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La Spedizione dei Mille fu uno degli episodi cruciali del Risorgimento. Avvenne nel 1860 quando un migliaio di volontari, al comando di Giuseppe Garibaldi, partì nella notte tra il 5 e il 6 maggio da Quarto (nei pressi di Genova, nel territorio del Regno di Sardegna) alla volta della Sicilia, controllata dal Regno Borbonico delle Due Sicilie. Lo scopo della spedizione fu di appoggiare le rivolte scoppiate nell'isola e rovesciare il governo borbonico. I volontari sbarcarono l'11 maggio presso Marsala e, grazie al contributo di volontari meridionali e allo sbarco di altre spedizioni garibaldine, aumentarono di numero, creando l'Esercito meridionale, il quale si mosse verso nord alla volta di Napoli. Dopo una serie di battaglie vittoriose contro l'Esercito borbonico, i volontari garibaldini riuscirono a conquistare tutto il Regno delle Due Sicilie, permettendone l'annessione al nascente Regno d'Italia.
La sosta dei Mille a Talamone fu lo scalo che i mille fecero presso il comune della Toscana durante la spedizione verso il Regno delle due Sicilie.
Lo sbarco a Marsala, fu uno dei momenti iniziali della spedizione dei Mille di Giuseppe Garibaldi, avvenuto l'11 maggio 1860. La vicenda ebbe quali protagonisti anche le navi dell'Armata di Mare delle Due Sicilie e due vascelli da guerra della Royal Navy britannica. I garibaldini, a bordo dei vapori Piemonte e Lombardo, partiti da Quarto presso Genova, con l'appoggio delle forze liberali italiane e della monarchia sabauda, dopo più di cinque giorni di navigazione, entrarono nelle acque marsalesi riuscendo, nonostante l'intervento borbonico, ad ultimare lo sbarco e a prendere la città, dando avvio a una sequenza di battaglie e rivolte nel Regno delle Due Sicilie che portarono alla sua fine e permisero l'unità d'Italia.
Nella notte fra il 5 e 6 maggio 1860, sotto il comando di Nino Bixio, un gruppo di garibaldini si impadronì del Piemonte e del Lombardo e – simulando, come da accordi con Fauché, il furto (anche con la connivenza delle autorità piemontesi) – salpò dallo scoglio di Quarto verso la Sicilia, dando inizio alla spedizione dei Mille.
Giuseppe Cesare Abba (Cairo Montenotte, 6 ottobre 1838 – Brescia, 6 novembre 1910) è stato uno scrittore e patriota italiano.
Giuditta Rissone (Genova, 10 marzo 1895 – Roma, 31 maggio 1977) è stata un'attrice italiana, attiva in teatro e nel cinema.
I fatti di Pontelandolfo e Casalduni furono una serie di accadimenti sanguinosi susseguitisi nell'agosto del 1861 presso le due località della provincia di Benevento. Tali fatti rientrano nel più ampio contesto successivo all'Unità d'Italia nel quale, fra il 1860 e il 1865, il neo costituito Regno unitario mise in atto una decisa azione di repressione del fenomeno del brigantaggio meridionale. A innescare la spirale di violenza fu un'incursione brigantesca nei comuni di Pontelandolfo e Casalduni, alla quale seguirono dapprima l'uccisione di 45 soldati presso Casalduni, e infine la successiva rappresaglia militare che colpì i cittadini e gli abitati dei due paesi. Le grandi differenze nei resoconti di quei fatti già dai giorni appena successivi agli eventi, rendono ancora oggi complesse sia la ricostruzione di quanto avvenne sia il conteggio delle vittime: in mancanza di dati ufficiali e a seconda delle diverse fonti storiche, in particolare il numero dei morti nella rappresaglia varia da 13, a 17, a 164, fino a 400 o 1000., mentre in altri testi non si fa cenno ad alcuna vittima. Tutte le fonti storiche dell'epoca riportano che gli abitati di Pontelandolfo e di Casalduni furono incendiati dai militari durante la rappresaglia.
La battaglia del Volturno indica alcuni scontri armati avvenuti tra i volontari garibaldini e le truppe borboniche, avvenuti tra il 26 settembre e il 2 ottobre 1860 nei pressi del fiume Volturno, durante la spedizione dei Mille. Il territorio impegnato dalle vicende belliche è sito nell'attuale provincia di Caserta, delimitato all'incirca in un triangolo avente i vertici nelle città di Capua, Caiazzo e Maddaloni.