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Un sistema di classificazione dei videogiochi è una valutazione di quanto ogni videogioco introdotto sul mercato sia adatto ai giocatori, a seconda della loro età. La valutazione viene effettuata da apposite commissioni, indipendenti dai produttori dei giochi stessi. Si tratta di una protezione dei minorenni da fatti e circostanze censurabili o diseducativi che vengono rappresentati nel gioco. Consiste nel riportare sulla confezione del gioco un'età minima consigliata, ma i principali sistemi riportano anche dei descrittori del contenuto, che danno dettagli sul tipo di contenuti potenzialmente sconvenienti presenti nel gioco: tipicamente violenza, turpiloquio, paura, discriminazione, espressioni esplicite di sesso, gioco d'azzardo. Il sistema di classificazione usato varia da paese a paese, come varia anche l'ambito delle definizioni di legge e la effettiva valenza giuridica della valutazione. In molti paesi tra cui l'Italia il sistema non costituisce alcuna censura dei videogiochi che possa sequestrare e ritirare dal commercio opere e prodotti ritenuti lesivi della moralità pubblica come avveniva per la censura cinematografica.
L'indice Pitting Resistance Equivalent Number (P.R.E.N.) è spesso utilizzato per valutare la resistenza a corrosione per vaiolatura degli acciai inossidabili. Diversi appositi standard normano test al riguardo, questo indice può fornire informazioni per lo più di tipo qualitativo. La classificazione segue il principio secondo cui più elevato è il PREN, più elevata è la resistenza dell'acciaio alla vaiolatura. La formula utilizzata per il calcolo del PREN non è univoca. Sono stati proposti diversi coefficienti moltiplicativi: per il molibdeno sono utilizzabili sia 3 che 3,3; per l'azoto possono essere impiegati coefficienti pari a 13, 16, 27 o 30. L'equazione proposta di seguito è la più comune: P.R.E.N. = 1 · %Cr + 3,3 · %Mo + 16 · %N (% in peso) Per acciai con un contenuto di molibdeno ≥ 1,5 % e un valore di P.R.E.N. ≥ 30, per conteggiare anche il contributo del tungsteno viene utilizzata la formula: P.R.E.N. = 1 · %Cr + 3.3 ( %Mo + 0.5 · %W ) + 16 · %N (% in peso) In generale, acciai con un P.R.E.N. > 32 possono essere ritenuti resistenti agli ambienti marini. La scarsa correlazione esistente tra P.R.E.N. e potenziale di vaiolatura, soprattutto per valori di P.R.E.N. > 30 , consente quindi solo una classificazione qualitativa della resistenza a corrosione degli acciai inossidabili tramite questo indice. Il suo impiego è vasto in virtù della sua semplice e agevole determinazione. Inoltre, questo indice trova largo impiego anche per la selezione degli acciai da utilizzare in ambienti ricchi di acido solfidrico come l'industria petrolifera. Infatti, l'uso di acciai inossidabili duplex è consentito solo per valori di P.R.E.N. ≥ 40 per gli standard sia europei (ISO 15156) sia americani (ANSI/NACE MR0175).
Il grasso è un lubrificante ad elevata viscosità adatto a lubrificare superfici su cui agiscono alte pressioni. I primi grassi erano prodotti a base di calcio, sodio, litio, impastati con emulsioni saponose e oli minerali; oggi si formula anche per sintesi chimica. Si applica a mano o con l'ingrassatore. La base del grasso è quasi sempre l'olio, minerale oppure sintetico, impastato con altri elementi. L'olio può ossidarsi e quindi anche il grasso può in parte ossidarsi e deteriorarsi con il tempo e con l'uso gravoso. Quando succede il suo colore tende a scurire, le proprietà lubrificanti peggiorano e compaiono trafilaggi e perdite, inoltre vengono rilasciate sostanze nocive per i materiali. Poiché in generale il grasso è un cattivo conduttore del calore si ossida con facilità alle alte temperature e provoca incrostazioni e residui carboniosi. Formulare prodotti adatti al calore è quindi molto più difficile per il grasso che per l'olio. La rapidità di ossidazione dipende soprattutto dalla temperatura, per cui se scaldato oltre una soglia chiamata punto di goccia il grasso saponoso tende a liquefarsi poiché la struttura del gel si frantuma; superata questa soglia le proprietà lubrificanti sono compromesse e anche se raffreddato non può più riacquistare le caratteristiche originali. Il punto di goccia è dunque un parametro essenziale nella scelta del grasso. I prodotti a vasto campo applicativo sono additivati con numerose sostanze e ciò abbassa molto il punto di goccia perché risulta essere il minimo tra tutti quelli in gioco nella composizione. Per impieghi importanti è quindi preferibile orientarsi sempre verso prodotti specifici, mai generici. Oltre alla soglia di temperatura superiore data dal punto di goccia, i grassi hanno anche una soglia inferiore al di sotto della quale divengono troppo duri e viscosi per essere usati. Ancora una volta ciò è in buona parte dovuto alle caratteristiche dell'olio usato come base. L'intervallo di temperatura compreso tra la soglia inferiore e quella superiore definisce il range di utilizzabilità del prodotto e di solito è indicato sulla sua scheda tecnica.