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L'omicidio di Yara Gambirasio è un caso di cronaca nera che ha visto vittima Yara Gambirasio di 13 anni (21 maggio 1997 – 26 novembre 2010), scomparsa nella serata del 26 novembre 2010. Il caso ha assunto una grande rilevanza mediatica, oltre che per la giovane età della vittima, anche per l'efferatezza del crimine e per diversi avvenimenti peculiari verificatisi nel corso delle indagini, come l'arresto e il successivo proscioglimento di un primo sospettato, le circostanze del ritrovamento del corpo e le complesse modalità di individuazione dell'omicida. Il relativo procedimento giudiziario si è concluso il 12 ottobre 2018 con la definitiva condanna all'ergastolo di Massimo Giuseppe Bossetti, riconosciuto come unico colpevole .
L'omicidio di Annarella Bracci venne commesso il 18 febbraio 1950 a Roma, nel quartiere popolare di Primavalle; la vittima fu una bambina dodicenne, Annamaria Bracci detta Annarella, nata il 15 dicembre 1937. Dopo una serie di processi, l'unico imputato venne scagionato ed è rimasto un caso irrisolto. Fu uno dei casi di cronaca nera più noti del secondo dopoguerra in Italia.
Il delitto di Santa Croce Camerina è stato un caso di omicidio commesso il 29 novembre 2014 nel comune di Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa, che ha visto coinvolto Lorys Andrea Stival, un bambino di 8 anni nato il 18 giugno 2006. L'unica imputata del reato di omicidio e occultamento di cadavere è stata la madre del bambino, Veronica Panarello che si è dichiarata innocente. Veronica Panarello è stata ritenuta colpevole dell'omicidio e condannata a trent'anni di carcere.
Il delitto di Avetrana è stato un caso di omicidio commesso il 26 agosto 2010 ad Avetrana in provincia di Taranto a danno della quindicenne Sarah Scazzi. La vicenda ha avuto un grande rilievo mediatico in Italia, culminato nell'annuncio del ritrovamento del cadavere della vittima in diretta sul programma Rai Chi l'ha visto? dove era ospite, in collegamento, la madre di Sarah. Il 21 febbraio 2017 la corte suprema di cassazione ha definitivamente riconosciuto colpevoli e condannato all'ergastolo per concorso in omicidio volontario aggravato dalla premeditazione Sabrina Misseri e Cosima Serrano (figlia e madre), rispettivamente cugina e zia della vittima, confermando la condanna già inflitta in primo grado e in appello dalla corte d'assise di Taranto; Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima, è stato condannato alla pena di 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove (il furto del cellulare di Sarah); Carmine Misseri, fratello di Michele, è stato condannato in via definitiva a 4 anni e 11 mesi di reclusione per concorso in occultamento di cadavere. Confermata, infine, dalla Cassazione la condanna a un anno e quattro mesi per favoreggiamento personale per Vito Russo Jr., ex legale di Sabrina, e Giuseppe Nigro.