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Laonico Calcondila (in greco: Λαόνικος Χαλκοκονδύλης, traslitterato: Laónikos Chalkokondýlis; Atene, 1423 circa – 1490) è stato uno storico bizantino. Nacque ad Atene da Giorgio, esponente della nobiltà locale; era cugino di Demetrio Calcondila. Il padre, entrato in contrasto con il Duca di Atene (un Latino di famiglia fiorentina), si trasferì presso la corte di Costantino XI Paleologo nel Peloponneso. Qui Laonico ebbe come insegnante Giorgio Gemisto Pletone. Dopo la cattura di Costantinopoli fuggì, come molti letterati greci in Italia, dove scrisse la sua Historiarum demonstrationes. La data e il luogo della sua morte rimangono tuttavia incerte.Scrisse i commentari Historiarum demonstrationes, narranti le vicende storiche dell'Impero Bizantino tra il 1298 e il 1453, culminate nell'Assedio di Costantinopoli, continuando poi la trattazione sino al 1463. Nonostante le numerose interpolazioni e lo stile di scrittura eccessivamente sensazionalistico, rimane uno dei più significativi storici medioevali di lingua greca.
Piero di Cosimo de ' Medici detto il Gottoso (Firenze, 14 giugno 1416 – Firenze, 2 dicembre 1469) fu signore de facto di Firenze per cinque anni, dal 1464 al 1469. Piero era il figlio primogenito di Cosimo il Vecchio, pater patriae, e di Contessina de' Bardi, nonché il padre di Lorenzo il Magnifico e Giuliano de' Medici. Particolarmente debole di salute (soffriva in particolar modo della gotta - da qui il soprannome - di cui i membri della famiglia Medici erano portatori), Piero si dimostrò tuttavia, nei suoi cinque anni di governo, energico e risoluto nel sopprimere la congiura ordita da Luca Pitti e nel rafforzare così il potere mediceo sulla città.
Gian Giorgio Trissino dal Vello d'Oro (pronuncia Trìssino, /ˈtrissino/) (Vicenza, 8 luglio 1478 – Roma, 8 dicembre 1550) è stato un umanista, poeta e drammaturgo italiano. Protagonista di spicco della cultura rinascimentale, notissimo al tempo, esimio grecista e dantista, il Trissino incarnò perfettamente il modello dell'intellettuale universale di tradizione umanistica. Si interessò di linguistica e di grammatica, di architettura e di filosofia, di musica e di teatro, di filologia e di traduzioni, di poesia e di metrica, di numismatica, di poliorcetica, e di molte altre discipline. Nota era, anche presso i contemporanei, la sua erudizione sterminata, specie per quel che riguarda la cultura e la lingua greche, sull'esempio delle quali voleva rimodellare la poesia italiana. Fu anche un grande diplomatico e oratore politico in contatto con tutti i grandi intellettuali della sua epoca quali Niccolò Machiavelli, Luigi Alamanni, Giovanni di Bernardo Rucellai, Ludovico Ariosto, Pietro Bembo, Giambattista Giraldi Cinzio, Demetrio Calcondila, Niccolò Leoniceno, Pietro Aretino, il condottiero Cesare Trivulzio, Papa Leone X, Papa Clemente VII, Papa Paolo III, e l'imperatore Carlo V d'Asburgo. Fu ambasciatore per conto del papato, della Repubblica di Venezia e degli Asburgo, di cui fu un fedelissimo, come tutta la sua famiglia da generazioni. Scoprì e protesse l'architetto Andrea Palladio, appena adolescente, nella sua villa di Cricoli, vicino Vicenza, che venne da lui portato nei suoi viaggi e fu da lui iniziato al culto della bellezza greca e delle opere di Marco Vitruvio Pollione.
Demetrio Damilas, noto anche come Demetrio da Creta, Demetrius Mediolaneus e librarius Florentinus (Creta, fine prima metà XV secolo – ?, post 1506), è stato un tipografo greco e anche un apprezzato amanuense.
La cappella dei Magi è un famoso ciclo di affreschi ospitato all'interno di palazzo Medici Riccardi a Firenze.
Anton Maria Salvini (Firenze, 12 gennaio 1653 – Firenze, 17 maggio 1729) è stato un grecista italiano.
Agnolo (Angelo) Ambrogini, detto Poliziano, dal nome latino del paese d'origine, Mons Politianus (Montepulciano, 14 luglio 1454 – Firenze, 29 settembre 1494), è stato un poeta, umanista e filologo italiano. Generalmente considerato il maggiore tra i poeti italiani del XV secolo, membro e fulcro del circolo di intellettuali radunatosi attorno al signore di Firenze, Lorenzo il Magnifico, fu autore di opere in latino, in greco e in volgare, e raggiunse un'ampia competenza filologica e un'ammirevole perfezione formale dello stile. Con lui «l'Umanesimo cominciò a manifestarsi non più nell'ambito dell'impegno civile e politico, a vantaggio - per così dire - degli altri, ma di un'esperienza esclusiva e tutta solitaria di ricerca e affinamento individuale».Grazie alla protezione di Lorenzo il Magnifico, Poliziano poté dedicare l'intera vita agli studi umanistici e alla produzione letteraria, senza occuparsi in attività politiche o diplomatiche, rivestendo incarichi di alto prestigio quali quelli di precettore della famiglia dei Medici, segretario personale del Magnifico e professore presso lo Studio Fiorentino.