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Il Rinascimento nacque ufficialmente a Firenze, città che viene spesso indicata come la sua culla. Questo nuovo linguaggio figurativo, legato anche a un diverso modo di pensare l'uomo e il mondo, prese le mosse dalla cultura locale e dall'umanesimo, che già nel secolo precedente era stato portato alla ribalta da personalità come Francesco Petrarca o Coluccio Salutati. Le novità, proposte nei primissimi anni del XV secolo da maestri quali Filippo Brunelleschi, Donatello e Masaccio, non furono immediatamente accolte dalla committenza, anzi rimasero almeno per un ventennio un fatto artistico minoritario e in larga parte incompreso, a fronte dell'allora dominante gotico internazionale. In seguito il Rinascimento divenne il linguaggio figurativo più apprezzato e iniziò a trasmettersi anche alle altre corti italiane (prime fra tutte quella papale di Roma) e poi europee, grazie agli spostamenti degli artisti. Lo stile del Rinascimento fiorentino, dopo i primordi del primo ventennio del Quattrocento, si diffuse con entusiasmo fino alla metà del secolo, con esperimenti basati su un approccio tecnico-pratico; la seconda fase ebbe luogo all'epoca di Lorenzo il Magnifico, dal 1450 circa fino alla sua morte nel 1492, e fu caratterizzata da una sistemazione più intellettualistica delle conquiste. Segue un momento di rottura, dominato dalla personalità di Girolamo Savonarola, che segna profondamente molti artisti convincendoli a un ripensamento delle loro scelte. L'ultima fase, databile tra il 1490 e il 1520, è detto Rinascimento "maturo", e vede la presenza a Firenze di tre geni assoluti dell'arte, che tanto influenzarono le generazioni a venire: Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio. Per il periodo successivo si parla di Manierismo.
La pirateria è l'azione illegale dei pirati, che compiono violenza in ambito nautico. Tipicamente essi sono marinai che assaltano, saccheggiano o affondano navi in alto mare, nei porti, sui fiumi, negli estuari e nelle insenature, dopo aver abbandonato la precedente vita sui mercantili per scelta o per costrizione. "Pirata" deriva dal latino pirata, piratæ, che ha un suo corrispettivo nel greco πειρατής (peiratès), da πειράω (peiráo) che significa "tentare" e "attaccare". La pirateria è antica quanto la navigazione, ma nella cultura popolare rimanda soprattutto ai secoli XVI-XIX (specie 1600 e 1700) ovvero alla pirateria più documentata (segnatamente quella occidentale). I luoghi considerati ad alto rischio di pirateria sono cambiati nel corso della storia. Tra questi ci sono stati il Mare Caraibico, la zona dello stretto di Gibilterra, il Madagascar, il Mar Rosso, il Golfo Persico, il litorale del Malabar nonché tutta l'area tra Filippine, Malaysia e Indonesia dove spadroneggiavano i pirati filippini. Il Mar Cinese Meridionale ospitava all'inizio del XIX secolo la più temuta e numerosa comunità di pirati (si stima circa 40.000) ma la locuzione "epoca d'oro della pirateria" si riferisce soprattutto alla pirateria caraibica del '600-'700 (calata drasticamente nell' '800). In tempi moderni per pirateria si intendono situazioni diverse da quella originaria, come pirateria informatica, pirateria di contraffazione, pirateria aerea per estensione del significato di appropriazione indebita alla comunicazione in generale.
La storia della musica in Abruzzo ha origini molto antiche, risalenti al Medioevo, andando sino ad oggi, in un rinnovamento continuo, che nel XIX secolo ha visto la divisione ben distinta tra musica di compositori, e musica popolare dialettale, che ha contribuito a rappresentare culturalmente l'Abruzzo nel panorama nazionale e internazionale.
