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Il Kurdistan o Curdistan (in curdo Kurdistan, Paese dei curdi) è un vasto altopiano situato nel Medio Oriente e più precisamente nella parte settentrionale e nord-orientale della Mesopotamia. Non è uno stato indipendente; il termine Kurdistan indicava la regione geografica abitata in prevalenza da curdi, ma ha poi acquistato anche una connotazione geopolitica. In alcune città curde, gli insediamenti urbani possono essere fatti risalire alla preistoria, in particolare per quanto concerne Piranshahr con 8 000 anni di insediamento urbano ed Erbil con 6 000 anni di insediamento urbano.
I Peshmerga (in curdo sorani: پێشمەرگە, Pêşmerge, letteralmente "prima della morte"; IPA: [peːʃmɛɾˈɡɛ]) sono le forze armate della regione autonoma del Kurdistan iracheno. Il termine "Peshmerga" indica letteralmente un combattente-guerrigliero che intende battersi fino alla morte.
Il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (in curdo Part ya Karker n Kurd stan, sigla PKK; in turco: K rdistan i Partisi) un'organizzazione paramilitare, sostenuta delle masse popolari (prevalentemente agricole) del sud-est della Turchia, zona popolata dall'etnia curda, ma attiva anche nel Kurdistan iracheno. Inizialmente fu un'organizzazione nazionalista curda d'ispirazione marxista-leninista, rivendicante, similmente agli iracheni Partito Democratico Curdo (KDP o PDK) e Unione Patriottica del Kurdistan (KPU), ai partiti iraniani Partito Democratico del Kurdistan Iraniano e Partito per la Libert del Kurdistan (PJAK), al siriano Partito dell'Unione Democratica (PYD) e altri partiti curdi minori, la fondazione di uno stato indipendente nella regione storico-linguistica del Kurdistan, a cavallo tra Turchia, Iraq, Iran e Siria. Dal 1990, il PKK ha avuto rappresentanti parlamentari, inseriti in liste legali, presso il Parlamento turco. A partire dal 1999, il leader incarcerato Abdullah calan ha abbandonato il marxismo-leninismo, rimuovendo il simbolo della falce e martello dalla bandiera del PKK, portando il partito ad adottare la nuova piattaforma politica del confederalismo democratico (ispirato dalle letture, maturate durante la sua prigionia, dell'opera del pensatore anarchico Murray Bookchin, inerenti alle teorie del municipalismo libertario e dell'ecologia sociale). Il gruppo, tuttavia, stato da pi parti accusato di terrorismo per i suoi metodi di lotta (come l'uso di attentati dinamitardi e kamikaze contro obiettivi civili e militari turchi - questi ultimi ritenuti oppressori del popolo curdo, specie in seguito alle sanguinose repressioni del governo di Ankara - o anche a sequestri di occidentali). stato accusato da Turchia e ambienti filo-turchi di essere un vero e proprio sindacato criminale, implicato soprattutto nel traffico di stupefacenti, tramite il quale finanzierebbe la propria attivit insurrezionale. Secondo un rapporto del Center for Strategic and International Studies del 2000, infatti, il PKK gestiva l'80% circa del traffico di eroina a Parigi; mentre un report effettuato da The Henry Jackson Society nel 2017 evidenzia come la divisione europea del PKK guadagnerebbe diverse decine di milioni di euro all'anno attraverso estorsioni ai danni dei componenti della diaspora curda in Europa, traffico di droga, armi ed esseri umani, oltre al riciclaggio di denaro sporco. attualmente considerata un'organizzazione terroristica dalla Turchia, dagli Stati Uniti, dall'Unione europea (dal 2002, su pressioni degli USA, promulgatori durante la presidenza di George W. Bush della cosiddetta War on Terror, sebbene diversi gruppi di protesta, nel corso degli anni, abbiano provato a convincere l'UE a rimuoverlo dalla lista di paesi ed organizzazioni terroristiche e considerarlo una legittima forza politica di resistenza e, nel 2008, il Tribunale dell'Unione europea abbia persino deliberato in sfavore della scelta fatta in materia dall'Unione), dall'Iran e dalla NATO, ma non dalla Russia, dall'India, dalla Cina, dal Brasile, dalla Svizzera, dall'Egitto e dalle Nazioni Unite. Le sue ali militari sono le Forze di Difesa del Popolo (HPG), l'Unit delle Donne Libere (YJA-STAR) e l'Esercito di Liberazione Nazionale del Kurdistan (ARGK). Oltre che contro il governo turco (con cui in vigore un cessate il fuoco dal 2013), il PKK impegnato nella guerra contro lo Stato Islamico (ISIS) in Iraq e in Siria assieme ai peshmerga e all'YPG curdi - con cui ha stretti legami, tanto da essere considerate come due organizzazioni sorelle - ed presente nella regione del Rojava. Il partito inoltre molto noto per la sua difesa convinta dei diritti delle donne, spesso presenti come soldati effettivi nelle sue milizie armate, e la sua forte contrariet al fondamentalismo islamico. Nel 2015 il PKK ha interrotto la tregua con la Turchia, guidata da anni dal filo-islamico Recep Tayyip Erdo an, uccidendo quattro poliziotti turchi; il Governo turco ha risposto bombardando postazioni del PKK in Iraq. Dalla fine della tregua ad agosto 2017 sono oltre 1.200 i cittadini turchi uccisi dalle azioni del PKK.Le mine anticarro usate dal PKK nei suoi attacchi sono in gran parte prodotte in Italia.
Il Kurdistan iracheno, ufficialmente Regione del Kurdistan, (in curdo: Herêma Kurdistanê), è un'entità federale autonoma nella parte settentrionale dell'Iraq che comprende i quattro governatorati a maggioranza curda di Dahuk (Dihok), Erbil (Hewlêr), Halabja (Helebce) e Sulaymaniyya (Silêmanî). La regione confina con l'Iran a Est, con la Turchia a Nord, con la Siria a Ovest. La regione del Kurdistan comprende la maggior parte del Kurdistan iracheno geografico, ma esclude le aree curde sotto il governo iracheno da quando l'autonomia curda venne istituita nel 1992 con le prime elezioni curde dopo la guerra del Golfo. Il parlamento della regione del Kurdistan si trova ad Erbil, che è la più grande città curda in Iraq, ma la costituzione curda dichiara che la contesa città di Kirkuk sia la capitale del Kurdistan. Quando l'esercito iracheno si ritirò dalla maggior parte delle aree contese a metà del 2014 a causa dell'offensiva dell'ISIL nel nord dell'Iraq, le Peshmerga curde entrarono nelle aree e vi mantennero il controllo fino all'ottobre 2017.I curdi in Iraq hanno combattuto in modo oscillante per raggiungere l'autonomia o l'indipendenza nel corso del XX secolo e sono stati soggetti ad arabizzazione e genocidio nelle mani dell'Iraq. Tuttavia, la zona di interdizione al volo imposta dagli americani dal marzo 1991 in poi su gran parte del Kurdistan iracheno diede ai curdi la possibilità di sperimentare l'autogoverno e la regione autonoma venne di fatto istituita. Tuttavia, l'Iraq ha riconosciuto l'autonomia del Kurdistan solo dopo la caduta di Saddam Hussein nel 2003 con una nuova costituzione irachena nel 2005. Nel settembre 2017 si è tenuto un referendum non vincolante sull'indipendenza che ha creato reazioni contrastanti a livello internazionale.
