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L'usura (parola neolatina usata anche per definire l'applicazione illegale degli interessi finanziari) è la pratica che consiste nel fornire prestiti a tassi di interesse considerati illegali, socialmente riprovevoli e tali da rendere il loro rimborso molto difficile o impossibile, spingendo perciò il debitore ad accettare condizioni poste dal creditore a proprio vantaggio, come la vendita a un prezzo particolarmente vantaggioso per il compratore di un bene di proprietà del debitore, oppure spingendo il creditore a compiere atti illeciti ai danni del debitore per indurlo a pagare.
Il prestito ad usura consiste nel fornire un bene, in genere denaro, con il patto che venga restituito entro un certo tempo, maggiorato da un interesse più o meno consistente rispetto al valore iniziale. È stato spesso considerato illegale (soprattutto quando la maggiorazione superava una certa percentuale) o socialmente riprovevole e per tali ragioni insieme mascherato sotto altra forma; altre volte è stato considerato legale, pur soggetto a limiti, quando veniva richiesto dalle necessità dell'economia in crescita e specialmente quando la parte creditrice era parte del sistema di potere dominante.
L'interesse in economia finanziaria è la somma dovuta come compenso per ottenere la disponibilità di un capitale (solitamente una somma di denaro) per un certo periodo. Il capitale prestato inizialmente è detto principale (o iniziale), e la percentuale del principale (o iniziale) che va pagata annualmente come interesse è detta tasso d'interesse. I tassi d'interesse sono indicatori cruciali nei mercati finanziari.