Il mare Caraibico (denominazioni alternative: mare Caribico, mar dei Caraibi, mar dei Caribi, mar delle Antille) è un mare tropicale di tipo mediterraneo nell'emisfero occidentale, parte dell'oceano Atlantico, a sud est del golfo del Messico, che copre gran parte della placca caraibica, delimitato a sud dall'America Meridionale, a ovest e a sud-ovest dall'America Centrale, a nord e a est dalle Antille (Cuba, Hispaniola, Giamaica e Porto Rico delle Grandi Antille a nord, le Piccole Antille a est. a nord di Hispaniola, da Turks e Caicos e dalle Bahamas); l'intera area del mar Caraibico con le numerose isole e le coste adiacenti è conosciuta come Caraibi. Tra i più grandi mari della Terra con una superficie di circa 2.754.000 km², grossomodo simile a quella del Mar Mediterraneo, il punto più profondo è al largo dell'isola di Cayman, tra Cuba e la Giamaica, con 7.686 metri sotto il livello del mare. La costa caraibica presenta uno svariato numero di baie e golfi tra cui il golfo di Gonâve, il golfo del Venezuela, il golfo di Darién, il golfo de los Mosquitos e il golfo dell'Honduras. Insieme al Golfo del Messico, il mar dei Caraibi forma il Mediterraneo Americano, espressione non riportata normalmente nelle carte, ma usata in Oceanografia, Geologia e Biologia marina.
La lingua franca mediterranea, detta anche sabir, fu un idioma pidgin "di servizio" parlato in tutti i porti del Mediterraneo tra l'epoca delle Crociate e tutto il XIX secolo, anche se probabilmente dovettero esistere lingue franche in epoche precedenti. Secondo altri studiosi invece è più probabile che nacque tra il XV e il XVI secolo, ovvero quando si formarono le repubbliche corsare (ma sottoposte all’impero turco) di Algeri, Tripoli e Tunisi. Sebbene avesse diverse varianti (sia diatopiche che diacroniche), la più diffusa e persistente era costituita principalmente da un lessico al 65-70% italiano (con forti influenze venete e liguri) e per un 10% spagnolo, con parole di altre lingue mediterranee, come arabo, catalano, sardo, greco, occitano, siciliano e turco.
I secoli XVII e XVIII rappresentano, sia per la Storia che per l'immaginario collettivo, l'epoca d'oro della pirateria, praticata da avventurieri e uomini di mare senza scrupoli dalle Antille ai mari della Cina, la cui epopea è stata riccamente celebrata, frammista di leggenda e fantasia, da romanzieri e registi cinematografici. Anche lungo le coste del Mediterraneo imperversarono, per secoli, i pirati barbareschi - provenienti dal nord Africa - fino ai primi decenni del XIX secolo. Nel linguaggio popolare, col termine "pirata" si identifica il bucaniere, il filibustiere ed, erroneamente, anche il corsaro. I termini non sono invece equivalenti:
Questo è un elenco di cimiteri e mausolei di tutto il mondo. I motivi che rendono notevoli questi cimiteri comprendono la loro architettura, la loro storia o le personalità che in essi sono sepolte. I cimiteri costituiscono una preziosa fonte di conoscenza antropologica e spesso rivestono notevole pregio artistico e monumentale, oltre a costituire diretta evidenza dell'esistenza delle persone sepolte, e delle differenze di espressione del culto dei defunti attraverso le culture, le religioni e le forme di stato. Sotto quest'ultimo aspetto, in quanto in molti ordinamenti i cimiteri vengono regolamentati alla stregua di monumenti pubblici con attribuzione di carattere ove più ove meno sacrale, lo stesso aspetto dei cimiteri è anche il frutto della stratificazione delle diverse normazioni cui nel tempo sono stati sottoposti. Le forme recintate, tipiche di alcuni sistemi sociali, sono contrapposte a quelle aperte; le forme monumentali sono contrapposte a quelle semplici (il ricorso a una semplice pietra o al solo simbolo religioso); diversi altri elementi strutturali e simbolici, fra i quali non ultima l'ubicazione urbana o extra muros, sono solo alcuni fra gli aspetti il cui confronto è di diretto rilievo nell'ambito di diverse discipline di studio.