Jalal Talabani (in curdo: جهلال تالهبانی, Celal Talebanî; turco: Çelal Talebani; Arabo جلال طالباني, Jalāl Ṭālabānī) (Kelkan, 12 novembre 1933 – Berlino, 3 ottobre 2017) è stato un politico e guerrigliero iracheno, presidente dell'Iraq dal 2005 al 2014. Ṭālabānī è stato il fondatore ed è segretario generale di uno dei principali partiti iracheni, l'Ittiḥād al-waṭanī al-Kurdistānī, ovvero Unione Patriottica del Kurdistan (UPK, all'inglese PUK), che a lungo ha condotto un'opposizione armata nelle regioni settentrionali curde dell'Iraq contro il regime di Saddam Hussein, intervallata da accordi di tregua e intese col regime che avversava. È stato un importante componente del Consiglio di governo provvisorio iracheno, che fu istituito a seguito del rovesciamento del regime baʿthista da parte delle forze armate anglo-statunitensi nell'invasione dell'Iraq del 2003. Dal 6 aprile 2005 dall'Assemblea Nazionale Irachena. è presidente della Repubblica d'Iraq e segretario generale dell'Unione Patriottica del Kurdistan (UPK), Tālabānī è stato avvocato impegnato nella lotta per i diritti dei curdi e per la democrazia in Iraq per più di mezzo secolo. Tālabānī vanta un record di permanenza attiva e di leadership nella storia del Kurdistan e dell'Iraq.
L'esercito nazionale dell'Afghanistan (Afghan National Army in inglese, ANA, اردوی ملی افغانستان in fārsì, افغان ملي اردو in pashtu) è l'arma terrestre delle forze armate afghane. È sotto il Ministero della Difesa a Kabul ed è in gran parte addestrato dalle forze NATO a guida USA. L'ANA è diviso in sette corpi d'armata, con il 201° a Kabul seguito dal 203° a Gardez, dal 205° a Kandahar, dal 207° a Herat, dal 209° a Mazar-i-Sharif, dal 215° a Lashkar Gah e dal 217° a nord. L'attuale capo di stato maggiore dell'ANA è il tenente generale Yasin Zia.L'esercito nazionale afghano affonda le sue radici all'inizio del XVIII secolo, quando la dinastia Hotak venne fondata a Kandahar a seguito dell'ascesa al potere di Ahmad Shah Durrani. Venne riorganizzato nel 1880 durante il regno dell'emiro Abdur Rahman Khan. Durante la prima e seconda guerra mondiale, l'esercito afghano venne finanziato dalla Germania ma l'Afghanistan rimase neutrale. Dagli anni sessanta ai primi anni novanta, l'esercito afghano venne addestrato ed equipaggiato dall'Unione Sovietica. Dal 1992, l'esercito si frammentò in milizie regionali sotto il comando di signori della guerra locali. Dopo la caduta dei Talebani avvenuta nel tardo 2001, il nuovo esercito nazionale afghano riprese vita grazie all'aiuto degli Stati Uniti d'America e di altri paesi NATO. Dal 2002, bilioni di dollari sono stati spesi per equipaggiamenti militari, strutture, e aiuti di ogni genere. Gran parte delle armi giunsero dagli USA, che spedirono ad esempio Humvee, fucili d'assalto M16 e giubbotti antiproiettile. Gli aiuti inclusero anche la costruzione di un quartier generale centrale e centri di addestramento sparsi nel paese.A partire dal 2014, la maggior parte dell'Afghanistan passò sotto il controllo del governo e la NATO svolse un ruolo di supporto. La maggior parte della formazione dell'ANA viene svolta presso l'Afghan National Security University. Nel 2019, l'ANA aveva circa 180.000 soldati su una forza autorizzata di 195.000.
