Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La pirateria è l'azione illegale dei pirati, che compiono violenza in ambito nautico. Tipicamente essi sono marinai che assaltano, saccheggiano o affondano navi in alto mare, nei porti, sui fiumi, negli estuari e nelle insenature, dopo aver abbandonato la precedente vita sui mercantili per scelta o per costrizione. "Pirata" deriva dal latino pirata, piratæ, che ha un suo corrispettivo nel greco πειρατής (peiratès), da πειράω (peiráo) che significa "tentare" e "attaccare". La pirateria è antica quanto la navigazione, ma nella cultura popolare rimanda soprattutto ai secoli XVI-XIX (specie 1600 e 1700) ovvero alla pirateria più documentata (segnatamente quella occidentale). I luoghi considerati ad alto rischio di pirateria sono cambiati nel corso della storia. Tra questi ci sono stati il Mare Caraibico, la zona dello stretto di Gibilterra, il Madagascar, il Mar Rosso, il Golfo Persico, il litorale del Malabar nonché tutta l'area tra Filippine, Malaysia e Indonesia dove spadroneggiavano i pirati filippini. Il Mar Cinese Meridionale ospitava all'inizio del XIX secolo la più temuta e numerosa comunità di pirati (si stima circa 40.000) ma la locuzione "epoca d'oro della pirateria" si riferisce soprattutto alla pirateria caraibica del '600-'700 (calata drasticamente nell' '800). In tempi moderni per pirateria si intendono situazioni diverse da quella originaria, come pirateria informatica, pirateria di contraffazione, pirateria aerea per estensione del significato di appropriazione indebita alla comunicazione in generale.
Il mare Caraibico (denominazioni alternative: mare Caribico, mar dei Caraibi, mar dei Caribi, mar delle Antille) è un mare tropicale di tipo mediterraneo nell'emisfero occidentale, parte dell'oceano Atlantico, a sud est del golfo del Messico, che copre gran parte della placca caraibica, delimitato a sud dall'America Meridionale, a ovest e a sud-ovest dall'America Centrale, a nord e a est dalle Antille (Cuba, Hispaniola, Giamaica e Porto Rico delle Grandi Antille a nord, le Piccole Antille a est. a nord di Hispaniola, da Turks e Caicos e dalle Bahamas); l'intera area del mar Caraibico con le numerose isole e le coste adiacenti è conosciuta come Caraibi. Tra i più grandi mari della Terra con una superficie di circa 2.754.000 km², grossomodo simile a quella del Mar Mediterraneo, il punto più profondo è al largo dell'isola di Cayman, tra Cuba e la Giamaica, con 7.686 metri sotto il livello del mare. La costa caraibica presenta uno svariato numero di baie e golfi tra cui il golfo di Gonâve, il golfo del Venezuela, il golfo di Darién, il golfo de los Mosquitos e il golfo dell'Honduras. Insieme al Golfo del Messico, il mar dei Caraibi forma il Mediterraneo Americano, espressione non riportata normalmente nelle carte, ma usata in Oceanografia, Geologia e Biologia marina.
La lingua franca mediterranea, detta anche sabir, fu un idioma pidgin "di servizio" parlato in tutti i porti del Mediterraneo tra l'epoca delle Crociate e tutto il XIX secolo, anche se probabilmente dovettero esistere lingue franche in epoche precedenti. Secondo altri studiosi invece è più probabile che nacque tra il XV e il XVI secolo, ovvero quando si formarono le repubbliche corsare (ma sottoposte all’impero turco) di Algeri, Tripoli e Tunisi. Sebbene avesse diverse varianti (sia diatopiche che diacroniche), la più diffusa e persistente era costituita principalmente da un lessico al 65-70% italiano (con forti influenze venete e liguri) e per un 10% spagnolo, con parole di altre lingue mediterranee, come arabo, catalano, sardo, greco, occitano, siciliano e turco.
I corsari barbareschi erano marinai musulmani - maghrebini e ottomani, ma anche cristiani europei rinnegati - stabilmente attivi contro possedimenti, beni e imbarcazioni dell'Europa cristiana a partire dal XVI secolo fino agli inizi del XIX secolo in tutto il Mediterraneo occidentale e lungo le coste atlantiche dell'Europa e dell'Africa. Loro basi di partenza erano le piazzeforti disseminate lungo le coste del Maghreb (principalmente Tunisi, Tripoli, Algeri, Salé e altri porti del Marocco), in quelle zone che gli europei chiamavano "Barberia" o stati barbareschi (in francese: Côte des Barbaresques, in inglese Barbary Coast - tutti termini connessi col nome proprio Berberi, che identifica i nativi del Maghreb). Altre loro basi erano i porti mediterranei dell'impero ottomano.