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Friedrich Wilhelm Nietzsche (pronuncia italiana: [ˈnit͡ʃe]; in tedesco: [ˈfʁiːdʁɪç ˈvɪlhɛlm ˈniːt͡ʃə] ; a volte italianizzato in Federico Guglielmo Nietzsche; Röcken, 15 ottobre 1844 – Weimar, 25 agosto 1900) è stato un filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco. Fu cittadino prussiano fino al 1869, poi apolide (partecipò, comunque, alla guerra franco-prussiana come infermiere per sole due settimane). Considerato tra i massimi filosofi e scrittori di ogni tempo, ebbe un'influenza controversa, ma indiscutibile, sul pensiero filosofico, letterario, politico e scientifico del mondo occidentale nel XX secolo. La sua filosofia, in parte riconducibile al filone delle filosofie della vita, fu considerata da alcuni uno spartiacque fra la filosofia tradizionale e un nuovo modello di riflessione, informale e provocatorio. In ogni caso, si tratta di un pensatore unico nel suo genere, sì da giustificare l'enorme influenza da lui esercitata sul pensiero posteriore. Scrisse vari saggi e opere aforistiche sulla morale, la religione (in particolare quella cristiana), la società moderna, la scienza, intrise di una profonda lucidità e avversione alla metafisica e da una forte carica critica, sempre sul filo dell'ironia e della parodia. Nella sua filosofia si distingue una prima fase "wagneriana", che comprende La nascita della tragedia e le Considerazioni inattuali, in cui il filosofo combatte a fianco di Richard Wagner per una "riforma mitica" della cultura tedesca. Questa fase sarà poi abbandonata e rinnegata con la pubblicazione di Umano, troppo umano – nella stagione cosiddetta "illuministica" del suo pensiero –, per culminare infine, pochi anni prima del crollo nervoso del 1889 e dalla paralisi progressiva che metteranno fine alla sua attività – probabile conseguenza di una patologia neurologica o neuropsichiatrica, oppure di neurosifilide – in una terza fase, prominente del suo pensiero, dedicata alla trasvalutazione dei valori e al nichilismo attivo, costellata dai concetti di oltreuomo, eterno ritorno e volontà di potenza, fase che ha il suo apice (e inizio) con la pubblicazione del celeberrimo Così parlò Zarathustra, seguito da altre importanti opere come Al di là del bene e del male, L'Anticristo e Il crepuscolo degli idoli. Morì, dopo 11 anni e mezzo di infermità, di polmonite nel 1900, ormai paralizzato e in preda a demenza dopo ripetuti ictus che lo avevano colpito, lasciando una notevole eredità filosofica.
Il concetto di oltreuomo o superuomo (dal tedesco Übermensch), introdotto dal filosofo Friedrich Nietzsche, è un'immagine o figura metaforica che rappresenta l'uomo che diviene se stesso in una nuova futura epoca contrassegnata dal cosiddetto nichilismo attivo: secondo Nietzsche, infatti, il nichilismo passivo, che seguirebbe alla scoperta dell'inesistenza di uno scopo della vita, può essere superato solo con un accrescimento dello spirito personale, il quale appunto aprirebbe le porte a una nuova epoca, annunciata in Così parlò Zarathustra (Also sprach Zarathustra), in cui l'uomo è libero dalle catene e dai falsi valori etici e sociali dettati dallo spirito apollineo e dall'antica filosofia di Socrate, seguendo invece lo spirito dionisiaco. L'atteggiamento di attesa di tipi umani superiori è detto superomismo, mentre alcune dottrine politico-ideologiche - come il nazionalsocialismo tedesco - mutuarono poi, strumentalizzandolo, il concetto nietzschiano di superuomo.
«Amici, non ci sono amici!» gridò il saggio morente. «Nemici, non ci sono nemici!» grido io, il pazzo vivente.(Umano, troppo umano, aforisma 376, explicit) L'influenza e fortuna del pensiero di Nietzsche è stata eterogenea e si può con una certa approssimazione suddividere in vari periodi. Esponenti tanto della sinistra quanto della destra tentarono ben presto di trarre a proprio vantaggio il lavoro del filosofo tedesco. Nel 1937, Georges Bataille si pronunciò contro ogni sorta di consimile strumentalizzazione, posto che il pensiero di Friedrich Nietzsche era intrinsecamente inconciliabile con ogni misera semplificazione, ed a fortiori mal si prestava al sostegno di una qualche ideologia fautrice della supremazia di un principio a scapito di ogni altro.La fortuna del pensiero di Nietzsche si è rivelata un affare complesso e piuttosto confuso. Molti tedeschi scoprirono ad un certo momento i suoi appelli per un individualismo più grandioso e per lo sviluppo della personalità espressi in Così parlò Zarathustra, ma reagirono in modi opposti. Ebbe un certo seguito tra i tedeschi di sinistra negli anni 1890; nel 1894-1895, i loro connazionali conservatori volevano mettere al bando la sua opera come sovversiva. Verso la fine del XIX secolo le idee di Nietzsche erano comunemente associate ai movimenti anarchici e sembrano effettivamente averli influenzati, specie in Francia e negli Stati Uniti.Al tempo della prima guerra mondiale, viceversa, si era fatta la fama di fonte del militarismo di destra tedesco. L'Affare Dreyfus offre un altro esempio della sua fortuna: gli antisemiti francesi di destra etichettarono gli intellettuali di sinistra ed ebrei che difendevano Alfred Dreyfus con il titolo di "nietzscheani".Forse la più grande eredità politica di Nietzsche si ritrova nei suoi interpreti del XX secolo: nomi del calibro di Martin Heidegger, Pierre Klossowski, Georges Bataille, Michel Foucault, Gilles Deleuze (e Félix Guattari), e Jacques Derrida. Gli ultimi scritti di Foucault, ad esempio, adottano il metodo genealogico di Nietzsche per sviluppare teorie anti-fondazioniste sul potere che divide e frammenta invece che unire le società politiche (concetto caro alla tradizione della teoria politica liberale). Deleuze, senza dubbio il più insigne fra gli interpreti di Nietzsche, usava la tanto deprecata tesi della volontà di potenza in tandem con le nozioni marxiane di esubero di materie prime e con le idee freudiane del desiderio di articolare concetti come la "metafora del rizoma" ed altri "sconfinamenti" dal potere statuale com'è tradizionalmente concepito. A costo di scadere nell'ovvietà, non possiamo esimerci dal cenno all'influenza nietzscheana manifestatasi anche in settori artistici vari, eminentemente nella musica; in particolare, esplicitamente, quella di Richard Strauss, quanto meno con Also sprach Zarathustra ("Così parlò Zarathustra") e Tod und Verklärung ("Morte e trasfigurazione"), celeberrime composizioni il cui titolo è migliore di ogni commento che volesse sottolinearne il legame con il maestro di Röcken. Più discussa è l'influenza di Nietzsche sulla poetica del regista Stanley Kubrick, che pure è stata sostenuta appassionatamente.
Nietzsche e la filosofia (titolo originale in francese Nietzsche et la philosophie) è il secondo saggio scritto da Gilles Deleuze. Il libro si rivolge al pensiero del filosofo tedesco Friedrich Nietzsche e si inserisce nel contesto della reinterpretazione del pensiero nietzcheano in atto fra gli anni cinquanta e sessanta.
Abbaiare stanca è un romanzo per ragazzi di Daniel Pennac, edito da Salani nelle collane Istrici e Superistrice.