Le campagne di Nadir furono una serie di conflitti combattuti fra l'Impero persiano e l'Impero ottomano dall'inizio alla metà del XVIII secolo in Eurasia centrale. Le campagne di Nadir Shah portarono alla detronizzazione della dinastia safavide in Persia ed alla dinastia Hotak afghana. Col crollo e la frammentazione dell'impero dopo la presa della capitale persiana di Isfahan ad opera degli afghani, un pretendente al trono safavide, Tahmasp II, accettò il generale Nader (un piccolo signore della guerra della provincia di Khorasan) al suo servizio. Dopo aver soggiogato l'Iran nord-occidentale e neutralizzato gli afghani abdali, si pose come diretto vassallo di Tahmasp II e marciò contro gli afghani Hotak occupando il resto del paese. In una serie di incredibili vittorie gli afghani vennero decimati e Tahmasp II poté ritornare sul trono e restaurare la monarchia safavide. Nadir durante la successiva restaurazione safavide fece delle campagne per recuperare quelle parti dell'Impero persiano andate perdute a favore di ottomani e russi. Dopo una breve guerra della durata di cinque anni, Nadir riuscì a restaurare la frontiera occidentale della Persia e reimpose la sovranità persiana sul Caucaso. I suoi strabilianti successi militari gli garantirono il sostegno popolare che spinse Nadir a portare a compimento un colpo di stato contro la monarchia safavide nel quale ebbe il supporto unanime dell'élite persiana. La prima campagna di Nadir Shah come monarca fu quella contro la dinastia degli Afharidi nella quale soggiogò per intero il territorio del moderno Afghanistan. Il risultato dell'acquisizione dell'Afghanistan fu per Nadir la disponibilità ora di un passaggio diretto per l'invasione dell'Impero Moghul in India. In una delle sue campagne più straordinarie attraversò il passo di Khyber con soli 10.000 uomini e discese quindi nel cuore delle terre dei Mughal dove si scontrò con l'esercito indiano, vincendo un'armata nemica di sei volte superiore alla sua in meno di tre ore. Alla fine delle lotte l'imperatore Mughal divenne suo vassallo e quindi Nadir marciò verso Delhi dove razziò la città e ne massacrò la popolazione dopo che i locali si erano rivoltati contro la sua occupazione. Il ritorno di Nadir nelle terre dell'Impero persiano segnò una nuova era di guerre nelle regioni dell'Asia centrale. Nadir espanse l'egemonia persiana in Asia sorpassando addirittura la grandezza dell'impero persiano nei tempi antichi sotto la dinastia dei Sassanidi. A questo punto però Nadir iniziò a peggiorare nello stato della sua salute mentale che lo portò a frequenti paranoie e manifestazioni di pazzia. Le sue successive campagne contro i Lezgisi lo portò in crisi e ancor peggio fu l'abbandono dell'assedio di Baghdad per una negligenza del generalato di Nader. Nadir continuò la sua brutale soppressione dei dissidenti in tutto l'impero ed alienò molti dei suoi sottoposti e consiglieri più fidati. Fece cavare gli occhi al suo erede e dichiarò traditori molti dei suoi leali sudditi, fatto che fece scoppiare una ribellione contro di lui. Gli ultimi anni del governo di Nadir vennero caratterizzati da una serie di campagne militari nelle quali i ribelli vennero schiacciati in maniera brutale e crudele. In una delle sue ultime battaglie, presso Kars contro gli ottomani, annientò l'esercito turco inviato contro di lui da Istanbul per raggiungere un accordo di pace. Alla fine venne assassinato da una parte dei suoi ufficiali, mentre si trovava nella sua tenda. La morte di Nadir portò all'inizio di un periodo tribolato e sanguinoso della storia iraniana con continue guerre civili che bloccarono la nazione per più di un secolo sino alla presa di potere da parte della dinastia Qajar con Agha-Mohammad Khan Qajar.
L'Afghanistan (AFI: /afˈɡanistan/, pronuncia tradizionale /afɡanisˈtan/; anche trascritto come Afganistan in italiano) , ufficialmente Repubblica Islamica dell'Afghanistan, è uno Stato senza sbocco sul mare di 652 864 km² e di 38 041 754 abitanti stimati nel 2019, con capitale Kabul. Confina a ovest con l'Iran, a sud e a est con il Pakistan, a nord con il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Tagikistan e con la Cina nella regione più a est della nazione (corridoio del Vacan). Le lingue ufficiali del paese sono il pashtu e il dari. Tra la caduta dei Talebani in seguito all'arrivo delle forze alleate e la riunione del gran consiglio per la stesura della nuova costituzione, l'Afghanistan veniva indicato dall'Occidente come Stato provvisorio islamico dell'Afghanistan. Con la sua nuova Costituzione il paese viene ora ufficialmente chiamato "Repubblica Islamica dell'Afghanistan". L'attuale presidente è Ashraf Ghani, in carica dal settembre 2014.
Abdur Rahman Khan (1844 – 1º ottobre 1901) fu emiro dell'Afghanistan dal 1880 al 1901; sotto il suo governo l'Afghanistan rinacque dopo la crisi causata dalla seconda guerra anglo-afghana.