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Cucina argentina

La cucina argentina è caratterizzata dal prevalente utilizzo di carne e di farina di frumento. Nel corso del tempo, a seguito dei grandi flussi migratori, ha subito notevoli influenze, sia da parte dalla cucina italiana, che dalla cucina spagnola. Generalmente in Argentina non si cucina carne di cavallo, perché è considerato un animale da compagnia. Diversi alimenti sono di origine italiana o spagnola, benché le loro ricette, a volte inventate o rielaborate, hanno tratto il nome dalla approssimativa traduzione spagnola e italiana degli immigrati che le importarono. Notevole influenza ebbe anche la cucina francese; alcune ricette argentine inventate nel XX secolo possiedono nomi francesizzati. Gli argentini sono famosi per amare il cibo. Generalmente gli eventi conviviali consistono in un pasto condiviso, dove, attraverso la cena, si cementano amicizie, familiarità e integrazione. Il pasto familiare più importante della settimana è il pranzo domenicale, chiamato tradizionalmente "della famiglia unita", i cui piatti principali includono spesso l'arrosto o la pasta. I ristoranti argentini praticano una gran varietà di cucine, prezzi e sapori. Le grandi città tendono ad albergare tutto, da cucina internazionale di alto livello fino a bodegones (taverne tradizionali economiche), ristoranti meno eleganti, e bar e cantine che offrono una varietà di piatti a prezzi accessibili. L'Argentina è uno dei principali produttori di alimenti. È uno dei più importanti produttori di carne a livello mondiale (Cuota Hilton), specialmente carne di bovino e di altri generi di prodotti alimentari tra i quali grano, mais, latte e fagioli, oltre che, dagli anni '70, anche di soia. Il consumo medio annuale di carne di bovino, agnello e capretto in Argentina è approssimativamente di 56,5 kg per persona. Il consumo totale di carne in Argentina è di 93,7 kg pro capite. In alcune zone dell'Argentina, nel corso del XIX secolo, il consumo annuale di carne, specialmente di vacca, superava i 100 kg pro capite. Nonostante la vastità del territorio alcuni alimenti sono diffusi ovunque. In certe regioni si trovano anche alimenti tipici. Oltre alle differenze regionali, vi sono anche differenze tra alimenti che si consumano nelle grandi città, influenzati dalle tendenze della globalizzazione, e alimenti che si consumano nelle zone rurali, più tradizionali. Inoltre sono presenti alcune lievi differenze a seconda del livello sociale. Spesso sui piatti argentini, dolci esclusi, si fa uso di spezie, da quelle provenienti dall'Europa mediterranea, a quelle di origine asiatica, come il coriandolo, il pepe, la cannella o la noce moscata, e perfino dall'Europa Centrale, come la paprica e alcune indoamericane come i peperoni: peperoncino di Cayenna, pimentón, ají o morrón rosso, verde o giallo, quitucho e il locoto, chiamato anche cumbarí. Questi due ultimi peperoni sono molto piccanti: in spagnolo sono chiamati, putaparió o ají de la mala palabra (peperoni della brutta parola). Ciononostante la gastronomia argentina è, tra tutte le cucine extraeuropee, quella dai gusti più europei, di conseguenza, più delicati. I sapori piccanti sono normalmente, più vicini ai sapori dell'Europa Mediterranea e centrale piuttosto che a quelli di altri paesi dell'America Latina. Il consumo di sale e di zucchero raffinato, fino alla fine del 1980, era molto elevato, poi ha iniziato a ridursi.

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