circa il reddito pro capite medio. La Corea del Nord afflitta da lunghi periodi di siccit che minacciano la sua sicurezza alimentare.La Corea del Nord si estende per 120 540 km ed abitata da 24 milioni di persone.
Attila, dal gotico "piccolo padre" (in ungherese moderno: Attila; in turco: Atilla; in norvegese antico: Atle o Atli; in islandese: Atli; in tedesco: Etzel; Caucaso, 406 Pannonia, 16 marzo 453), stato un condottiero e sovrano unno dal 434 fino alla sua morte. Dall'Europa govern un vastissimo impero che si estendeva dall'Europa centrale al Mar Caspio, e dal Danubio al Mar Baltico, unificando - per la prima ed ultima volta nella storia - la maggior parte dei popoli barbarici dell'Eurasia settentrionale (dai Germani orientali agli Slavi agli Ugro-Finni). Durante il suo regno divenne il pi irriducibile nemico dell'Impero bizantino e dell'Impero romano d'Occidente: invase due volte i Balcani, cinse d'assedio Costantinopoli, marci attraverso la Francia spingendosi fino ad Aurelianum, scacci da Ravenna l'imperatore Valentiniano III (452). Soprannominato flagellum Dei ("flagello di Dio") per la sua ferocia, si diceva che dove fosse passato non sarebbe pi cresciuta l'erba. Gli studi storici moderni vedono in lui pi un predone che un distruttore insensato. Si racconta che fosse superstizioso, facesse affidamento sulle profezie e si facesse influenzare nelle decisioni in campo militare da indovini e sciamani. Alcune leggende, mai sostenute da elementi concreti, raccontano di sue pratiche cannibalistiche e che avesse mangiato i propri figli Erp ed Eitil, che sua moglie gli serv dopo averli arrostiti nel miele. Alcuni raccontano che avrebbe avuto numerose mogli e pi di cento figli in confusione con i sovrani mongoli Gengis Khan e Kublai Khan. Nonostante il suo impero si sia disgregato alla sua morte, diventato una figura leggendaria nella storia europea, che lo ricorda in modo diverso a seconda della zona: guerriero feroce, avido e crudele nell'area al tempo sotto Roma; condottiero impavido e coraggioso nei paesi che facevano parte del suo impero. In alcuni racconti viene celebrato come un grande e nobile re ed il personaggio principale di diverse saghe dell'Europa settentrionale ed orientale.